San Lorenzo

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Oggi è 10 agosto. San Lorenzo. La notte dei desideri.

Sono andata in centro, al Colosseo, e ho passato la serata con lo sguardo all'insú, sperando nelle stelle.

Cos'avrei chiesto?
Probabilmente che il tempo si riavvolgesse, fino a tornare a quella notte, ti ricordi?
La nostra prima notte di San Lorenzo.

Eravamo in un parco, di sera, con altri quattro amici tutti fidanzati tra loro. Gli unici soli eravamo noi.

Ti sei seduto sulla panchina accanto a me e mi hai offerto la tua birra. Siamo stati in silenzio per un po', ad osservare il cielo.

Un venditore ambulante si è avvicinato con le rose tra le mani. A te ho detto che non la volevo. A quell'uomo ho detto che io e te non eravamo niente, non c'era motivo di regalarmela.
Ho mentito ad entrambi.

Io la rosa la volevo, ma solo da te. Sempre da te. Che non era mica vero che non eravamo niente. Perché quando due si guardano come ci guardavamo noi quella sera, non servono più a niente le parole.

E alla fine me l'hai pure rotta, quella rosa. Volevi darmi un bacio, mi hai afferrata con la forza, per gioco, e l'hai schiacciata in pieno, spezzandola in due.

Me ne sono andata via arrabbiata, senza neanche salutarti, mentre tu mi gridavi dietro che ero una ragazzina e che me ne avresti comprate altre cento, di rose.

Quella però era speciale, perché quando ti sei voltato per prenderla dalle mani di quell'uomo, io ho sorriso.

Lo sai cosa significa quando riesci a far sorridere una donna?
Significa che è tua.

Sono tua. Per sempre

E quella rosa ce l'ho ancora. Si è seccata tra le pagine del mio libro preferito.
Si è seccata tra i ricordi di ciò che siamo stati e che ormai non siamo più.

Ma io sono tua. Sempre.






Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro