La ragazza del bar

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Arriva tutte le sere dopo le 22. Ha la carnagione bianca come il latte e due occhi capaci di incenerire ogni cuore. I capelli sono di un castano così scuro da sembrare nero, anche se sotto le luci dei neon regalano riflessi rosso Falun.

Indossa quasi sempre vestiti neri. Maglione con scollo a V e minigonna in pelle, calze a rete e anfibi. Oppure felpa over size, con jeans strappati e sneakers ovviamente nere.

Una volta si è presentata con un tubino nero e tacchi vertiginosi, rossi.

La caffetteria all'angolo di via Melchiorre Gioia chiude esattamente alle 22.

Ma, da un mese a questa parte, Rosalinda preferisce attendere una decina di minuti prima di pulire tutto.

Sono le 22 di venerdì 7 dicembre. A Milano è festa: Sant'Ambroeus. Ma Rosalinda ha deciso di aprire lo stesso. Sente che questa sera sarà diverso. Riuscirà finalmente a chiederle il numero di telefono.

La campanella del bar tintinna. Se non fosse per questo, lieve e piacevole rumore, non la sentirebbe mai arrivare. È più silenziosa di un gatto.

Oggi indossa un cappottino nero a doppio petto, si intravedono delle calze nascoste in parte dagli stivali alti fino al ginocchio.

Cammina lentamente, come se ogni passo fosse studiato per una rappresentazione teatrale. Sorride. Ha i canini appuntiti. Rosalinda adora i suoi denti imperfetti. La rendono ancora più affascinante.

Non riesce mai a distogliere lo sguardo dal movimento sinuoso delle mani che si appoggiano al bancone, ordina il solito caffè.

Ha una voce musicale e delicata, un uccellino.

Oggi Rosalinda trema un po' mentre appoggia la tazzina. Deglutisce e si schiarisce la voce e finalmente ha il coraggio di chiederle il numero.

Lei sorride. Rosalinda si sente sfacciata. Non si sono mai presentate, non conosce nemmeno il suo nome e le chiede a bruciapelo il numero.

Ma lei sorride piegando la testa leggermente di lato, le labbra carnose piene di promesse e baci.

Rosalinda ha sempre avuto un pessimo gusto nella scelta delle fidanzate. Tutte manipolatrici esperte, confondevano l'amore con il ricatto affettivo. Rosalinda teme che lei sia come loro.

Non può essere come loro. Non di nuovo.

La dolce visione le sfiora le dita appoggiate sul bancone. Rosalinda sussulta, ha le mani ghiacciate. Fuori deve fare molto freddo. Le dita le sfiorano le nocche e sente la pelle bruciare a discapito del tocco freddo.

«Carmilla» si presenta.

Rosalinda non ricorderà più nulla di quella serata, né di lei. Vagamente nella sua mente alberga la sensazione di aver incontrato il suo grande amore e di averlo perso. Soffrirà di malinconia e anemia per un paio di mesi. Il dottore le consiglierà degli antidepressivi che non prenderà.

Rosalinda ancora oggi si domanda perché per quasi un mese ha chiuso così tardi il bar.


Oº°'¨ Spazio Autrice ¨'°ºO

Per ora non vi anticipo nulla. Dovrete proseguire coi primi capitoli introduttivi.

Una piccola nota: Rosso Falun è un tipo di rosso scuro molto caldo, a base di rame, farina di segale, olio di lino e acqua usato per dipingere le case e i fienili nei paesi del nord Europa (Svezia, Norvegia, Finlandia). 

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