Capitolo 11

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Tutti i mugiwara mangiavano in silenzio e non c'era la solita baraonda che invece non mancava mai alle cene sulla Thousand Sunny. Luffy non aveva il suo solito appetito e rubava silenziosamente il cibo dagli altri piatti allungando il braccio e stranamente Usop non si lamentava. Sanji non faceva la solita corte a Nami e lei non insultava l'ingordigia di Luffy come al suo solito. Franky e Brook non facevano battute per rallegrare la situazione e Zoro se ne stava in silenzio a mangiare e non litigava con il cuoco.

Ad un certo punto Chopper prese la parola. -Dobbiamo fare i turni per fare compagnia a Robin. Non vorrei che succedesse qualcosa e lei avesse bisogno di un intervento immediato mentre non ci siamo. Chi vuole?-

Zoro si propose immediatamente, e poi si accodarono anche Nami, Sanji e Usop.

-Bene.- concluse la renna. -Direi che inizia Nami stanotte e domattina ci daremo il cambio.-

Finita la cena la navigatrice andò in infermeria a cominciare il suo turno di veglia a Robin.
Zoro entrò nel dormitorio dei maschi e si preparò per andare a dormire. Poco dopo entrò anche Franky.

-Sarebbe questo il modo di trattare una donna?- chiese il cyborg acido.

-Non ho intenzione di discuterne adesso.- disse Zoro. Non aveva voglia di parlare con nessuno.

Franky si infastidì. -Ti ricordo che anche io ci tengo a Robin, e vederla in questo stato fa molto male anche a me sai?-

-Ma a te non è successo che si sia messa davanti prendendo al tuo posto un colpo mortale. Questa cosa mi pesa sulla coscienza! Se muore non me ne capaciterei mai!-

Il cyborg scoppiò. -Ti ricordi la nostra ultima conversazione? Ti avevo avvertito che se Robin avesse sofferto per colpa tua non ti avrei mai perdonato!-

-Questi sono affari tuoi, e non ho intenzione di impicciarmi nei tuoi sentimenti!- chiuse il discorso Zoro. Ma Franky non voleva finirla lì.

-Quali sentimenti, visto che li hai calpestati tutti!-

Zoro non resistette e si sfogò. -Quella che sta soffrendo di più in questo momento è Robin, che sta cercando di combattere tra la vita e la morte. E poi io non ho calpestato proprio un bel niente!-

-Come no?- disse Franky. -Dobbiamo tornare su un discorso già fatto? Tu lo sapevi che mi piaceva Robin, eppure ti sei messo con lei noncurante degli altri!-

-Io tutto quello che voglio è che lei sia felice, e a quanto pare con me lo era!-

-Lo vedo, quanto è felice...- rispose Franky acido. -Felice da morire...-

Quelle parole furono per Zoro come una pugnalata nel cuore. Si sentiva tradito, tradito da un suo compagno e amico.

In quel momento entrarono in stanza Usop e Chopper. -Che succede, ragazzi?- chiese il primo.

Zoro e Franky si guardarono in cagnesco. -Niente...- risposero e il cyborg uscì dalla stanza. Non voleva rimanere ancora un solo minuto con Zoro.

~

Nami si sedette sul bordo del letto vicino a Robin. Le faceva male vederla in quello stato: immobile, con il respiro debole, quasi fosse morta.

-Robin...- disse sottovoce. -Il tuo è stato un gesto nobile e coraggioso, non verrà dimenticato. Rimarrai sempre nei nostri ricordi come una donna che ha rischiato la vita per poter garantire un futuro a qualcun altro.- poi scoppiò in un lieve pianto, ma si fece forza.

-So che stai combattendo per restare in vita, e sappi che noi ci saremo sempre accanto a te, in particolare Zoro. Devi sapere che lui ti ama ancora di più di prima e non permetterà che tu perda questa battaglia. Lui si è innamorato della Robin combattente, che non si arrende per nulla al mondo.- fece una pausa. Le vennero in mente le scene della battaglia: Nami stava combattendo contro due uomini pesce, poi un attimo volse lo sguardo verso Zoro. Stava per andare ad aiutarlo ma sentì un movimento fulmineo alle sue spalle e un secondo dopo la lama della spada che affondava nel corpo di Robin.
Scacciò quei pensieri. Era andata bene in fondo, la sua amica era ancora viva.
-Non ti saremo a fianco anche al momento del tuo risveglio...mi dispiace tanto, Robin...vorrei soffrire al posto tuo...- lacrime di dolore le scesero lungo le guance e Nami prese la mano fredda della sua compagna. -Per qualsiasi cosa...noi ci saremo... sempre!-

~

Passarono due settimane, tre... Zoro era sempre più provato emotivamente e fisicamente. Non riusciva ad aspettare ancora, voleva che la sua Robin riprendesse coscienza al più presto. Passava ore e ore durante il giorno in infermeria e non usciva mai. Sanji gli portava il pasto in stanza e quando tornava a riprenderselo notava che mancava qualcosa e si rassicurava; almeno il suo compagno mangiava qualcosa.
Zoro non dormiva mai in stanza, ma stava sempre accanto a Robin, non riusciva a lasciarla. Era arrivato ad una disperazione tale che rifiutava persino l'alcol.
Le settimane passavano come battiti di ciglia; un mese, un mese e mezzo...

Zoro era disteso sul ponte della nave e sopra di lui sovrastava Blackall, pronto a trafiggerlo. In quel momento si mise in mezzo Robin e la lama affondò nel suo corpo trapassandolo.
-NO, ROBIN!- gridò Zoro.
-Hahahahah! Ormai è morta, lei e la bambina, non puoi farci più nulla!- disse Blackall. Estrasse la spada dal corpo dell'archeologa, spruzzi di sangue ovunque. Il mostro marino comparve tra le acque e li inghiottì tutti e tre insieme alla nave.
Zoro si svegliò urlando. Si era addormentato sulla sedia in infermeria, di fianco al letto di Robin. Ancora quegli incubi. Non ne poteva più, era perseguitato.
Ma si rassicurò del fatto che la sua amata Robin era lì accanto a lui e ad ogni costo la avrebbe protetta, come lei aveva fatto con lui.
Posò lo sguardo sul suo viso dai lineamenti delicati, la pelle liscia e morbida e i lunghi capelli setosi. Era immobile e il suo volto aveva un'aria serena, quasi fosse morta. Si ricordò dei bei momenti passati con la ciurma o da soli e sentì la mancanza della sua voce, dei suoi sorrisi e dei suoi occhi azzurri che ora lo stavano guardando silenziosi.
Zoro ci mise un po' rendersene conto, ma quando realizzò non poteva crederci. Pianse dalla gioia lacrime di felicità. -ROBIN!-

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