Capitolo 14

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I due mesi con Law passarono veloci e, come aveva detto, in poco tempo la pancia di Robin crebbe molto.

-Mi spiace, ragazzi.- disse Law una mattina. -Sono costretto a ripartire, i miei uomini mi hanno informato che c'è Eustass Kid nelle vicinanze... Ho un conto in sospeso con lui...-

Luffy gli si avvicinò e gli strinse la mano. -È stato bello passare del tempo insieme.- disse sfoderando uno dei suoi sorrisi.

Anche Zoro e Robin gli si avvicinarono.
-Grazie infinite Law. Ti dobbiamo un favore.- disse Robin.

Law diede una pacca sulla spalla allo spadaccino. -A me basta una birra la prossima volta che ci incontriamo.- e aggiunse con un'occhiolino. -Anche per festeggiare.-
Poi si rivolse a Chopper. -Ti consiglio di farle qualche visita di tanto in tanto. Soprattutto giungendo a termine.-

-Certamente!- rispose la renna con un sorriso.

Poi si sentì il suono di un clacson (perché si, i sottomarini hanno il clacson) e Law dovette imbarcarsi.

-Torna a trovarci!- gli gridò Luffy.

-Sicuro!- fu la risposta del chirurgo prima di sparire nel sottomarino giallo.

~

Mancavano ormai due settimane e finalmente la ciurma di Cappello di Paglia avrebbe avuto un nuovo membro.
Robin era sui divanetti dell'acquario a leggere un libro, con le gambe raccolte e teneva una mano sulla pancia. Di tanto in tanto la bambina dava qualche calcetto e la donna sorrideva; in qualche modo le stava cercando di parlare.
Poi arrivò Zoro che si sedette accanto a Robin e le diede un bacio.

-Cosa leggi?- le chiese sbirciando da sopra la sua spalla.

-È una specie di tutorial per come comportarsi con i figli.- rispose la donna.

Zoro le sfilò il libro dalle mani e lo mise da parte. -Non ti serve una guida. Devi fare quello che pensi sia giusto.-

Robin sorrise e gli diede un bacio sulle labbra.

-Parlando di cose serie...- riprese lo spadaccino. -Questa bambina continuerà ad essere innominata o ci decideremo a darle un nome?- e aggiunse con un sorriso. -Sarà la Bambina Che Non Deve Essere Nominata?- (cit. Harry Potter)

Robin scoppiò in una risata dolce. -No, ma ci stavo pensando anche io, solo che non so decidere...-

-Kathleen? Annah?- lo spadaccino sparò nomi a caso.

Robin storse il naso. -Non voglio un nome qualunque. Ne vorrei uno significativo...-

In quello arrivò Chopper. -Robin, scusami, ma è meglio fare un controllo!- ogni settimana la renna controllava il procedere della gravidanza.

-Arrivo.- la donna si alzò, diede un bacio allo spadaccino e seguì Chopper in infermeria.

Zoro rimase nella stanza dell'acquario a pensare dei nomi significativi per la loro figlia. Poi lo sguardo gli cadde sul libro che stava leggendo Robin che era rimasto sui divanetti di fianco a lui.

"Ma forse solo un'occhiata, giusto per farmi un'idea..." si disse e prese a leggere il libro.

~

Buongiorno piratiiii!!! Siamo quasi agli sgoccioli!😏
Secondo voi come si chiamerà la bimba di Zoro e Robin???
Prima di andare avanti a leggere lasciate un commento!!!

~

Quella notte Robin aveva i crampi alla pancia e le facevano malissimo. Sentiva la pancia contratta e ad ogni movimento della bambina partivano crampi e dolori fortissimi.
"No, non adesso...non sono ancora pronta..." cercava di convincersi. Ma il dolore non sembrava ascoltarla. Poi partì il panico; una sensazione di bagnato si fece largo tra le gambe.
"Merda..." Pensò. Era segno che era ora. Robin era nel panico: per la prima volta non riuscì a mantenere la calma. Era la prima volta per lei e non sapeva come comportarsi.
Con fatica si alzò e andò da Chopper nella stanza dei maschi.

Arrivata al suo letto cominciò a scuotere la renna.
-Chopper, ho malissimo non ce la faccio più!- disse sofferente.

Inizialmente lui la guardò stropicciandosi gli occhi. -Robin... è ancora notte...-

-Chopper...la bambina...-

Lui cominciò ad agitarsi. -Ti si sono rotte le acque! Bisogna chiamare un medico! Dobbiamo richiamare Law!!!- gridò correndo intorno alla stanza.

Robin lo fermò. -Se cominci ad agitarti anche tu non la facciamo più finita!-

Lui si calmò. -Giusto. Io sono un medico. Vieni, andiamo in infermeria.-

-Aspetta...- disse la donna. Prese il cuscino di Chopper e lo tirò addosso a Zoro, centrando in pieno la faccia.
Lui si svegliò di colpo. -Che succede?-

-Di solito i padri sostengono moralmente le madri che partoriscono, dato che non possono fare altro!- disse Robin tra la provocazione e il dolore. Poi andò in infermeria seguendo Chopper.

Lui inizialmente rimase li imbambolato, poi quando realizzò fece una faccia spaventata. -Per tutti i marine... Sono nella merda!- disse a bassa voce.

-Ti ho sentito!- disse Robin mentre usciva dalla stanza.

Zoro si alzò lentamente. Non credeva di essere pronto a una nuova cosa piccola e strillante che non lo avrebbe fatto più dormire.

Quando entrò in infermeria trovò Robin sul lettino che soffriva e imprecava in Poigne Griffese (?) antico e Chopper che cercava di assisterla.

Lo spadaccino si avvicinò alla donna. -Come stai?-

-Andrebbe meglio...- rispose lei con una smorfia.
Zoro era impedito e non sapeva cosa fare.
-Se vuoi stringi la mia mano.- era la prima cosa che gli era venuta in mente.

Robin la strinse forte e conficcò le unghie nella pelle dello spadaccino, che strinse i denti. Non era il caso di lamentarsi, era lei che stava soffrendo più di tutti.

Robin sentì le contrazioni farsi sempre più forti e prolungate, tanto da lasciarla quasi senza fiato.
-Bimba mia, se mi vuoi bene non farmi male...- si disse fra sé.

-Robin, stringi i denti, ci siamo quasi!- disse Chopper. Era agitato anche lui, evidentemente fare l'ostetrico gli mancava. (So che non esiste il maschile di ostetrica, ma vabbè)

Zoro, con la mano libera dalla stretta di Robin, le accarezzava il viso e cercava di incoraggiarla.

Dopo un tempo che parve interminabile...

Il viso di Robin si rilassò, e il respiro si fece sempre più controllato. La presa sulla mano di Zoro di allentò leggermente. Si udì un lieve pianto, acuto ma dolce.
Zoro avvicinò il suo viso a quello di Robin e lo accarezzò.
-È fatta.- sussurrò. -Sei stata bravissima amore.-
Lei sorrise e lo baciò.

Poi Chopper arrivò da loro con la bambina in braccio e la diede a Robin.
-Avete niente con cui coprirla?-

Robin guardò Zoro. -Quello di mia madre. È nell'armadio.- disse.

Lui corse nella stanza delle ragazze e prese il cappotto della madre di Robin, senza stare attento a non svegliare Nami.
Lei si mise seduta. -Zoro che ci fai qui? Dov'è Robin?-

-Mi faresti un favore?- disse in risposta lui. -Attaccheresti i fiocchi rosa sul ponte?- poi uscì lasciandola con un'espressione mista di sonno e "ma che cazz". Poi spalancò gli occhi.
Corse nella stanza dei ragazzi e li buttò letteralmente giù dal letto.
-Sveglia pigroni!- gridò.

-Ma che cavolo hai contro di noi???- gli chiese Usop arrabbiato.

-È mai possibile dormire decentemente in questa nave?- chiese Franky infastidito.

-Idioti! Abbiamo una nuova compagna!-

Ci fu un momento di silenzio nella stanza, poi esplosero in urla di gioia.

Anche Franky era felice, ma aveva comunque un retrogusto amaro. Era contento del fatto che la ragazza che gli piaceva fosse felice, ma era con un altro uomo. Non sapeva neanche come comportarsi con la bambina: se guardarla male perché era la figlia di Robin e un altro o pensando che comunque sarebbe una Robin in miniatura.

-Andiamo Franky, facciamo festa!!- disse Usop distogliendolo dai suoi pensieri e si lasciò trasportare dalla gioia generale.

~

Quando Zoro tornò in infermeria diede il cappotto a Robin che ci avvolse la bambina. Poi le venne in mente una cosa e cercò lo sguardo di Zoro intendendosi al volo.

Robin cullò la bimba che si calmò e si mise a dormire. Le accarezzò una guancia e le diede un bacio.

Poi la donna diede la bambina in braccio al padre.
Lui era raggiante di felicità e aveva un sorriso da orecchio a orecchio. Quando la prese in braccio si sentì impacciato: aveva paura di rompere quella piccola creaturina. Aveva le guance rosee e sulla testa aveva corti capelli neri. Sentì un pizzicore agli occhi e lacrime di gioia affiorarono. Lacrime che Zoro non tentò di ricacciare indietro ma che lasciò uscire e scendere lungo la sua guancia.
-Grazie Robin...- sussurrò. -Grazie per avermi reso padre di questa splendida bambina...-
Robin sorrise con le lacrime agli occhi e insieme la vestirono con dei vestiti che le aveva regalato Nami, la avvolsero ancora intorno al cappotto e la misero a dormire in una culla che avevano costruito Franky e Usop.

Poi Robin vacillò. -Sei stanca.- le disse Zoro e la accompagnò a letto nella sua stanza e ci mise di fianco la culla con la bambina.

Robin si addormentò immediatamente e Zoro se ne andò in silenzio, lasciandola riposare il più possibile.
Chiuse con cura la porta della camera e quando si voltò trovò le facce curiose dei mugiwara. Intanto fuori era l'alba e il cielo si tingeva di rosa e arancio.

-Dov'è la bambina???- chiese curiosa Nami.

-Sta dormendo, e guai a chi disturba le mie donne.- disse Zoro.

Nami era eccitatissima, Sanji non ne parliamo e Chopper era orgoglioso e anche gli altri erano felici. Tutti non vedevano l'ora di incontrare la nuova arrivata nella ciurma.

~

Robin aprì gli occhi. Come prima cosa distinse il soffitto della sua stanza. Non si ricordava molto di quello che era successo, solo che era molto stanca perché...
Si girò su un fianco e vide la culla con la bambina accanto al suo letto. La sua bambina. Sua figlia. Le faceva strano pensarlo. Ecco un risultato concreto dell'amore che provava verso lo spadaccino. Solo una cosa la faceva preoccupare: il fatto che loro erano pirati e la bimba avrebbe corso molto pericoli con loro. Ma sapeva di poter contare su un padre che non avrebbe permesso neanche che inciampasse su un sasso.
Robin non voleva che sua figlia passasse un'infanzia tremenda e sofferta come la sua e avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice e tenerla lontano dai guai.

Poi si alzò dal letto e si fece una doccia. In quello la bimba emise un piccolo pianto. La donna la prese in braccio e la piccola si calmò sentendosi protetta.

-Fuori non vedono l'ora di incontrarci.- disse Robin alla bambina, anche se lei non poteva capire.
Quando uscì trovò i mugiwara che addobbavano il ponte con nastri e fiocchi rosa. Quando si voltarono sui loro volti comparvero enormi sorrisi raggianti.
Zoro le corse incontro e si scambiarono un dolce e appassionato bacio.

-Come stai?- le chiese lo spadaccino.

-Mi sono ripresa.- rispose la donna con un sorriso. Poi lui accarezzò la testolina di sua figlia.

La prima ad andare via testa fu Nami che continuava a gridare di gioia, peggio di quando trovavano un immenso tesoro.
Sanji si faceva film mentali perversi sulla crescita adolescenziale della bambina, accompagnato da Brook (che voleva assolutamente aiutare Robin nel cambio del pannolino). Tutti facevano i complimenti a Zoro e Robin e dicevano che la bambina era bellissima.

-È così piccola!- disse Franky.

-Scommetto che prima di andare a letto vorrà sentire le fantastiche avventure del grande Capitano Usop e del suo fidato Sogeking!- scherzò il cecchino.

In quello lei fece uno sbadiglio e aprì i suoi grandi occhi blu, scrutando curiosa intorno. Tutti si sciolsero per la dolcezza che emanava quel piccolo fagottino.

-Robin, è identica a te.- disse Nami con gli occhi a cuore.

Luffy si fece avanti e avvicinò il suo viso a quello della piccola. Poi sorrise.
-Vuoi entrare nella ciurma?- chiese.

La bambina fece una risatina e un sorriso sdentato.

Luffy si tolse il cappello e lo mise sulla testa della bimba (anzi, lei entra nel cappello praticamente).

-Allora benvenuta nella ciurma, Roronoa Olvia.-

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