Capitolo 2. Serata

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Siamo arrivate.

"Oggi faccio la brava" Dico a me stessa.

"Sì... Continua a crederci!" Esclama Maria facendo ridere tutte.

"No, dico davvero... Mia madre è preoccupata"

"Per la storia dell'alcol? Ma è occasionale! Mica bevi ogni volta che esci!" Constata Chiara.

"Ancora la storia di tre mesi fa?" Sorride Stefy.

"Sì!" Rido. "Bho, raga... No,oggi non bevo e punto"

"Come vuoi"

"Va bene amore" Risponde Mary. "Brava ragazza"

Entriamo e ci guardiamo intorno in cerca di un tavolo libero. Andiamo a sederci al terzo tavolo a destra del locale e subito viene la biondina a prendere le ordinazioni. Mi pare si chiami Alessia... È bassa, porta la treccia laterale e indossa una canottiera rosa abbinata a dei jeans corti e delle sneakers nere (sì, ha dei gusti alquanto opinabili, ma è simpatica).

"Ciao ragazze! Che novità vedervi da queste parti!" Scherza.

"Ciao Ale!" La saluta Maria.

"Ciao tesoro! Allora che cosa vi porto?"

"Burbon"

"Tequila"

"Rum e pera"

"E... Per te?" Sorride guardandomi.

"Una bottiglietta d'acqua e un'aranciata, grazie" Sorrido lasciandola di stucco.

"Ma allora fai sul serio" Mi guarda Maria.

"L'avevo detto raga" Alzo le mani al cielo.

Porta le ordinazioni e per distrazione lascia la bottiglia della tequila. Le mie amiche si guardano.

"È mia!" La prende Maria. "L'ho ordinata io!"

"Che stronza.." Ride Chiara.

"Tanto ce la prendiamo pure noi, lo sai che il modo lo troviamo" L'avverte Stefania facendo ridere tutte.

Dopo altri drink e la bottiglia che fa su e giù dal tavolo a tempo con i camerieri e le loro ordinazioni, posso affermare che le ragazze accanto a me sono ubriache marce.

"Sicura che non vuoi?" Me la porge Mary.

"Cuore... " Prendo la bottiglia rovesciandola a testa in giù: "È vuota. L'hai finita dieci minuti fa"

"E allora questo cos'è?" Domanda estraendo il suo cellulare dalla tasca.

"Il tuo telefono" Le faccio notare.

"Ho un telefono!" Esclama e tutte la guardano.

"Raga, vi riporto a casa. Siete ubriache" Dico stremata.

"Ma che ti prende stasera, santarellina?" Sorride Stefania.

"Non lo so, è che penso a quanto potremmo far star male i nostri genitori se solo vedessero questo e ciò che abbiamo fatto in passato e... Sto male anch'io" Abbasso la testa.

"Stai forse dicendo che siamo delle figlie orribili?" Domanda Sara facendo intristire tutte.

"No, raga... Ma che pensate? Dico solo che ci si può divertire anche senza bere! E dovremmo imparare a farlo"

"Io se la sera non bevo, almeno una volta a settimana vado in crisi depressiva" Dice Maria. "Perché in casa c'è un silenzio assordante, e tu cominci a pensare. E da una cosa poi si espande e tornano tante piccole cose che vorresti solo zittire con un urlo, che non puoi fare perché ovviamente sveglieresti tutti e poi dovresti raccontare cosa ti passa per la testa.

Ed è difficile da spiegare perché ti senti un fallimento ad una persona che ti vuole bene e che è convinta che tu sia felice"

"Più che al fatto che tu sia un fallimento, cominci a pensare a quante persone ti abbiano presa in giro e quante volte tu glie l'abbia permesso" Aggiunge Stefy, andata anche lei.

"Ma pure da lì non ne esci se non impari a perdonarti" Continua Sara fissando il vuoto.

"Secondo me si può fare anche senza tutto questo" Prendo parola io indicando il bar e l'alcol. "Si può, certo che si può mettersi in una stanza e scoppiare a piangere. Nessuno ce lo vieta!"

"Ma ti chiederebbero cosa c'è che non va" Osserva Maria. "E a quel punto o urlerest loro addosso, ma ti sentiresti ancora peggio, o parli e fai scarica barile dei tuoi problemi, sentendoti poi ancora più in colpa dopo"

Ha ragione.

"Dai raga... Non ci pensiamo" Sorrido. "È la nostra vita e deve andare avanti. Dobbiamo andare avanti con il sorriso sulle labbra, sempre. Qualunque cosa succeda. Chiaro?" Le guardo negli occhi una per una e Sara versa da bere.

"Alla spontaneità!" Tutte alzano i bicchierini. "Salute" Bevono.

La serata procede bene, e alla fine le riporto a casa e le metto a letto guadagnandomi un fazzoletto pulito, una testata e un'unghia finta. Quando torno a casa mia sono quasi le tre, e mamma e papà sono addormentati sul divano.

Spengo la tv e li sveglio dolcemente.

" Valeria, sei tu?" Domanda mamma.

"Sì!" Sorrido.

"E non sei ubriaca?"

"A volte i miracoli si avverano" Sussurro dandole un bacio. "Dai, vai a dormire" L'aiuto ad alzarsi. "Buonanotte"

"Buonanotte... Però domani ne parliamo!"

"Va bene" Sussurro mettendo in ordine, per poi andare in camera mia a cambiarmi e a mettermi a nanna.

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