Capitolo 5.

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"Che hai intenzione di fare?" Domanda Stefy sulla via del ritorno.
"Aspetto che mi scriva lui! È qui che si vede l'interesse di una persona"
"Non sono d'accordo... Qualcuno potrebbe anche essere timido!" Risponde.
"No. La timidezza è una delle tante scuse che ci si inventa quando non si vuole davvero qualcosa"
"E allora tu cosa stai aspettando a scrivergli?"
"Lui ha chiesto di me a Manu. Se io adesso gli scrivessi non credi che ci sarebbe qualcosa che non va? Non si fiderebbe più" Le faccio notare.
"Vero" Fa spallucce. "Però adesso che sai sta cosa occhio con le cazzate" Dice ridendo. Si riferisce all'alcol.
"Non te lo prometto... Ma vediamo che posso fare!"
"Ecco... Hai già in programma la prossima!" Dice scorrendo la home di Instagram.
"Ma che hai capito?! Certo che no!" Butto un occhio:"Oddio che bello quel vestito!"
"Quale?" Domani cercandolo.
"In alto" Scorro col dito fino a trovarlo: un abitino da cocktail rosso rubino con delle scarpe beige che ne richiamano il centurino. "È favoloso! Anche se sanno tutti che le scarpe devono essere abbinate alle borse!" Faccio da finta spocchiosa.
"Dai!" Ride.
"È vero! Si chiama Bon ton!"
"Si chiama fissazione" Precisa.
Dopo un attimo di silenzio teatrale, decido di uscirmene con una parola che però fa entrambe scoppiare a ridere per il modo da falsa altezzosa che imposto mente lo dico: mano sinistra sul fianco, mano destra in alto, con l'indice a mezz'aria. Testa alta, dico semplicemente:"Vero" Per poi scoppiare in una fragorosa risata insieme alla mia amica.
"Tu non sei a posto!"
"L'hai scoperto ora?" Dico prendendola in giro.
"No, da mo!"
"Oh! Maleducata!" Esclamo fingendomi offesa. Un'altra risata.

Una volta a casa mangiamo e ci mettiamo a studiare, alternando i libri a social, alla musica e ai gossip.

"Amica..." Inizia.

"Dimmi" La guardo.

"Hai presente Dennis?"

"Il tuo ex che non sopporto?" Sorrido falsamente. Mi tira un'occhiataccia, ma poi dice:"Lui"

"Sì, sfiga vuole che abbia presente... Che succede?" La guardo negli occhi.

"Sì è messo con Melanie" Sussurra. "Ma io lo sapevo... Ultimamente erano troppo vicini!" Prendo un gran respiro per calmarmi, poi torno a guardarla: "Amica... Quello era un cretino. Ed è pazzo! E so che sono le solite cose che si dicono, ma questa volta è davvero così! Voglio dire, pensaci: in un rapporto sano, uno qualsiasi, non esiste nessuna gerarchia. D'accordo? Tu non sei nessuno per andare a dirgli con chi può uscire, come lui non è nessuno per dirlo a te" Sottolineo. "E' chiaro? Quindi... Mi dispiace per lei! Vedrai che la butterà via ... Quello è malato, pensa che siamo dei giocattoli. Ma tanto il karma prima o poi girerà" Sorrido.

"Ehy... Tu non farai niente!" Mi punta il dito contro.

"Ehy, ho detto il karma. Io non sono nessuno" Alzo le mani per tranquillizzarla.

"Dico davvero" Dice seria.

"Anche io!" Ammetto sinceramente. "So quanto ci tieni... Anche se non capisco perché!"

"Tu perché tieni a Mattia? Non lo conosci nemmeno" Colpita e affondata.

"Infatti io non tengo a Mattia" Mento con voce decisa lanciandole uno sguardo raggelante, per il quale scosta lo sguardo.

"Ti chiedo scusa" Sussurra.

"E'... Tutto okay, tranquilla. Dai, ora rimettiamoci a studiare" Rispondo, più a me stessa che a lei a dire il vero, ritornando con la testa china sui libri. 

Finiamo di studiare alle diciannove meno venti, quindi mettiamo via e lei sta per tornare a casa, quando sulla porta si volta e mi abbraccia.

"Ti chiedo scusa" Sta piangendo. "Avrei dovuto darti retta, dovrei darti ascolto, ma quando si tratta di Dennis io... Non riesco più a pensare! C'è solo lui! Capisci?"  Temo di sì. 

"Specie quando lo vedi" Aggiungo.

"Già"

"Ascolta" La guardo negli occhi. "Devi essere forte, d'accordo? Non puoi permettergli di annullarti. Tu non sei il suo gioco, da lasciare e prendere quando vuole. L'hai sempre trattato bene, e in cambio non hai mai ottenuto niente"

"Non è vero" Mette il broncio.

"Solo perché voleva assicurarsi che tu rimanessi al suo fianco! Ste, sveglia: è cresciuto adesso, non è più un bambino. Se vuole giocare, c'è la playstation. Non tu. Sennò gli insegniamo insieme come si gioca. A te la scelta" Incrocio le braccia al petto.

"No, no, ho capito" Sorride. "Grazie" 

"Figurati" L'abbraccio. "Sei perfetta, non annullarti per uno che neanche ti merita. E che non ti vuole bene. Perché uno che ti vuole bene è solo felce per te se esci. E si fida di te, senza pretendere nulla in cambio" Annuisce. "Promettimelo, promettimi che ti staccherai da lui"

"Non posso..." Scuote la testa piangendo. "Ma posso prometterti che ci proverò" Si asciuga le lacrime.

"Beh, sappi che non sei sola. Okay?" L'abbraccio. "Non lo sei" Ci stringiamo forte e scoppia a piangere.

"Sono qui amica mia, sono qui... Va tutto bene" 

"Io non voglio che se ne vada dalla mia vita" Singhiozza. "Non saprei cosa fare.."

"La ricostruirai da capo. Come ho già detto non sei sola" Le accarezzo i capelli.

"No...Non riuscirei"

"Ehy" Mi stacco. "La persona più importante della tua vita sei tu. E ne sei la padrona. Se non stai bene, cambiala. Sopravviverai e starai anche meglio, credimi" 

"No, io sto bene adesso"

Alzo gli occhi al cielo. 

"E' la tua vita, vivila come vuoi... Ma se avrai bisogno, per qualsiasi cosa... Io sono qui. E ci sarò sempre" 

"Grazie" Mi abbraccia. "So che per te non è facile"

"Per niente" Ammetto. "Ma per te questo e altro"

"Ti voglio bene" Mi abbraccia.

"Anche io" 

"Ciao"

"Ciao" Esce ed io chiudo.

Torno in camera, metto in ordine e faccio lo zaino per domani, poi vado in cucina e prendo un pacchetto di pop corn dalla credenza, mi metto davanti alla tv e continuo a guardare "Lucifer" fino a quando mamma non rientra a casa.

"Ciao!" Entra. "Oh, Valeria! Quante volte ti ho detto di non stuzzicare prima di cena? Poi ti passa l'appetito e ti ritorna qualche ora dopo, così mangi schifezze! Non fa bene!" 

"Si chiama spuntino davanti ad una serie tv ed è sacrosanto!" Le faccio notare. "E poi... Hai ragione, mi è passata un po' di fame" Constato toccandomi lo stomaco. "Però.." Sorrido chiudendo il pacchetto:"Ho uno spazietto per il panino al prosciutto e sottiletta! Eh?" Continuo a sorridere sperando non mi trucidi... Stranamente non lo fa, ma si limita ad alzare gli occhi al cielo e andare a cambiarsi.

"Com'è andata oggi?" Domanda tornando.

"Uno schifo" Sospiro. "Stefania si è rimessa con il cretino..."

"E' una sua decisione" Mi guarda.

"Mamma, quello tra poco le dirà pure cosa indossare!" 

"Se a lei sta bene!"

"Non le può star bene una cosa così!" Mi alzo protestando rimettendo in pausa la serie. "A chi starebbe bene, scusa? Ho bisogno di alcol..." Sospiro tornando a sedermi.

"No, non esiste. Hai già fatto abbastanza! E poi non avevi smesso?" Si reca in cucina aprendo il frigo.

"Si può sempre ricominciare! Ho dei validi motivi per farlo!" Le faccio notare.

Eccola che piomba come una furia: "Nessun motivo si può e si potrà mai considerare valido per sbronzarsi fino a non sapere neanche come ci si chiama come fai sempre tu, è chiaro? Ma nessun motivo è valido per toccare la bottiglia! Le cose si affrontano parlando!"

"Come vedi non si ottiene molto però!"

"E' innamorata... Perché? Tu al tuo posto ascolteresti?"

"Io alla prima persona che anche solo tenta di dirmi cosa devo o non devo fare spacco tutte le ossa. Nessuno decide per me"

Sorride incrociando le braccia al petto: "Non tutti sono come te"

"Lo so" Abbasso la testa. "Anch'io ho le mie insicurezze, eh? Non so quali siano, ma le ho! Però mi dispiace che una persona si trovi in questa situazione, figuriamoci se questa ragazza è una delle mie più grandi amiche! E sapere di non poter fare niente per distoglierla da questa realtà che si è creata... Oh! Mi manda in bestia! Le voglio bene!" 

"Lo sappiamo" Si avvicina. "Ma vedi, tesoro... Alcuni hanno bisogno di picchiare la testa contro al muro per capire. Comunque la tua amica non mi sembra una senza carattere!" 

"Oh, al contrario! In genere ne ha da vendere... Ma con lui cambia!"

"Perché è innamorata!"

"Sarà.." Sospiro. Mamma mi fa una carezza, poi si allontana.

"Ah..." Dico mettendo la tavola. "Domani esco"

"Con chi?" Sento una voce alle mie spalle: papà è tornato.

"Con me stessa!" Sorrido andando a salutarlo facendolo sorridere.

"Va bene, come vuoi. Ma torna presto"

"D'accordo seconda mamma! Per le nove può andar bene?" Lo prendo in giro.

"Va bene!" 

"Thankss" Lo guardo negli occhi e scoppiamo a ridere. Vado a dargli un altro bacio che ricambia e appoggio la testa sulla sua spalla.

"A tavola, dai!" Ci chiama mamma.

"Arriviamo, un momento!" Andiamo a lavarci le mani, poi torniamo e ci mettiamo tutti insieme.


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