Asciugate le lacrime, e, per Dio,
non mi fate uno augurio cosí tristo;
e siate certa che 'l mio onor m'ha spinto,
non ne lo scudo il bianco augel dipinto. —
[...]
Tosto che sente il Tartaro superbo,
ch'alla battaglia il suono altier lo sfida,
non vuol piú de l'accordo intender verbo,
ma si lancia del letto, et arme grida;
e si dimostra sí nel viso acerbo,
che Doralice istessa non si fida
di dirgli piú di pace né di triegua:
e forza è infin che la battaglia segua.
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