Stoltezza di Rinaldo

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6
Io vi dicea ch'alquanto pensar volle,
prima ch'ai labri il vaso s'appressasse.
Pensò, e poi disse: — Ben sarebbe folle
chi quel che non vorria trovar, cercasse.
Mia donna è donna, et ogni donna è molle:
lascián star mia credenza come stasse.
Sin qui m'ha il creder mio giovato, e giova:
che poss'io megliorar per farne prova?

7
Potria poco giovare e nuocer molto;
che 'l tentar qualche volta Idio disdegna.
Non so s'in questo io mi sia saggio o stolto;
ma non vo' piú saper, che mi convegna.
Or questo vin dinanzi mi sia tolto:
sete non n'ho, né vo' che me ne vegna;
che tal certezza ha Dio piú proibita,
ch'al primo padre l'arbor de la vita.

8
Che come Adam, poi che gustò del pomo
che Dio con propria bocca gl'interdisse,
da la letizia al pianto fece un tomo,
onde in miseria poi sempre s'afflisse;

cosí, se de la moglie sua vuol l'uomo
tutto saper quanto ella fece e disse,
cade de l'allegrezze in pianti e in guai,
onde non può piú rilevarsi mai. —

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