Capitolo 21: Ritorno in grande stile

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《Hanno visto Franklin al supermercato, dicono che sia piuttosto sciupato. 》

Maria si affacciò nella stanza di Lauren per informarla della notizia. La interruppe, come al solito, da un'attività piacevole. Lauren si trovava intenta nella lettura di un libro, aiutata dal sintetizzatore vocale. Lo aveva cercato per giorni sul web, con l'intenzione di mangiarlo tutto d'un fiato.

《Non mi interessa. È sempre troppo poco. Mi auguro che ci muoia, senza carne addosso.》

Sentì di essere stata malvagia, ma la cosa non le importò abbastanza per pentirsi delle proprie parole. Nessuna affermazioni cattiva poteva essere abbastanza per Frank faccia di culo.

《Mi hanno detto che ha scambiato due parole con il cassiere. Pare che sul finale abbia pianto, giurando di possedere l'intenzione di vederti e, solo allora, di poterti parlare. 》

Il corpo di Lauren venne sorpreso da brividi di paura, la sensazione dello schifo.

《Io non ho intenzione di incontrarlo. Mi viene il vomito solo a pensarci.》

《Mia madre crede che presto o tardi ci proverà. 》

Il sintetizzatore vocale smise di produrre suoni. Fu Lauren a farlo tacere, suo malgrado.

《Ci deve solo provare, ad avvicinarsi a me, o a casa nostra. Non mi lascerò intenerire da due lacrime. 》

La voce di zia Beth sopraggiunse dalle scale per attirare l'attenzione di Lauren e, finalmente, per porre fine a quella conversazione scomoda con Maria. Qualcuno aveva suonato alla porta, con l'intenzione di vedere Lauren. Ella sperò subito si trattasse di una visita da parte di Stephen.
Per giorni, dopo la cena, non l'aveva sentito più.
Ammise a sé stessa che, la cosa di non averlo attorno, le avesse recato spesso un certo dispiacere.

《Se uscite, vi prego solo di non fare tardi. 》disse esplicitamente zia Beth. Accompagnò la nipote sino alla porta per darle modo di constatare l'attesa presenza di Stephen.

Lui era lì, per davvero, e Lauren lo riconobbe immediatamente dal profumo. Si lasciò stringere in un abbraccio sentito e, per la prima volta dopo giorni, tornò ad apprezzare il concetto di casa.

《Ti andrebbe di fare una passeggiata in centro? 》chiese Stephen, ancora sulla soglia.

《Tutto pur di uscire da quì. Aspetta un momento, mi infilo qualcosa di comodo.》

Lauren sparì sulle scale, lasciando il proprio accompagnatore con la zia.

《Vi prego solo di stare attenti. Non cacciatevi nei guai. 》

La raccomandazione di Beth suonò scomoda alle orecchie di Stephen. Tutti andavano spesso pensando fosse solo un ragazzino stupido, ma la verità era ben diversa. Lui sentiva di tenerci a Lauren e, pertanto, non avrebbe mai permesso che la ragazza finisse in situazioni di pericolo.

《Si fidi di me, signora. Sono un ragazzo a posto, vorrei solo frequentare sua nipote come fossimo una coppia normale. 》

Ancora sul pianerottolo e ben celata dietro al muro, Lauren si permise di ascoltare il dialogo tra Stephen e la zia Beth.
Aveva parlato di coppia. Lui davvero aveva usato quel termine?
Lauren fu convinta di aver sentito bene e le sorrise il cuore. Per anni aveva sentito il desiderio di avere un ragazzo e, non di meno, pareva l'avesse finalmente trovato.

《Sono pronta, andiamo?》apparve lei, sicura di sé, rinnovata da nuove promesse.

《Mi raccomando solo di stare attenti.》

Zia Beth pretese di avere l'ultima parola. Li osservò allontanarsi lungo il viale, tenendosi per mano. Erano appena due adolescenti, ma sprigionavano maturità da ogni poro, questo doveva riconoscerlo. Specialmente Stephen. Lui pareva essere davvero molto adulto, nonostante la sua tenera età di ventenne. Seguendoli con lo sguardo, Beth ripensò al suo primo amore. Il viso di Simon le apparve nella mente e la obbligò a sorridere. Si rivide in sua nipote e, per la prima volta, si rilassò, pensando di non essere poi tanto male, come tutrice.

                   ****************

Stephen trascinò Lauren sino al pub di sua preferenza. Il locale portava il nome del proprietario, vecchio antenato della famiglia che ancora andava gestendo il posto. O'Sullivan non possedeva niente di più, niente di meno, rispetto agli altri locali della zona.

Quì mangerai da regina, le aveva detto Stephen, aprendole le porte del pub ristorante. Lei si era lasciata convincere subito. Era quasi ora di cena comunque e aveva fame. Un posto o l'altro non le avrebbero fatto alcuna differenza, visto il desiderio di mettere qualcosa presto nello stomaco.

Si accomodarono ad un tavolo appartato, in attesa che qualcuno giungesse per prendere l'ordine. Arrivò una ragazza sulla ventina, dai capelli color del rame e una voce suadente. Raccolse le ordinazioni e si dileguò senza proferire altre parole, lasciando Lauren carica di aspettative.

《Lo sai che quì c'è un piano? Perché non suoni qualcosa, nel mentre aspettiamo la cena?》

A Lauren venne in mente il giorno in cui Stephen, forte della propria sfacciataggine, le aveva confessato di averla sentita suonare nello studio di Colton. Le parve doveroso almeno chiedere spiegazioni in merito, ma ciò che ottenne fu solo l'ennesima insistenza da parte del ragazzo.
La convinse, sebbene Lauren si sentisse ancora indisposta. Venne accompagnata da Stephen sino al piano e, solo allora, abbandonata a ridosso dello sgabello.

《Mi stanno guardando tutti, non è così?》domandò, a bassa voce.

《Può essere, ma sono tutti in attesa. Li vedo fremere, non li deludere. 》

《Non posso farlo.》

《Certo che puoi.》concluse lui. La spinse a sedersi, ma con garbo.

Cosa avrebbe potuto pensare la gente di una pianista cieca? Lauren andava chiedendosi quale impressione avrebbe lasciato ai presenti, poco prima di decidersi nell'iniziare a suonare.

Intrise la sala di calore, di una melodia ben nota a tutti. Una ballata irlandese che tutti i presenti non avrebbero potuto che apprezzare. Per un momento si sentì sola con il piano, le dita a sfiorare i tasti e nulla attorno. Più passavano i secondi, più prendeva possesso della situazione. Stava suonando aiutata solo dalla memoria. Sul finale decise di accostare la voce allo strumento, così da lasciare persino Stephen senza parole. Le venne tutto naturale, come non avesse mai smesso di farlo.

Si levò un applauso sentito, un boato. Lauren si alzò in piedi, si voltò verso il suo pubblico e si inchinò davanti ai presenti. Stephen tornò al suo fianco, un po' per complimentarsi, un po' per riaccompagnarla a sedere. La aiutò a tornare al tavolo, sotto gli occhi di tutti.

《Sei stata davvero grande.》

《Non pensavo di poter ricordare questa canzone. Mi è tornata alla mente di getto.》

La cameriera sopraggiunse con le ordinazioni. Lauren concesse a Stephen di aiutarla con il bavero, indispensabile per non sporcarsi.

《Sei davvero una bomba così. Ti posso fare una foto?》chiese lui, osservandola nel suo essere raggiante, ornata da un buffo bavaglino ricamato.

《Non amo le foto, ma per questa volta farò un eccezione》

Lauren si mise in posa, addentò un pezzo di Irish Steack e sorrise. Percepì a malapena la luminescenza del flash, prima di accorgersi del silenzio di Stephen.

《C'è qualcosa che non va?》chiese, apparentemente preoccupata. Di primo acchito pensò di essere venuta male in foto, un abominio, come al solito.

《Dovremmo andare via.》

Le afferrò un polso in modo maldestro, tanto che Lauren si sentì obbligata ad opporre resistenza.

《Che diavolo stai dicendo? Non abbiamo ancora mangiato. 》

《Ti ho detto che dobbiamo andare, ascoltami. Non possiamo restare quì. 》

Lauren si lasciò trascinare, colta da  un'insana paura. Aveva udito nella voce di Stephen l'avvento di una minaccia incombente. Per la prima volta lo aveva sentito terrorizzato, ben lontano dalla solita spavalderia, sua fidata alleata in innumerevoli discorsi tra loro.

Fu Stephen a voltarsi indietro, per controllare di essere fuori pericolo. Si rilassò non appena fu certo di aver seminato l'avventore.

《Mi dici che sta succedendo adesso?》Lauren cercò di riprendere fiato, senza successo, e non solo per lo sforzo fisico.

《Te lo dirò, adesso preoccupiamoci solo di andarcene. Ti riporto a casa. 》

Il mondo di Lauren le si sgretolò sotto i piedi. Incapace di capire, non potè che lasciarsi trascinare oltre il parcheggio del pub.

D'un tratto Stephen si bloccò, mettendosi davanti a Lauren. Tentò di proteggerla con il corpo, alla meno peggio.
Di fronte a loro, uno dei peggiori incubi andava palesandosi.
Sebbene Stephen avesse fatto di tutto per seminarlo, si rese presto conto di non essere stato abbastanza furbo.

《Finalmente ci incontriamo di nuovo, Colton. 》






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