Capitolo 20

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Emily's Pov
Apro la porta e di fronte a me e Martha, c'è una donna dagli occhi verdi che ci accoglie con un caloroso sorriso.
È un pochino robusta, ma non troppo, con dei lunghi capelli castani che le incorniciano il viso, lasciandole libera la fronte.
È vestita tutta di nero.
Ha una dolcevita che le evidenzia le curve del busto, fasciandole, e dei lejins.
Ha anche gli stivaletti neri.
Ma è a lutto? Penso soffermandomi sul suo look tutto al nero.
<<Ciao, Martha,>> dice la donna rivolgendosi a Martha e poi continua<<Questa ragazza dev'essere la disegnatrice di quei disegni che mi hai portato... Giusto?>> dice sempre a Martha indicando me.
<<S...>> sta per rispondere Martha, ma la fermo affermando <<Sì sono io>> senza fare finire di parlare la cretina.
Sono stanca di essere ignorata.
Se si parla di me, credo sia giusto che si parli con me e che risponda io alle domande su di me.
La donna, che di sicuro è la stilista di questo atelier (Jasminda Nangher), quasi si accorge del mio fastidio perché subito si scusa <<Scusami... ragazza... anzi Emily... a volte escludo persone importanti nelle mie conversazioni. È un mio piccolo problema, non ci fare caso.>> e poi aggiunge, cordiale<<Comunque... Piacere, io sono la donna con cui hai parlato prima al telefono, Jasminda Nangher, la capo-stilista di questo atelier e stilista del brand d'abbigliamento Nangher.>>
Poi guardo prima Jasminda e poi Martha e poi chiedo alla prima <<Scusa possiamo parlare in privato?>>
E lei risponde <<Certo>> poi si rivolge a Martha <<Scusa potresti aspettare la tua amica fuori??>>
Martha annuisce con il capo ed esce, verso il corridoio, lasciando me e la S... Cioè, me e Jasminda, sole.

Jasminda's Pov
Quando l'amica di Emily esce per aspettare fuori, la r... cioè Emily, mi porge la mano (che stringo) e mi dice <<Piacere, signora Nangher.>>
La guardo bene...
È una ragazza né troppo alta né troppo bassa con la carnagione un po' bianca. Ha gli occhi azzurri e dei lunghi capelli neri attaccati in una coda.
È molto magra.
È truccata, ma non troppo.
Ed ha un look molto casual.
Sembra piuttosto strano che un'aspirante stilista che disegna abiti come quelli che mi ha portato tramite la sua amica.
Vengo riportata alla realtà dal suo sguardo che mi guarda come per dire "ma questa mi ha sentita??" Così mi rendo conto che, nonostante le abbia stretto la mano per salutarla, comunque ancora non mi sono presentata di presenza, come una tonta...
Così ripenso di nuovo a quello che mi ha detto due secondi fa, per fare mente locale, e rispondo <<Chiamami Jasminda, come ti ho detto al telefono, per favore.
Il soprannome "Signora" o  "Signora Nangher" mi fa sentire talmente vecchia... E poi dammi del tu, per favore.>>
<<Va bene, Jasminda...>> afferma e poi continua <<Ascolta... non so se dalla telefonata di prima si è capito ma... non ho intenzione di realizzare nessun abito né di diventare una stilista né, tantomeno di fare una collezione di abiti con qualche stilista...
In realtà, quei disegni li avevo fatti per passarmi il tempo in un momento di stress e noia, non per mandarli qui... e poi, anche volendo, non ho nulla che mi faccia lavorare nel campo della moda, non sono una stilista e non sto studiando per esserlo...
In poche parole mi mancano pure le basi....
Mi spiace per l'equivoco, anche perché la mia amica le ha mandato i miei disegni senza che io ne sapessi niente...
Quindi, per favore, mi può ridare indietro i disegni che la mia amica le ha portato, per favore??>>

Ah... Vero...

Avevo dimenticato che ho adocchiato i disegni della persona sbagliata. Sì, perché, a quanto ho capito, questa ragazza non ha la minima voglia di diventare famosa nel mondo della moda né di lanciare una collezione di moda.
Per fortuna, però non è un problema.
Sono una combattiva e, come dice la stessa parola, combatto per ciò che voglio, senza arrendermi. Farò di tutto per farle accettare il lavoro che voglio offrirle, la mia collaborazione e il mio aiuto.
Così, ribatto tranquilla <<Tranquilla per le basi... per quello posso farti fare un corso di studi io in un'accademia, sempre qui, a New York.... e poi... non ti sembra sprecato un talento come il tuo per essere sfruttato solo nei tuoi momenti di noia e stress?>> e la guardo sorridendo.
Lei controribatte <<Ma sto ancora seguendo l'università in questo momento...>>
E io le chiedo <<I corsi dell'università ce li hai solo di mattina o, anche di pomeriggio?>>
<<No, solo di mattina, fino alle 2 meno 10 del pomeriggio...>> risponde lei.
Le rispondo, sempre sorridendole<<Allora, in caso, se accetti il mio aiuto ti farò seguire un accademia gestita da una mia amica per cinque o sei mesi (pagandoti l'alloggio che ti cercherò secondo i tuoi gusti  e, soprattutto, sarà vicino l'accademia, e ti pagherò anche i libri e il materiale che ti servirà per studiare) e poi, se ti va, magari, alla fine dei tuoi studi, quando riceverei il diploma dall'accademia (oltre che  riportarmi i disegni di ora e portarmi 3 disegni con un abito nuovo ciascuno) mi firmerai un contratto in cui per due anni saremo due stiliste socie e faremo delle nuove collezioni insieme. Tutto questo, se sei d'accordo. ovviamente...>>
Lei mi guarda incerta, prima di ribattere <<Non lo so, S... Jasminda, volevo dire Jasminda, non so che fare, io frequento l'università ormai e mi sono da poco trasferita dalla Seattle University.... Praticamente è da pochissimo che sono arrivata in quest'università, non so se posso trasferirmi di nuovo... E poi io ormai credo diventerò professoressa... Non so se si è capito: non ho praticamente nemmeno la stoffa per diventare stilista...>>
Non la faccio nemmeno finire che affermo <<Chi te l'ha detto che non hai la stoffa per diventare stilista? Se sei così pessimista non potrai mai realizzare nulla, Emily. E poi, ripeto, non ti senti sprecata a creare queste MERAVIGLIE solo per noia e stress? E soprattutto, non ti senti sprecata a stare dietro a una scrivania a sopportare, vigilare e insegnare a dei marmocchi (o peggio, a degli adolescenti arrapati) che magari nemmeno ti sopportano?>>
Mi guarda impassibile.
Credo di averla lasciata senza parole.
Rimane a fissarmi per circa 10 secondi interminabili fino a quando io non rompo il silenzio, sedendomi dietro la mia scrivania <<Ascolta, Emily, ti conosco pochissimo... ma so quello che ho visto nei tuoi disegni.
Capisco se non ci credi, ma, solo per quel poco che ho visto, credo in te.
Ma siccome capisco che, forse, questa situazione improvvisa ti ha creato un po' di dubbi e altro... se vuoi io, per il momento ti ridò i tuoi disegni e ti do una settimana e mezzo per pensare cosa vuoi fare.
In caso decidi di non voler collaborare, allora, dimmelo via telefono (il numero è quello con cui ti ho chiamata io) e mi dici che non vuoi avere nulla a che fare con tutto questo>> dico soffermandomi a indicare attorno a me e poi continuo <<fai finta che questo colloquio non sia mai avvenuto, che io e te non ci conosciamo proprio, che non c'è mai stata nessuna telefonata da parte mia e che nessuno mi abbia mai portato i tuoi disegni... in poche parole: fai finta che io non abbia mai avuto nulla a che fare con te e che non ti ho mai proposto nulla.
Ma se vuoi, invece, collaborare con me, allora, basta una telefonata, comunque, per affermarlo e... da lì inizierai ad avviarti alla futura vita da stilista insieme a me, come ti ho detto prima, dopo alcuni mesi di studio in un accademia...
Ok?>>
Lei annuisce con la testa e io sorrido di nuovo, prendo i disegni in mano e glieli porgo dicendole <<Va bene, allora, fammi sapere. Ricorda: basta una telefonata.>>
Lei, finalmente, riprende la parola e afferma <<Ok, ti farò sapere... grazie... buona giornata...>>
E mentre sta uscendo per raggiungere la sua amica e andarsene io ricambio il saluto con un <<Buona giornata anche a te>> e quando sento i suoi passi allontanarsi sempre di più, dopo che ha richiuso la porta alle sue spalle, ripensando al fatto che l'ho lasciata senza parole, sussurro sorridendo <<Credo proprio che tornerai presto per accettare la mia offerta... Cara Emily...>>
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Nota d'autrice:
Ehilà!!
Sì lo so, dovevo pubblicare anche molto prima di ora ma, ho avuto tantissimi imprevvisti, poi dopo le vacanze (che mi volevo godere per intero e ci sono riuscita), poi praticamente appena sono finite le vacanze ci sono stati alcuni problemi alla sezione di scrittura di Wattpad (che fortunatamente, adesso, si sono risolti ma che comunque non mi hanno permesso di aggiornare la storia quand'erano appena finite le vacanze e avevo più tempo rispetto a ora...) e poi praticamente ho avuto impegni di scuola per cui non ho potuto scrivere.
Adesso mi sono alleggerita di impegni e di tutte le difficoltà, quindi posso dire (speriamo, salvo imprevisti) di essermi liberata di tutti gli impegni e quindi penso di essere tornata.
Comunque, riguardo al capitolo, che ne pensate di Jasminda?? Secondo voi Emily accetterà le proposte della stilista? Come vi sembra stia andando la storia? Lasciate qualche commento o voto sia qui sotto che che anche sui miei post di instagram per rispondere!
Vi adoro Crystalls! Scusate ancora per il ritardo della pubblicazione.
Alla prossima, vi adoro!
Fabioluccia03

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