02 - Il solito posto e altre storie

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*piccolo spazio autrice abusivo*
Vi prego, notate la gif su, perché ci sta troppo, poi mi direte... 😜😂

ADAM

- We Don finita scuola ti aspetto al solito posto, ok?

Leggo il messaggio di Vins e mi scappa un sorriso. Che pazzo che è.

Il "solito posto" è un angolo appartato, in stazione, dove siamo sempre stati soliti isolarci per poter fare le nostre cose in tranquillità, attendendo l'arrivo dei treni che ci avrebbero riportati a casa. Il mio in una direzione e il suo nell'altra, opposta alla mia.

Abitiamo a circa due ore di viaggio l'uno dall'altro, ma le nostre due scuole - la mia il liceo artistico, in cui frequento l'ultimo anno, e la sua un istituto tecnico, da cui è riuscito a diplomarsi con due anni di ritardo l'anno scorso - sono circa a metà.

È proprio in stazione, al solito posto, che ci siamo conosciuti. Mi ero infilato lì, fra quelle siepi, per caso, alla ricerca di un posto appartato, e ci avevo trovato un ragazzino riccioluto e con la faccia da bambino intento a rollarsi una canna.

«Vuoi favorire anche tu?», mi aveva proposto neutro, puntando i suoi occhi chiari nei miei, come se ciò che stava facendo fosse all'ordine del giorno e mi stesse offrendo un semplice bicchiere d'acqua.

Io avevo fatto un cenno con la testa. «Perché no», gli avevo risposto.

Così è iniziata la mia amicizia con Vins: dei pischelli appena usciti dalle scuole medie, che si sentivano troppo più grandi di quanto non fossero in realtà.

La verità è che forse lo eravamo davvero, troppo grandi. Troppo bruciati per l'età che avevamo. Io per la storia che ho vissuto - con un padre assente che si è fatto un'altra vita, un'altra famiglia, scegliendo di abbandonare me e mia mamma, la quale, da quel giorno, ha fatto entrare per la porta di casa nostra tanti altri uomini che sistematicamente la lasciavano, ci lasciavano, come ci aveva lasciati lui - e lui per via di Gian, il fratello più grande, che l'ha introdotto in giri o abitudini esageratamente prematuri per la sua età.

- C'è anche quel leso di Lupo, dillo anche agli altri. Oggi rimpatriata dei FANTASTICI 5!

Io, Vins, Lupo, Scar e Giotto siamo I Fantastici 5. Ci siamo chiamati così un giorno qualunque, durante una delle nostre consuete serate nella taverna di Giotto.

«Dobbiamo trovarci un nome», aveva proposto Vins, tirando l'ennesima boccata di fumo, il cui odore già impregnava le pareti.

«In che senso, scusa?»

«Noi siamo un gruppo, una famiglia, un team... Abbiamo bisogno di un nome.»

Trovando, in quel momento, il suo ragionamento assolutamente ineccepibile e meravigliosamente sensato, avevamo quindi iniziato a suggerire nomi a caso, tipo gli "005 grammi" o "la banda dei sombreri" - questa, idea di Giotto, ovviamente - ma niente ci aveva convinto pienamente.

«Ci serve un nome più riconoscibile, immediatamente comprensibile» si era grattato il mento volitivo, con la sua solita espressione accigliata, Vins.

«Sì, tipo dei supereroi!», se n'era uscito Scar, balzando in piedi e facendo fluttuare i lunghi capelli castani che portava in quel periodo.

«Grande, Scar, ottima idea!», aveva accolto con entusiasmo Vins, soddisfatto finalmente di una delle tante proposte ricevute.

«Che ne dite de "I 5 moschettieri"?»

«Ma vaffanculo, Scar! Hai perso tutta la stima che iniziavo a provare per te e per l'idea che avevi avuto...», aveva eccepito Vins, stizzito.

«E poi i moschettieri sono quattro, fesso di uno Scar, mica cinque!», avevo sentito l'esigenza di riferire io.

«Che rompicoglioni che sei, Don, ma chissenefrega di quanti sono, no?»

«Don ha ragione, invece», mi aveva difeso Vins dalle accuse di Scar, «Il numero ha importanza. I moschettieri sono tre, non cinque.»

«Quattro», avevo quindi puntualizzato io.

«Quattro cosa?»

«Quattro, se si include D'Artagnan.»

«Mi', Don che taglio che sei! Ma chissenefrega!», si era spazientito Vins.

«Ecco, appunto...», Scar non aveva perso l'occasione per redimersi agli occhi del gruppo.

Avevamo poi continuato a disquisire sull'argomento per un tempo davvero troppo esteso rispetto al tenore dei contenuti, fino a che Giotto non se n'era uscito con uno dei suoi soliti colpi di genio - o almeno così ci era sembrato in quel momento.

«"I Fantastici 5"», aveva esclamato sfoderando il sorriso fiero che si dipinge in volto tutte le volte che crede di aver detto la genialata del secolo, «I fantastici 5! », aveva ripetuto scostandosi dalla fronte il ciuffo di capelli scuro che ogni sacrosanta volta gli cadeva sul viso quasi oscurandogli gli occhi, «Siamo cinque, siamo fantastici, siamo... "I Fantastici 5"!»

Un grande entusiasmo aveva accolto la proposta di Giotto, il quale, ai nostri occhi offuscati dal fumo e dall'alcol che scorreva a fiumi nel nostro sangue, era parso in quel frangente simile ad un piccolo Einstein.

Avevamo così scelto di celebrare la scelta del nostro nome da team con un selfie postato sull'account Instagram di ciascuno di noi, perché «Devono vederlo tutti che siamo una squadra». Ogni post recitava la didascalia "I fantastici 5" - a parte quello di Lupo, che non era riuscito a scrivere niente di meglio se non "ifantaxuyi 5".

Insomma, l'idea c'era parsa tanto geniale, quella sera, ma eravamo talmente fatti da realizzare solo il giorno dopo che i Fantastici erano solo in quattro, non in cinque; e, come se non bastasse, la nostra compagnia di fantastici era completamente sprovvista dell'elemento femminile. Avevamo però deciso di prenderla a ridere e di tenere ugualmente il nome, perché «In fondo è così che doveva andare», e c'eravamo pure affibbiati i vari ruoli. Lupo era la Cosa, in virtù della generosa stazza che all'epoca lo contraddistingueva; Vins la Torcia Umana, perché, da sua stessa testimonianza, «nessuno rolla i torcioni come quelli che rollo io»; a Scar, malgrado avesse provato ad opporsi con tutte le sue forze, era capitata la Donna Invisibile, perché «Se non la fai tu, con quei bei capelli fluenti che ti ritrovi, chi altro fra di noi la potrebbe fare?» - che poi, non so se complice questa storia, qualche tempo dopo quel giorno aveva deciso di tagliarseli; a me non rimaneva che Mister Fantastic, perché «Con quel faccino fantastico che ti ritrovi chi ti resiste?» e a Giotto, invece... Giotto non era nessuno, perché «Sei stato così inutile, a 'sto giro, che neanche a contare sei stato capace».

Tante cose sono cambiate da quel giorno. Vins e Lupo, malgrado i pronostici, ce l'hanno fatta a diplomarsi.
Sebbene Lupo abbia due anni più di me, è stato mio compagno di classe ad anni alterni (nel senso che a seconda delle bocciature di uno piuttosto che dell'altro capitavamo insieme). Lui è riuscito a diplomarsi lo scorso anno, insieme a Vins, anche se con ben quattro anni di ritardo. Io, Scar e Giotto, invece, siamo ancora qui: quinto anno al liceo artistico. Il primo quinto anno per me (che di anni ne ho persi due - in prima e in terza) e Giotto (che non è mai stato bocciato, nemmeno una volta), e il secondo per Scar, mio compagno dalla prima alla terza, che dice di essersi fatto bocciare apposta perché: «O con voi o niente diploma, fratelli».

«We», attiro l'attenzione dei miei due compagni di sventura, «Appena finisce scuola, Vins e Lupo ci aspettano al solito posto, han detto.»

«Ma che ci fanno qui? Che scappino quei due disgraziati - loro che possono», fa ironia Scar.

«Giotto, tu sei dei nostri?», cerco di avere anche la risposta di lui, che non distoglie lo sguardo dalla professoressa di inglese nemmeno per idea.

«Ovvio», risponde impassibile, le labbra quasi immobili, mentre parla.

Sorrido. «Chissà cos'hanno in testa quei due lesi.»













♡♡♡













Buongiorno a tutti, meraviglie!

Eccomi qui, di nuovo puntuale, con l'aggiornamento di "Come il Diavolo e l'Acqua Santa". 😎

Voglio esordire ringraziandovi per il calore con il quale avete accolto questa storia! 😍 Sono fiera di me e di voi, perché i vostri voti e i vostri commenti hanno permesso a CIDELAS (scrivere sempre il titolo per intero, è lunga 😜) di piazzarsi discretamente bene in un bel po' di classifiche di gradimento, qui su Wattpad! Grazie a voi, è prima in molti hashtag minori , e si difende bene anche anche in quelli più inflazionati (in cui sono presenti millanta e millanta storie), dove compare quasi sempre ai vertici (addirittura nelle Top50, 20 o 10 🙈🙉🙊). 😍
Insomma, non male per una storia appena iniziata, direi.

Ora, so che non mi devo esaltare perché le classifiche di Wattpad sono imprevedibili e non sempre rispondo al reale successo di una storia e tanto meno alla qualità; tuttavia, mi scioglie il cuore constatare quanto supporto questo mio nuovo progetto, e di conseguenza io, rivece da voi. 😊

Come ormai consuetudine - ve ne sarete accorti - ringrazio MC_Peregrine per avermi aiutata a fornirvi un capitolo non dico privo di errori (perché la revisione vera è un'altra cosa), ma comunque priva di ORRORI, il che è già di per sé un fatto apprezzabilissimo! 😜

Oltre a lei, voglio ringraziare dal più profondo del cuore anche Raffaele, mio marito, che ho obbligato a iscriversi qui su Wattpad con il nome di sQuare89, anche se non mi legge mai (proprio mai, mai. Forse ci ha provato con i primi capitoli de "La Bella Addormentata Non Si Sveglia Più", ma poi s'è arreso. Le lettere gli danno alla testa, temo 😓).

Amore mio, bello - anche se probabilmente non ti accorgerai mai di queste mie parole - ti perdono se non leggi le cose che scrivo, ma solo perché mi stai aiutando molto a scrivere e pensare come fossi un uomo. Dico sul serio. 😜

Sì, perché, con Adam, è la mia prima volta. È la prima volta in cui do voce ad un personaggio maschile.
È vero, qualche capitolo dal punto di vista di un lui c'è stato anche ne "La Bella Addormentata Non Si Sveglia Più", con Jo, ma in quel caso erano parti bonus/aggiuntive, non c'era quindi la necessità di restituire un personaggio che fosse realmente tridimensionale, con uno storico ben definito e con delle dinamiche relazionali credibili, come invece è necessario ora.

Dare voce ad Adam, per me che sono donna, è complesso. Anche perché non vorrei incappare nell'errore che le parole di lui suonino come le parole che una donna (io, in questo caso) ha scritto per lui - troppo romantiche, troppo sconce, o cose così.

Come ovvio che sia in questo caso, per me, è una novità anche quella di scrivere di dinamiche di amicizia maschile... Figuratevi, poi, trovarmi a scrivere di quei lesi de I Fantastici 5 - come amerebbero chiamarsi loro... 😂

[Comunque, ditemelo. Ditemelo: non era troppo perfetta la gif?!
Che trashata meravigliosa avere scelto loro come prestavolto per "I Fantastici 5" e avere un sacco di materiale - anche improbabile - a cui attingere... 😂😜]

Insomma, grazie, Adam, per le nuove esperienze che mi stai offrendo [e di essere stato negli 1D*]! Ma, sopratutto, grazie, Amore mio, perché hai supervisionato tutti i dialoghi che ho scritto e mi hai fatto il complimento più bello che tu mi potessi fare, in questo contesto: "Tesoro, inizio a preoccuparmi. Pensi davvero come un uomo...". Ma in proposito, probabilmente, ne saprete di più nel prossimo capitolo, nuovamente dal punto di vista di Adam e con una forte presenza de "I Fantastici"........................ 😏

Curiosi? L'appuntamento è per sabato prossimo! 😉

Un bacio a testa,
S.C.

P.s. questi miei spazi autrice sono sempre tanto lunghi che quasi sembrano reclamare un titolo, per sussistere. "Ringraziamenti e prime volte", potrebbe essere in questo caso. 😜

P.p.s. *Ringrazio anche la mia sorellina wattpaddiana asiafabiani che mi rende più giovane insegnandomi che gli One Direction vanno bene anche scritti come 1D. 😜😂😘

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