72 - Da Don Giovanni a Don è un attimo

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

*piccolo spazio autrice abusivo*
Solo per augurare a tutti voi un buon pomeriggio (o buona notte, o giorno, a seconda di quando leggerete queste mie parole) e, ovviamente,
BUONA LETTURA!

❤️❤️❤️

ADAM

«Giotto, cazzo, le birre sono di nuovo finite. Dove abbiamo nascosto le riserve?»

«Sono nel frigo. Come al solito». È Scar a rispondere al grido di aiuto di Vins, dal momento che l'interpellato, nonché proprietario della casa in cui siamo, è troppo preso dal contemplare il soffitto.

Lupo, le spalle curve e i passi pesanti, silenziosamente si alza, ritornando dopo poco con più birre di quante siano le nostre bocche. Ne apre una e la passa a Vins, e fa la stessa cosa anche con Scar, Giotto e fino ad arrivare a me.

«No, io passo», rispondo al suo gesto. «È tardi e poi la mia bottiglia è ancora piena».

«Che cazzo dici, Don… la notte è giovane! E poi potrei giurare che hai la bottiglia mezza piena dall'inizio della serata», mi esorta Scar.

«No, davvero bro, preferisco così… la lascio a voi che io tra poco poi vado».

A quelle mie ultime parole sembra che  Vins sia stato punto da uno scorpione. «Che cazzo di risposta alla chierichetto! Che c'è hai paura di arrivare tardi in chiesa, domani?»

«Domani ho promesso a Eden che avrei fatto colazione con lei e i suoi, dai quali tra l'altro sarò a pranzo», spiego cercando di liquidare l'ultima di una lunghissima serie di provocazioni. «Non voglio bruciarmeli subito».

«Wow. Siamo già al punto di conoscere i suoceri?», vuol quindi sapere Lupo.

«Li conosco già, ma, sì, domani è la prima volta che sono da loro in veste di… fidanzato, credo...», pronuncio quel termine a fatica.

«Don, ti prego, non dire "fidanzato", che mi fai sentir male!»

«Mamma mia, Scar, se c'hai ragione…», ammetto la mia avversione a quel tipo di etichetta. «Però, insomma, comunque vogliamo chiamarci, io e Eden stiamo insieme...»

«Sei preso, vero...?»

Guardo Scar negli occhi. La sua domanda mi sorprende. Siamo abituati a stare insieme e parlare della qualunque, ma non siamo quei tipi di amici che parlano di sentimenti. Non so come rispondere a quella domanda.

«È palese. C'è proprio finito sotto», commenta Lupo.

Una voce inattesa si innalza tra i cuscini del divano: «Compiangiamo insieme la dipartita di Don, ex distruttore di imeni, ora divenuto protettore delle fiche di legno».

«Giotto, allora sei ancora vivo! Avevamo paura fossi in coma etilico!». Lupo colpisce con una forte pacca la spalla di Giotto.

«Potevi fingerti morto ancora per un po', dopo la cavolata che hai sparato…!»

«"Cavolata"», mi fa il verso Vins, indispettito. «Quante volte te lo devo dire che con noi puoi pure evitare questo linguaggio da puritano?! Ripassiamo un po' l'ABC.  Ripeti con me». Mi guarda negli occhi e come se dovesse parlare a un cerebroleso sillaba: «Caaaz-zo. Puoi dirlo, caz-zo! … O ora hai paura di andare all'inferno solo per questo?».

«Non ho paura», sono subito pronto a ribattere. «E so che posso dirlo. Solo che non mi va».

«"Non mi va"», ripete le mie parole come chi è stufo di sentire sempre le stesse cose. Lo capisco, anche io non ne posso più di 'sto discorso, e lo eviterei volentieri se Vins non fosse così recidivo.

«Non mi va di fingere di essere una persona con Eden ed essere tutt'altro se lei non c'è. Non se lo merita lei, e neanch'io.»

«Avete sentito, Fantastici? "Non se lo merita"!», erompe Vins con fare teatrale. «E noi? Siamo noi a non meritarci la tua versione sfigata!», mi guarda con rabbia mentre mi addita. «Don», sibila quindi con tono sarcastico, «Chi l'avrebbe mai detto...  da Don Giovanni a un semplice Don è un attimo!».

Se l'intento fosse stato ilare, quell'ultima frase avrebbe potuto strapparmi un sorriso, ma Vins ha scagliato quelle parole contro di me con una pesantezza tale da farmele avvertire come sassi. È stato esageratamente aggressivo e non sono l'unico ad essermene accorto. Nella taverna di Giotto infatti cala il gelo.

«Dopo questa mi sa che esco fuori a farmi due tiri che è meglio», dico alzandomi.

«Ma come?! Fumi ancora?», continua imperterrito Vins esasperando i toni teatrali. «E non hai paura delle fiamme dell'inferno...?!». Mi guarda con uno strano ghigno in volto. Vuole provocarmi, non perde occasione da che è iniziata la mia frequentazione con Eden, ma ammetto che inizia a scocciarmi 'sta situazione.

«Non sono un santo, Vins. Sei tu che vuoi dipingermi tale», gli rispondo arido, mentre mi dirigo verso l'uscita.

«Aspetta, Don, vengo con te». Scar mi raggiunge, quando sono già con un piede sull'uscio.

Giunti fuori, mi accendo la sigaretta e, passatone una anche a Scar gli allungo l'accendino affinché lui possa fare lo stesso.

Rimaniamo in silenzio per diversi istanti, mentre cerco di far dissolvere il nervosismo, così come vedo dissolversi il fumo che esce fuori dalla mia bocca e sfuma nel buio della notte.

«Lascialo perdere. Si è comportato da coglione». È Scar a iniziare a parlare.

«Sará, ma ultimamente succede spesso...»

Il mio compagno di sigaretta non ribatte subito. Tira una grossa boccata di fumo e dopo un po', come se la mia ultima osservazione e quella sua domanda fossero correlate chiede: «Da quant'è che state insieme tu e Eden?»

«Tra una cosa e l'altra saranno passati due mesetti...»

«Di già?», si stupisce.

«Non dirmelo, guarda...». Il tempo è davvero volato.

«E in questi due mesi…», Scar si interrompe, sembra voler cercare le parole giuste, «niente niente…?». Non serve che aggiunga altro, capisco benissimo quello che intende.

«Niente», confermo.

«Niente», ripete il mio amico incredulo. «Niente lavoretti di bocca, nemmeno? Niente niente neanche con le mani...?»

Scuoto il capo. «Niente», confermo ancora una volta.

«Wow», dice guardando nel vuoto, ancora incredulo. «E a te sta bene…?».

«Deve», tiro su le spalle. «Ovvio che se fosse per me farei molto - molto - altro...»

«Immagino», dice lui, come impallato. Tira una boccata di fumo e poi girandosi verso di me mi chiede: «Ma quindi quando vi vedete cosa fate tutto il tempo…?»

Io rido. «Guarda che ci sono un sacco di cose che un ragazzo e una ragazza possono fare insieme, oltre al sesso», lo informo. «Si può uscire; chiacchierare, scherzare; andare al cinema; organizzare gite; spararsi una serie tv...».

«Chi sei tu e che ne hai fatto del mio amico?», finge di essere allertato.

Rido. «Da non credere, né? Certi discorsi uscire dalla mia bocca…!».

«Ma davvero!», esclama sempre più sconvolto. «Ma, alla fine, felice tu, felici tutti…! O, almeno, tu lo sei, no? Sei felice?».

Ripenso alle ultime settimane vissute con Eden, fatte di tante parole, tenerezze e attenzioni. Penso alle nuove esperienze che io sto vivendo grazie a lei, come l'esperienza di fede che mai avrei previsto per me, senza di lei, e ai baci che ci scambiamo. Penso al suo sorriso e «Sì, credo di essere felice», confermo.

«Beh, questo è l'importante. Buon per te», mi comunica.

Rimane in silenzio per diversi istanti, sembra pensieroso.

«A scuola siete carini insieme», osserva quando riprende a parlare. «Ammetto che mi fa ancora strano vedervi ogni giorno abbracciati o mano nella mano, ma siete carini». Fa un altro silenzio, ma io capisco che ha ancora qualcosa da dire, così lo attendo. Dopo poco infatti riprende: «Sai... forse un po' invidio quello che hai, quello che avete… e ho come l'impressione sia lo stesso per Vins. Come ti dicevo, si comporta da coglione patentato, ma credo sia solo geloso, in fondo».

«Geloso? E perché mai?»

Prima di rispondere Scar punta i suoi occhi su di me. «Geloso del suo amico. Geloso di te, Don».

Lo guardo cercando di comprendere il suo discorso. «Ma è assurdo».

«Non è così assurdo, Don. Alla fine lui la vive un po' come ti avesse perso...».

«Ma non mi ha perso! Sono qui e sono lo stesso Adam di sempre».

«Sì, tu dici così, ma... hai sentito l'elogio funebre di Giotto, poco fa? Sarà stato pure idiota, ma rende bene l'idea... È vero, tu sarai pure lo stesso Adam di sempre, ma certe cose se vuoi tenerti una ragazza, specie una come Eden, non puoi e non potrai più farle. È vero, Vins non ti ha davvero perso, ma ha perso Don l'amico ignorante con il quale se la spassava, quello con cui torchiava le ragazze e faceva comunella per dividersele. Insomma, certe dinamiche per te sono storia vecchia».

«E cosa vuoi che ti dica…», dico arreso, «le cose cambiano e si cresce».

«Già, immagino sia così…», concorda con me, «ma fa effetto. Specie per quelli che non sono ancora cresciuti, e che magari non cresceranno mai...».

L'ultima frase di Scar mi tocca in una maniera strana. Credo di aver compreso quello che intende ma, solo fino a pochi mesi fa, mai avrei pensato di fare un discorso simile con uno dei miei amici. Mai e poi mai avrei pensato di essere io quello "cresciuto" prima degli altri, tra l'altro. Sono davvero felice con Eden e di come sta andando la mia vita, sul serio, però aprire gli occhi su 'sto fatto mi lascia una sensazione addosso che non so definire. Sto davvero cambiando, crescendo, o è solo una farsa e, soprattutto, ne vale la pena? Sono pronto a lasciare "certe dinamiche", così come le ha chiamate Scar?

Rimaniamo in silenzio, mentre tiriamo le ultime boccate di fumo che ci restano. Poi, gettata a terra la sigaretta ormai consumata, Scar inizia a parlare di nuovo.

«Comunque, a proposito del discorso di Vins… tu dagli solo tempo di farci l'abitudine, ok?»

Mi limito a fargli un gesto di assenso.

Una volta terminata, spengo la mia sigaretta sul muro e, pestata e raccolta da terra quella di Scar, le butto nel secchio dell'immondizia poco distante.

«Torniamo dentro?», chiede il mio amico, indicando con il pollice l'abitazione.

«Tu inizia ad andare, io ti raggiungo», lo avviso.

«Come vuoi», mi accontenta.

Mentre lui è in prossimità dell'ingresso, sono io a richiamare la sua attenzione.

«Comunque, Scar, sappi che non ti avevo mai visto nella versione "gufo saggio dei cartoni animati"... Devo ammettere però che non è male…! Mi è piaciuto parlare con te, grazie».

Non considerando minimamente l'ultima delle mie frasi, Scar mi risponde: «Ma che coglione che sei!». Tuttavia sorride. «Va che ti aspetto eh?!».

«Un paio di minuti e arrivo», lo rassicuro.

Bastano un paio di minuti per scegliere se crescere o no?



❤️❤️❤️


//
E rieccoci meraviglie!

So che ancora una volta mi sono fatta attendere ma credetemi è davvero difficile barcamenarsi tra tutti gli impegni, specie quando non si dorme bene (mia figlia è meravigliosa, ma la notte si sveglia ogni ora - o peggio. Vi lascio tirare le somme sul mio livello di esaurimento)... 😅

In ogni caso, ciò che importa è che questo capitolo sia finalmente giunto a voi (e questo ovviamente anche grazie al prezioso aiuto di MC_Peregrine, ma che ve lo dico a fare... 💘)! ❤️

La nascita di questo brano è stata particolare, e mi fa piacere raccontarvela...

Per definire gli ultimi capitoli ho stilato una scaletta delle cose che dovevano ancora succedere, e questo passaggio che avete letto non era previsto.

Voi non avete idea di quante volte abbia provato a scrivere questo benedetto capitolo 72. Un sacco di inizi diversi che non hanno avuto seguito perché, non lo so, non mi convincevano, mi mancava qualcosa...

C'era in me il desiderio di dare altro spazio ai Fantastici, perché saranno uno più storto dell'altro, ma sono la famiglia di Adam e mi mancavano. Tuttavia non avevo trovato modo di inserire in scaletta uno spazio tutto per loro che non si limitasse ad essere fine a se stesso, ma che fosse funzionale alla storia. L'hanno trovato loro, per me, il modo.

Alle prese con l'ennesimo inizio del capitolo 72, mi si è dipinta in testa l'immagine dei Fantastici spaparanzati sul divano nella taverna di Giotto, con gli sguardi persi e le bottiglie aperte, tanto per essere riconoscibili. Ho scelto di dar loro una chance.

È stato stupendo perché ho l'impressione, con la stesura di questo capitolo, di essermi limitata a trasferire su carta il film mentale che agiva nella mia mente, dove i personaggi che io stessa ho ideato, forti dei loro caratteri, agivano e dicevano cose quasi in piena autonomia (nel senso che è stato così veloce e fluido che a me quasi è parso di non essere io a tenere le redini della storia, ma di essere spettatrice).

Insomma, ho deciso di ascoltarli e le parole si sono fissate sul foglio con la stessa velocità con la quale le immagini fluivano nella mia mente. Hanno lasciato stupita me prima di voi.

Al termine del capitolo l'ho riletto e la soddisfazione che ne è derivata è stata impagabile. All'inizio non l'ho compreso, ma questo è il capitolo necessario che pensavo non lo fosse. Un passaggio fondamentale per assistere al cambiamento di Adam, anche in relazione al suo ambiente tipo.

E quanto è stato bello stupirmi di fronte ai modi da primo attore di Vins e a quelli più pacati ma più empatici di Scar...! Giotto e Lupo, poi... ma che vi devo dire di loro...? Sono due macchiette, ma li amo!

E così, in preda a questa mia felicità, vi scrivo e vi racconto come tutto, di questo capitolo 72, è nato. E intimamente spero che ciò di cui sono ora persuasa, la necessarietà del capitolo qui inserito, non sia vero solo per me. Quindi, avanti, fatevi sotto in commento, fatemi sapere se anche voi l'avete trovato funzionale alla storia, al portare avanti la trama, o se al contrario l'avete trovato fine a se stesso, la mia paura. (Sappiate che essendo io in preda ad un possibile delirio un vostro feedback è fondamentale per stabilire la presenza o meno della mia buona salute mentale. 😜)

Ogni parere è bene accetto, anche quelli contrari al mio. E se avete consigli non teneteveli, amerei accoglierli!

Detto questo, io vi saluto.

È strano pensare che stiamo per giungere insieme all'epilogo di questa storia... Sono curiosa, che vi aspettate che succeda ancora? Avete idee sul finale? Cosa vi aspettate?

Vi prego, rispondete alle mie domande, non consideratele come pura retorica. Nutro vero interesse nel scoprire i vostri pensieri a riguardo e, non vi nego, la possibilità di  conoscerli è un aiuto non indifferente per sapere se sto lavorando nella giusta maniera, se ciò che è chiaro nella mia testa è chiaro anche nelle righe che scrivo.

Grazie di vero cuore a chiunque sceglierà di spendere qualche minuto per rispondermi.💓

E grazie a te che hai letto fino a qui.
Se ti è piaciuto questo capitolo, e in generale la storia, ricordatevi di lasciare una stellina, e se ti viene in mente qualcuno al quale potrebbe piacere consigliagli la lettura, che un po' di sano passaparola non fa mai male e anzi aiuta!

Ancora ciao. ❤️
Ci leggiamo in commento e nei prossimi capitoli! 🤗

Un bacio a testa,
S.C.
😘

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro