IN RIVA AL MARE

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

ROSEMARY

Niente è per sempre, per questo voglio che tu sia il mio niente.
(Frida Khalo)


Appoggiai la testa contro la spalla di Tyler. Eravamo sotto una tettoia, seduti su una panchina, mentre la pioggia scendeva copiosa. Dietro di noi c'erano delle macchinette con dentro dei peluche da estrarre. Tyler era riuscito a vincere un orsacchiotto rosa.

-Bellissimo- ero riuscita a dire con un sorriso.

-Sei più bella tu però-

E a quel punto ero arrossita come una bambina.

L'orsetto era seduto al mio fianco. Tyler mi accarezzava teneramente, continuando a sfiorare il piccolo segno rosso che mi aveva lasciato sulla spalla. Un piccolo morso di cui si vedeva solo una leggera traccia rossa, il segno della nostra passione. I segni fucsia del mio rossetto facevano bella mostra sulla sua pelle, come piccoli ferite.

Nel cielo scuro potevo vedere alcune stelle che brillavano timidamente.

-Mi ha sempre inquietato il fatto che le stelle che vediamo in realtà possono essere solo delle immagini di ciò che erano- sussurrai.

-La fotografia di una stella che forse non esiste neppure più... è un'immagine poetica- esclamò Tyler.

Molto poetica. Proprio come quel momento.

-Lo sai cosa mi fa impazzire? Il pensiero che finito questo viaggio tutto tornerà come prima, io la secchiona che studia tutto il giorno, tu il bel tenebroso che fa festa e seduce le donne... siamo come la fotografia di quelle stelle, qualcosa che forse neppure esiste... io non voglio che tutto questo finisca- mormorai, sfiorandogli con le dita i muscoli delle spalle, che si rilassavano al mio tocco.

-Non finirà mai- disse, deciso.

-Viaggeremo per tutta la vita?- chiesi scherzando.

-No, ma potremo stare insieme anche al campus-

-Oh, il bad boy e la brava ragazza, non fa tanto cliché?- chiesi ironica.

-Certo, ma cosa vogliamo farci? Faremo parlare la gente, ma ho compreso che è meglio far parlare la gente, nel bene e nel male, che non farla parlare- sospirò -e poi tu non sei una brava ragazza, le brave ragazze non portano la pistola nella borsetta-

-Forse hai ragione- dissi ridendo.

Lui mi baciò, un tenero bacio a stampo che riuscì a lasciarmi quasi una leggera bruciatura. -E ti dimostrerò che il nostro sentimento è autentico, aspettami qua- si allontanò. Mi misi seduta, accoccolandomi sulla panchina. Tyler tornò qualche minuto dopo con una penna e un pezzo di carta -Guarda qua-

E scrisse:

Rosemary & Tyler

Sorrisi. -La leggenda?-

-Esatto- e, alzatosi, appese un bigliettino a un albero che c'era poco distante -e spero proprio che duri per sempre-

Lottai contro le lacrime. Era troppo bello per essere vero, quasi mi aspettavo di svegliarmi e di ritrovarmi nella mia stanza per scoprire che non c'era nulla di vero.

-Ti sei commossa?- mi chiese Tyler con un dolce sorriso.

-Un po'- avevo bisogno di un fazzoletto... perché non avevo mai un fazzoletto quando serviva?

Tyler si sedette accanto a me e con delicatezza mi baciò le lacrime. -Ultimamente piangi sempre-

-Sarà colpa tua- dissi ridendo.

-Forse- rise a sua volta -ho un regalo per te, ma devi promettermi che non t'imbarazzi-

-Cos'è?- chiesi, curiosa.

-Aspetta qua- andò a prendere un sacchetto bianco con sopra un enorme fiocco rosso.

Lo presi, curiosa, quindi lo aprii ed estrassi il contenuto. Restai a bocca aperta. Dentro c'era un completino sexy. Scoppiai a ridere, tenendo in mano una bralette di pizzo bianca e rosa.

-Allora?- chiese Tyler e mi parve un po' imbarazzato. Lui riusciva a imbarazzarsi? Questa era proprio una novità.

-Bellissimo... anche se un po' spinto, un regalo da sbruffone- e risi, risi come una matta.

-Sono felice che ti piaccia- disse Tyler, un sorriso seducente sulle sue labbra carnose -Che ne dici di mangiare un po' di quella torta al peperoncino che sono andato a prendere?-

Risi. -Da ora in poi mangeremo sempre la torta al peperoncino?-

-Perché no?- la tirò fuori dal cestino del picnic. Ne mise una fetta in un piatto con sopra un cucchiaino.

-Dai qua- la presi, ne ruppi un pezzo con il cucchiaino e lo avvicinai a lui -Bocca aperta-

-Oh, m'imbocchi come un bambino- scherzò.

-Certo-

Tyler rise e aprì la bocca per ricevere il pezzo di torta. -Ottima... ma sinceramente la vorrei mangiare in un altro modo- e mi tolse di mano il piatto.

-Come?- chiesi, guardinga.

-Fai fare a me- e mi abbassò delicatamente le spalline del vestito, lasciandomi il seno scoperto.

-Non vorrai?- chiesi sorpresa, mentre mi sfuggiva un sorriso.

Lui rise e con delicatezza mi appoggiò dei pezzettini di torta sulla pelle, quindi iniziò a leccarla delicatamente.

-Wow, dove ti è venuta questa idea?- mormorai, passandogli le mani tra i capelli, mentre il mio cuore aumentava i battiti e il mio respiro si faceva affannoso.

-Che dire? Ho fantasia- mi strinse a sé e mi baciò sulle labbra, quindi mi spinse, facendomi stendere sulla panchina. Ogni tanto mi mordicchiava la pelle per poi baciarla, procurandomi un misto di dolore e piacere.

-Sei proprio un balordo- mormorai con voce roca.

-Ti piace però-

-Molto- sussurrai, accarezzandogli i capelli. Lo squillo del cellulare mi fece sobbalzare. Ma chi poteva essere?

-Non rispondere- mi sussurrò Tyler -ti prego, non rispondere-

-Va bene- non avevo nessuna intenzione di rispondere. Chiunque fosse avrebbe dovuto aspettare. Tyler quella sera aveva la priorità.

Lui continuò a baciarmi, le mani intorno alla mia vita. -Sei bellissima- mi sussurrò con voce roca all'orecchio.

-Adulatore- sussurrai, roca.

E in quel momento cominciò a suonare anche il cellulare di Tyler. C'irrigidimmo entrambi, comprendendo quello che stava succedendo. Rapidi ci spostammo e ognuno rispose al proprio cellulare.

-Rosemary- era Abigail in lacrime -ho litigato con Sam, ti prego, Rosemary, vieni a prendermi-

-Sei a Las Vegas?-

-Sì, non voglio stare con lui un attimo di più- urlò.

-Va bene, cerco di venire, ma ci metterò un po' di tempo-

-Fai il prima possibile-

Quando riattaccammo io e Tyler ci fissammo un attimo negli occhi, poi sospirammo.

-Dobbiamo andare a recuperarli- dissi.

-Meriterebbero di restare lì- borbottò.

-Non possiamo-

-Lo so... quanto ci vorrà?-

-Troppo se hanno litigato...credi che Abigail sia in pericolo?-

-Con Sam?- parve indugiare e vidi il dubbio nel suo sguardo -No, non credo... Jessica era diversa da Abigail-

-Ma se dovessero litigare duramente?-

-Sam ce l'aveva con Jessica per un altro motivo... e poi non è stato lui... non può essere stato lui-

-Dobbiamo andare- decisi. Dovevamo partire immediatamente. Non mi sarei mai perdonata se fosse successo qualcosa ad Abigail.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Nel prossimo capitolo ci saranno delle su Jessica.

A lunedì ❤

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro