MARGARET

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TYLER

Mai come adesso aveva tanto onestamente sentito che avrebbe potuto amarlo, mai come adesso che tutto il suo amore era vano.
(Jane Austen)


Era una bellissima mattina ed ero decisamente di buon umore. Rosemary era andata a lezione. Io invece avevo deciso di cercare di risolvere il mistero delle pagine scomparse. Ero infatti certo che la soluzione di quella triste vicenda si trovasse scritta su di loro. Guardai l'orologio. Avevo promesso a Rosemy che avremmo pranzato insieme per cui dovevo sbrigarmi. Margaret mi stava già aspettando seduta a un tavolino di Starbucks. Era dimagrita dall'ultima volta in cui l'avevo vista. I lunghi capelli biondi erano lasciati sciolti sulle spalle, il viso era struccato, lo sguardo triste. Indossava un vestito color porpora.

-Ciao, Margot- dissi, sedendomi di fronte a lei –grazie per essere venuta-

Il bar era vuoto ad eccezione di una coppia a un paio di tavoli da noi.

-Non avrei potuto fare altro- mi sorrise, ma fu un sorriso forzato.

Decisi di affrontare subito l'argomento per cui le avevo chiesto di vederci. -Si tratta di Jessi... tu sapevi che... - esitai, ma poi lo dissi –che era incinta?-

-Oh sì- sospirò –credo che fossi una delle poche persone a conoscenza di quel suo segreto- abbassò lo sguardo, sembrava essere imbarazzata da quel pensiero.

Sospirai stancamente. –Lei non ha rinunciato al bambino, vero?-

Margaret restò in silenzio, lo sguardo fisso nel vuoto.

-Era incinta quando è scomparsa, vero?- chiesi.

-Voleva quel bambino, lo voleva veramente, ma i suoi non lo avrebbero mai permesso e neppure Sam- sussurrò.

-E allora?-

-Non so come sia finita, non l'ho mai più sentita dopo quella sera, quando poi è scomparsa- scosse debolmente la testa.

-Sapevi se quella sera Jessi doveva dire qualcosa a Sam?- tentai.

-Credo che gli volesse parlare del bambino-

M'irrigidii. Perché parlargli del bambino? Sarebbe stata una cosa molto sciocca. Deglutii. –Jessi aveva un diario-

-Oh sì, il piccolo panda, vero?- chiese, portandosi alle labbra la tazza d'asporto di caffè.

-Esatto-

-Non so che fine abbia fatto- scosse la testa.

-Va bene... sai se aveva strappato delle pagine?- chiesi infine, deciso a tentare.

-Pagine? No, non credo, perché avrebbe dovuto?- ma il modo in cui lo disse non mi piacque per niente.

Annuii, cercando di fare ordine nei miei pensieri. Forse Margaret sapeva più di quanto diceva oppure stavo diventando paranoico.

-Lascia che Jessi riposi in pace- aggiunse piano.

-Riposare in pace, credi che sia morta?-

Margaret si strinse nelle spalle. –Purtroppo lo penso, in fondo è morta anche Valery-

-Valery- ecco un altro punto importante –Jessi e Valery si conoscevano- mormorai.

-Sì, ma non erano un amiche-

-Cosa vuoi dire, Margaret?-

-Valery era strana subdola, non era una di noi, non so neppure come abbia fatto a entrare nella consorellanza- sospirò –e poi continuava ad avercela con Jessi per quella vecchia storia-

-Quale storia?- domandai, interessato.

Margaret si strinse nelle spalle. –Jessi e Valery andavano al liceo insieme, non so esattamente di cosa si tratti ma devono aver litigato-

-Perché Jessi ha permesso a Valery di entrare nella consorellanza se avevano litigato?- chiesi, incuriosito.

-Non te lo saprei dire, Jessi odiava parlare di Valery-

Valery, un nuovo elemento che si andava a inserire in una storia già molto complicata. Oh, che divertimento!

-Ora devo andare- disse Margaret, guardando lo schermo del suo smartphone –devo guardare il bambino a mia sorella-

-Ha avuto un figlio?- chiesi, giusto per dire qualcosa. In realtà il mio pensiero era molto lontano. Cercavo di ricordare dei momenti in cui Jessi e Valery erano insieme. Non riuscii a trovarne neppure uno in cui conversassero amichevolmente.

-Sì, ha circa un anno- si alzò.

La osservai andarsene. C'era qualcosa in quella storia che non mi piaceva.

Rosemy era seduta su un muretto. Quando mi vide si alzò e mi venne incontro. Indossava un abitino viola di jeans.

-Finalmente sei arrivato, sei in ritardo- esclamò, buttandomi le braccia al collo.

-Allora dovrò farmi perdonare- la presi per la vita e le feci fare un giro a mezz'aria.

Un gruppetto di studenti si fermò a qualche metro da noi e iniziò a parlottare guardandoci. Beh, ci potevano guardare per tutto il tempo che volevano.

-Ci guardano- mi sussurrò Rosemy.

-Lasciali guardare- la baciai, così che tutti potessero vedere che era mia. Lei si abbandonò al mio bacio, accarezzandomi i capelli con tenerezza.

-Hai visto Margaret?- mi chiese poi con apprensione e forse anche un pizzico di gelosia.

-Sì- la presi per mano –vieni, ti racconto tutto- e m'incamminai con lei lungo una delle strede del campus, lontano da orecchie indiscrete.

-Stai dicendo che questa Valery era una nemica di Jessica?- chiese Rosemy, mentre si portava alla bocca una patatina.

-Proprio così- mormorai. Eravamo seduti al tavolino di un fast food poco lontano dal campus.

-Bisognerebbe scoprire cos'è successo tra Valery e Jessica, magari condividevano un segreto-

-Potrebbe essere, ma io non conoscevo bene Valery, l'avrò vista solo qualche volta- ammisi. E ora questa cosa mi sembrava strana.

Rosemy annuì. –Bisogna prendere informazioni-

Risi. –Mi piaci quando fai così, sembri una vera detective-

Lei mi sorrise. –Direi di partire dando uno sguardo al profilo di Valery-

-Detto, fatto- presi il cellulare e mi misi a cercarlo.

Il profilo di Facebook di Valery era semplice, quasi spoglio. Raccontava la storia di una ragazza alla quale non importava molto dei social. Guardai la foto di profilo: lunghi capelli scuri, carnagione lattea, una maglietta bianca e un paio di jeans. Una ragazza normale, forse un po' banale. Le amiche di Jessi erano diverse. Tutte truccate, ben vestite, a volte un po' superficiali.

-Come ha fatto a entrare nella consorellanza di Jessica?- chiese Rosemy, lo sguardo attento.

-Cosa vuoi dire?-

-Hai visto le consorelle di Jessica? Sono tutte trendy, all'ultima moda, non sono così normali- sospirò –la consorellanza di Jessica è famosa per essere molto selettiva, non farebbero mai entrare una ragazza come Valery o come me-

-Ehi, tu non sei normale-

Rosemy alzò la testa e mi guardò in modo strano.

-Voglio dire che tu sei ben al di sopra del normale, sei trendy, fashion e tutto il resto-

-Oh, sei un tesoro!- si spinse in avanti e mi baciò sulla guancia –Però Jessica non mi avrebbe mai accettata di questo sono certa-

-Jessi non era così superficiale- ma mentre lo dicevo mi resi conto che stavo mentendo. Sì, Jessi era superficiale, Jessi sceglieva le nuove componenti della sua consorellanza in base all'aspetto fisico e alla loro civetteria. Dovevano affascinare il campus.

-Dobbiamo capire cosa fare- sussurrò Rosemy, continuando a far scorrere il profilo –ecco il nome del liceo- sorrise e cliccò sul link che rimandava alla pagina.

Rapidamente entrò sulle foto. Le fece scorrere fino all'anno in cui ci andava Jessi... c'erano solo un paio di foto: la squadra di football e un ballo di fine anno con alcuni studenti. In nessuna compariva Jessi.

-Molto strano- dissi.

-Non c'è neanche una foto con le cheerleader?- chiese Rosemy, curiosa.

-Questo è davvero strano- sussurrai.

-Dovremmo chiedere alla scuola- disse Rosemy –la chiamo e dico che sono una ex studentessa- rapida si segnò uno dei nomi delle persone taggate nella foto –che ho perso l'annuario e ne ho bisogno di uno nuovo-

-Sei geniale- e mi sporsi in avanti per baciarla.

-Speriamo di risolvere il mistero- e vidi qualcosa nel suo sguardo. Ci misi un attimo a capire che aveva paura di cos'avrebbe scoperto. E anch'io ne avevo.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Cosa pensate di questo capitolo?

Presto ci saranno delle scoperte interessanti su Jessica.

A giovedì ❤

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