Capitolo 13

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Stavano giocando ad acchiapparella per tutta la casa, travolgendo le persone pur di non farsi prendere: sembravano proprio due bambini.

Poi finalmente Marinette si fermò, visibilmente stanca, e passò la bottiglia al ragazzo di fronte a lei che la prese, contento per essere riuscito a farla arrendere. 
In realtà, dopo la sua visita al bagno, non aveva più tanta voglia di bere, ma il liquido tentatore ora era suo e non riuscì a trattenersi.

-Senti, modello strafico, portami da mangiare: ho visto dei muffin invitanti- disse la ragazza prendendolo in giro. 

Adrien si guardò intorno alla ricerca di quei dolcetti; li scorse su un tavolo un po' indisparte e dovette ammettere che l'odore che emanavano facesse venire l'acquolina in bocca.

Ne presero uno a testa addentandolo: avevano un sapore strano, diverso da solito, ma gli piacquero comunque.

-Sono deliziosi- disse Marinette prima di addentarne un altro.

Ne avevano mangiati già quattro quando arrivò Nino. -Ehi, non finitevi tutti i dolcetti magici!- esclamò e ne prese due dirigendosi verso Alya.

Si presero alcuni secondi per pensare a quello che fosse appena avvenuto, poi si guardarono negli occhi con uno sguardo spaventato. Si osservarono: l'espressioni sconcertate che avevano erano troppo esilaranti per non ridere.

-Mi stai dicendo... Che mi sono appena... d-drogato???- chiese il biondo con la voce interrotta dalle risate; Marinette lo guardò cercando di annuire, anche lei troppo divertita dalla situazione. ( Immaginatevi Adrien e Marinette sbronzi e drogati 🌚)

Avevano continuato a ridacchiare per un bel po'; Adrien si era accasciato sul tavolo e aveva abbracciato il vassoio ridendo con maggior enfasi. Nessuno li guardava: erano tutti troppo ubriachi per dargli la minima attenzione.

La prima a riprendersi fu Marinette, che asciugatasi gli occhi dalle lacrime, si diresse verso la porta mormorando qualcosa che centrasse con l'aria.

Dopo un primo momento di disorientamento Adrien si risvegliò, prese un vassoio con un altro paio di dolcetti e una bottiglia di vodka e andò verso il punto in cui aveva visto la ragazza scomparire.

La notò subito: era seduta contro il muro intenta a parlare da sola. Le mani compievanp dei movimenti simili a una danza mentre il discorso che stava facendo con se stessa proseguiva seriosamente; lui si sedette accanto a lei con il vassoio sulle gambe.

Osservò ancora quei brownies e ne afferò un altro; se si dovevano divertire lo dovevano fare per bene, no?

Marinette perse altro tempo nella sua discussione, Adrien la guardava cercando di capire il filo logico di quel discorso, ma i suoi tentativi furono inutili: aveva decodificato solo qualche parola e già il suo cervello era troppo stanco per cercare di comprenderne qualcun'altra.

Alla fine la ragazza aveva sbuffato infastidita, si era data un leggero schiaffo sulla guancia e poi si era sistemata di fianco a lui. La sua piccola mano era giunta quasi di nascosto su quel vassoio ad assaggiare di nuovo quel dolce proibito.

Adrien la guardò mentre attuava quelle azioni con una certa timidezza e nuovamente rise: gli era impossibile trattenersi.

Marinette inclinò la testa; le sue iridi comunicavano tutta la sua confusione, ma le guance gonfie di cibo non fecero altro che aumentare le risate dell'altro ragazzo. Assomigliava proprio a una piccola bambina indifesa.

Lo guardò per un misero attimo prima di piegharsi su di lui per afferrare la bottiglia. Scrollò le spalle mentre la portava alla bocca incurante; era consapevole di star esagerando ma tutta la frenesia che aveva in corpo le impediva di lasciare l'alcol.

Passarono una decina di minuti, seduti contro quel muro a fissare il cielo con il vuoto in testa; si passavano la vodka l'un l'altro sorseggiandola con cautela.

D'improvviso Marinette si issò in piedi e gli sorrise, porgendogli la mano. La luce spensierata dei suoi occhi lo convinse ad alzarsi e congiungere le loro dita.

Corsero insieme con le braccia spalancate e i volti verso il cielo. La notte fu spezzata dal suono delle loro rumorose risate e dal fragoroso rimbombo dei loro passi.

Le loro mani erano congiunte in una stretta decisa mentre si allontanavano sempre di più dalla villa, diretti chissà dove.

Il centro di Parigi in quel momento sembrava un luogo tranquillo e pacato; gli apperve totalmente differente dalle normali giornate in cui sembrava solo affollato e perennemente di fretta. Per loro in ogni attimo manteneva il suo fascino, ma in quell'istante sentirono una bellezza ancor più grande accompagnata dalle loro uniche testimoni: le stelle.

Arrivarono alla fontana stremati, ma talmente felici da sembrare impossibile. Si sedettero sul bordo continuando a ridere, finché Marinette non prese parola.

-Adrien, sai, io sono la fidanzata di Chat Noir!- gli comuncò fieramente mostrandogli l'anello con un sorriso ebete sul volto. I loro sguardi erano ubriachi, non solo di alcol, ma anche di un'emozione che li scombussolava dalle viscere.

-Lo so, principessa- mormorò tranquillamente, stringendo maggiormente la mano alla sua.
Marinette non gli pose alcuna domanda e non parve neppure stupita: l'alcol le aveva dato troppo alla testa per farla ragionare.

-Io sono innamorata di lui, anzi follemente innamorata; ma tu sei stato il mio primo amore, e credo di non essere ancor in grado di dimenticarti.- Aveva la voce impastata dall'ebrezza, ma mantenne comunque un tono sincero. -Ho caldo! Quel coso verde che ho bevuto faceva schifo!- continuò cambiando argomento, lasciando che quel discorso venisse portato via sul fragile battito d'ali di una farfalla.

-Allora perché lo hai bevuto?- domandò Adrien schernendola.

-Ti sembra che io lo sappia?- controbbattè lei, sorridendogli ampiamente.

L'attrazione reciproca stava man man diventando più potente e le loro menti erano talmente inibite dal finire ad avvicinarsi l'un l'altro, a poco a poco ma, proprio sul punto più bello, Adrien perse l'equilibrio.

Lo scontro con l'acqua arrivò immediatamente, come il tonfo e gli schizzi che colpirono la ragazza.

Era completamente bagnato ma non intendeva uscire dalla fontana, non preoccupandosi di poter prendere un malanno.

Marinette spalancò la bocca sconvolta, ma anche lei in poco tempo si ritrovò in mezzo all'acqua con lui. Adrien le sorrise malignamente, soddisfatto della sua azione.

Continuarono a ridere, arrivando ad annaspare in cerca di aria, e poco importava il freddo, perché si sentivano felici e lo erano solo quando stavano insieme.

La ragazza lo fissò contrariata, accorgendosi finalmente del gesto compiuto dall'altro: l'aveva spinta in acqua contro la sua volontà! Così, indispettita e con la voglia di vendetta, iniziò a schizzargli l'acqua addosso.

I loro occhi si incatenarono di nuovo l'uno all'altro; dai capelli biondi di Adrien gocciolava dell'acqua che gli scorreva sulla fronte e sul naso, prima di scontrarsi di nuovo con la fontana; Marinette invece aveva dei ciuffi corvini appiccicati alla fronte e le guance arrossate.

Il ragazzo le sorrise ancora, mentre pian piano si avvicinava a lei. In un attimo le strinse i polsi, impedendole i movimenti e avvicinò il volto al suo, con la testa completamente offuscata dalla lussuria.

-Ho ancora caldo!- affermò Marinette, allontanando leggermente il corpo dal suo.

-Forse sono io che ti faccio accaldare- mormorò lui a qualche millimetro dalle sue labbra; potevano benissimo sentire i loro respiri affannosi.

-Può darsi- rispose Marinette per poi tirarlo per la maglietta, eliminando la distanza che rimaneva.

Le loro labbra si scontrarono, in fretta e voraci, completamente annebbiati dalla passione di volersi l'un l'altro.

Angolo fangirl fusa

Se vi va e avete tempo passate a leggere il mio nuovo libro: I possessori e la nube oscura; che verrà aggiornato ogni domenica.

Questo è il mio capitolo preferito! Scritto rigorosamente all'una di notte ma fa nulla. Qui è presente la scena della fontana da cui io ho sviluppato tutta l'idea del libro (sono strana)

Spero che anche a voi sia piaciuto quanto a me, se si lasciate un commentino o una stellina.

Grazie per aver letto, votato e commentato il capitolo precedente e sinceramente, vado a scrivere un altro capitolo perché mi sto divertendo

GAIA💚

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