Capitolo 15

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-Umm... Chi é?- chiese la voce impastata dal sonno di Alya.

-Sono Marinette. Aprimi, dobbiamo parlare!- esclamò la corvina; teneva una posa rigida, con le braccia incrociate e lo sguardo duro.

-Uffa- sbuffò contrariata l'amica -Per una volta che potevi continuare a dormire, tu che fai? Ti svegli e vieni a casa mia per parlare! Io volevo rimanere a letto!- Aveva un tono abbastanza adirato mentre le parlava, ma le aprì comunque il portone.

-Allora, perché mi sei venuta a disturbare alle...- Alya si fermò alla ricerca di un orologio, che trovò quasi immediatamente sulla parete di fronte. Lesse l'ora e spalancò gli occhi ancor più arrabbiata. -Alle sette e mezza di domenica!- sibilò a denti stretti guardandola con gli occhi socchiusi, sembrava davvero capace di un omicidio.

-Ehm... Sorpresa!- la liquidò Marinette per andarsi a sedere sul divano e togliere gli occhiali da sole.

-Amica, ma sei uno schifo!- disse Alya osservandola: gli occhi azzurri erano contornati da delle strisce scure e sembravano più infossati; le guance erano arrossate come il naso.

-Ma grazie- rispose sbuffando lei, abbastanza offesa da quelle parole. -Comunque non sono qui per constatare quanto il mio aspetto faccia schifo; dovevo chiederti se ricordavi qualcosa di ieri sera, perché io vorrei sapere quello che...- Il suo discorso venne interrotto d'improvviso a causa di alcuni strani rumori. Girò la testa lentamente, cercando di capire cosa fosse avvenuto, e spalancò la bocca quando vide sgusciare Nino, in modo poco furtivo, dalla camera da letto di Alya. 

La cosa che però la colse più di sorpresa fu il fatto che indossasse solo i pantaloni, con qui continuava ad armeggiare nel tentativo di chiudere la zip.

-Alya, sai dov'è la mia maglietta?- chiese il ragazzo, non accortosi della presenza di Marinette e ancora alle prese con la cerniera. Quando riuscì a chiuderla definitivamente alzò lo sguardo, aspettandosi di trovare Alya con i suoi indumenti ma, insieme alla ragazza vide anche la sua migliore amica. -Oh, io... scusatemi- farfugliò prima di diventare un peperone e richiudersi nuovamente nella camera da cui era fuoriuscito.

-Nino!- urlò la castana fissando la porta con sguardo truce; sbatté un piede a terra stizzita mentre teneva i pugni serrati, persino dalle orecchie sembrava quasi le stesse per uscire del fumo. -Maledizione!- esclamò rivolgendosi poi verso la sua migliore amica, rimasta immobile per tutto il tempo. -E va bene! Ormai lo hai scoperto, fa nulla mantenere il segreto- sospirò mentre si accasciava affranta sul divano.

Richiamò il ragazzo che, dopo aver trovato la maglia, uscì di nuovo dalla stanza stavolta però aveva lo sguardo chino a fissare i suoi piedi.

-Per ora non voglio spiegazioni, sono già abbastanza inorridita dal pensiero di quello che avete fatto- disse Marinette ancora un po' sotto shock. Il suo sguardo passava dall'uno all'altro in modo inquisitorio, facendoli imbarazzare; dei pensieri su quello che avessero fatto le passarono per la testa, facendola rabbrividire e distogliere finalmente lo sguardo dai due colpevoli.

-Marinette, ma se uno schifo!- parlò Nino notando l'aspetto didastrato di Marinette.

-Oh! Ma oggi che cos'è la giornata: "ricordiamo tutti a Marinette quanto il suo aspetto sia raccapricciante"?- chiese la corvina arrabbiata mentre gesticolava con le mani. Dopo qualche secondo scosse la testa, lasciando perdere l'argomento e tornando alla domanda che aveva posto poco prima ad Alya. -Sapete cosa ho combinato ieri notte?-

L'altra ragazza si passò una mano sulla fronte e strizzò le palpebre. -Ricordo poco, ma so di averti lasciato con Adrien- si fermò qualche secondo poi riprese -Sei tornata dopo un po' abbastanza arrabbiata e mi hai trascinato a ballare; tutto il resto è troppo sfuocato.-

-E tu, Nino, cosa ricordi?- chiese Marinette iniziando a osservare il ragazzo che aveva di fronte, seduto di fianco alla sua migliore amica.

-Ma come fate a essere così reattive io mi sento una mer...- non riuscì a terminare la frase che un cuscino gli arrivo in faccia. -Ok, ok la smetto!- affermò portando le mani avanti per proteggersi da un eventuale altro attacco.

-Dai, racconta! Voglio andarmene da questo posto in modo da lasciarvi campo libero- farfugliò la corvina incoraggiandolo e lanciandogli un'occhiatina maliziosa.

-Va bene, va bene. Solo...- Nino si fermò osservando l'amica, indicandola con l'indice. -Non fare mai più quella faccia, sei raccapricciante- commentò scoppiando in una risata con Alya; guadagnandosi così uno sbuffo da parte di Marinette. -Anche io ho dei ricordi frammentati. Mi sembra di aver visto Adrien partecipare a una gara a chi beve di più e tu che stavi per iniziare una rissa Lila dopo averle lanciato una bevanda. Non mi sembra di ricordare altro a parte quello che è successo qui, cioè Alya...- nuovamente venne interrotto da entrambe le ragazze che gli urlarono all'unisono di fermarsi, poiché una era troppo in imbarazzo e l'altra era sconcertata da ciò che avrebbe potuto dire.

-Sapete se c'era qualcuno più sobrio che mi può raccontare quello che è successo?- chiese Marinette con un piede già sull'uscio della porta.

-Aspetta...- la bloccò Nino, si mise una mano sotto il mento pensieroso e poi parlò: -Ah si! Prova con Nathanael; quel tipo non sa cosa sia il divertimento. Non l'ho visto bere molto.- 

-Ok, grazie. Vado a chiedere a lui, allora- comunicò Marinette annuendo e uscendo definitivamente dall'appartamento.

Alya le doveva ancora raccontare tante cose ma, al momento, stava solo pensando al motivo per cui Chat l'avesse lasciata da sola; sperava con tutta se stessa di non aver combinato qualche stupidità immensa per aver portato il ragazzo-gatto a reagire in quel modo.

Arrivò in tempo record a casa di Nath e non esitò neppure un secondo a suonare, incurante dell'orario e di poter arrecare disturbo.

-Chi è?- chiese la voce che usciva dall'apparecchio.

-Sono Marinette Dupain-Cheng- disse la ragazza davanti al citofono e subito dopo il portone d'ingresso si aprì.

-Ciao, Marinette- la salutò sbucando da una porta.

-Ciao, Nath. Ieri siamo tornati tutti molto tardi, quindi andrò dritto al sodo per non farti perdere tempo: mi puoi dire cosa ho combinato alla festa?- disse la ragazza in modo molto diretto; stare in quel posto la faceva sentire a disagio, soprattutto perché sentiva lo sguardo del ragazzo fisso su di lei.

-Sì potrei, ma...- il ragazzo la osservò ancora: quella era l'occasione che aspettava da ormai troppo tempo. -Dovrai venire ad un appuntamento con me.-

Angolo fangirl fusa

I fili che avevo immaginato dall'inizio della storia si stanno unendo portando, mi dispiace a tutti, a una conclusione; per cui ancora ci vorrà molto tempo ma già ho le idee chiare e devo solo trovare il tempo (e la voglia) per scrivere. Ragazze una cavolo di scena l'ho fatta durare già due capitoli e non é ancora finita! Mi dispiace che vi faccio aspettare per questi capitoli che contengono poco e nulla ma servono per la storia; spero comunque che vi piacciano. Ho anche pensato a farli più lunghi ma se non li divido in questi punti verrebbero capitoli di 3000 parole e più, e non sarei più in grado di aggiornare due volte alla settimana; quindi credo proprio rimarrà così.

Vi ringrazio per aver votato, commentato o semplicemente letto il capitolo precedente. 

Con questa storia ci leggiamo giovedì, a presto...

GAIA💚

[Riscritto il 25/08/2019]

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