Cosa c'è dietro la porta?

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Forse dovrei tornare a casa. Eppure, non riesco a non desiderare di aprire questa porta e scoprire cosa c'è dietro. Lascio perdere tutti i consigli appresi dai film horror, del tipo non entrare in una casa abbandonata e decido di abbassare la maniglia. All'interno è tutto buio: immagino faccia parte dello scherzo. Appena scopro chi ha avuto questa brillante idea, lo uccido.

Avanzo nascosto sotto il mio lenzuolo bianco e varco la soglia. Premo l'interruttore, ma la luce non si accende. Grandioso! Appena raggiungo il centro della stanza, la porta si chiude di scatto alle mie spalle, mentre una luce rossa si accende sul soffitto. Mi giro per insultare l'idiota che fa questi scherzi stupidi, ma non c'è nessuno vicino all'ingresso. Un brivido mi scuote la schiena.

Sono incazzato, ma quando noto le macchie scure sparse sulle pareti, inizia a salirmi l'ansia. Vorrei toccarle per provare a me stesso che non è sangue, però sono vestito completamente di bianco, anche sotto il lenzuolo, e non ho nessuna intenzione di rovinarmi il travestimento per uno scherzo idiota!

Dal corridoio a destra proviene una strana luce azzurrognola: qui si aprono due porte per parte più una in fondo, socchiusa, da cui filtra la stessa luce. A metà strada il legno alla mia sinistra scricchiola. Convinto di aver trovato il bastardo che mi vuole spaventare, mi acquatto lungo la parete e mi preparo per fargli uno scherzo.

Spalanco la porta, ma le parole mi muoiono in gola: davanti a me vedo un corpo penzolare dal soffitto. Accendo la luce per vedere di cosa si tratta, ma anche qui non c'è corrente. Con la scarsa illuminazione del corridoio mi avvicino e riconosco il ciuffo rosso di Eric. Il trucco è spettacolare: sembra vero. Lo tocco per muoverlo, ma la sua mano è fredda. Guardo verso l'alto e incrocio i suoi occhi spenti, spalancati nel pallore del suo volto. Inizio a indietreggiare in stato di shock finché non colpisco con i talloni la porta dall'altra parte del corridoio.

Mi volto di scatto e trovo la cucina imbrattata di sangue, non so se vero o finto. Seduti al tavolo ci sono due ragazzi, suppongo Elisa e Riccardo. Lui è vestito da zombie e ha la testa appoggiata sul tavolo, mentre lei, una strega, è sbilanciata all'indietro sulla sua sedia. Mi avvicino e noto che dalla bocca di lei esce della schiuma biancastra. Le prendo la mano per chiederle cosa sta succedendo, ma è fredda e appena la lascio, il braccio cade inerme lungo la sedia.

Corro verso l'ultima porta con il terrore che mi scoppia nelle vene. La luce azzurra illumina una camera in cui tutto pare essere in ordine. Un braccio mi blocca da dietro mentre la punta di una lama mi stuzzica il collo. Che cosa?

"Oh, un fantasma. Ti si addice, Gianni" mi sussurra Luca all'orecchio.

Le convulsioni rivelano il panico che mi pervade. "Luca? Cosa... cosa stai facendo?"

"Perché? Non ti è piaciuto lo scherzo?"

Il mio ultimo urlo riecheggia nella casa.


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