23 - Ricreare legami

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Quella giornata era stata un po' per tutti faticosa dati i continui test da dover superare ma almeno erano gli ultimi di quella settimana. Molti erano stanchi di studiare ininterrottamente, specialmente quelli dell'ultimo anno che avevano molte cose da fare per riuscire a superare quell'anno.

- Ehi Azura!-

La ragazza bionda che camminava per i corridoi dirigendosi verso la mensa per la cena si voltò e vide Arlena raggiungerla.

- Ehi Arlena. Ansia per domani?-

- No, preoccupata più che altro. Domani avremo in classe Amara e a volte mi intimorisce, figurarsi ora che è Ausiliare e ti guarderà sempre.- disse rabbrividendo.

- Almeno il pomeriggio ci sarà Selene.- le disse l'altra per rincuorarla.

- Almeno quello. Però non ti sembra strano? Una ragazza sbuca così dal nulla e si scopre essere un vampiro che domina tutti gli elementi e che diventa Ausiliare in un mese.- disse pensandoci un po' sopra Azura.

- Non so, finora non ha ricordato molto.-

- Non so se hai avuto anche tu questa impressione ma a me sembra che la sua energia sia strana, misteriosa eppure non riesco a fare a meno di aiutarla.-

- È quello che sento anche io, dal primo momento che ha messo piede in camera mia. Credo che non sia una normale ragazza, c'è di più in lei.- disse Arlena, ne era più che convinta.

- Non so chi possa essere più misteriosa tra lei e Amara.- aggiunse in un sospiro.

- Beh, Amara non sappiamo nemmeno che elemento domini.-

- In effetti.- mentì la bruna. Lei sapeva che quella vampira era come la loro amica ma aveva promesso di non dire niente a nessuno.

- Ehi, state bene?-

La voce di Selene arrivò a loro come una melodia quando si avvicinarono senza accorgersene al loro solito tavolo.

- Si si tranquilla. Sai, gli esami sono sfiancanti.- disse la bruna sorridendole e sendendosi al suo fianco.

- Di che parlavate?- chiese la bionda mettendosi in bocca un acino d'uva rubato da Lukas che si lamentò.

- Del test che dovremo fare domani. Non è che tu sai qualcosa al riguardo essendo Ausiliare?- provò a chiedere Eliana con fare furbo e l'altra alzò le braccia come a lavarsene le mani.

- Non posso dire nulla, mi spiace. Ma non è molto difficile secondo me.-

- Uffa. Non sei molto d'aiuto.- sbuffò e Selene ridacchiò e fece spallucce, continuando a mangiare la sua mela.

- Se volete vi aiuto a studiare per la teoria.- propose poi. L'avevano aiutata molte volte e voleva ricambiare un po'.

- Davvero? Ma è fantastico! Certe cose me le dovrai spiegare, sono una frana.- disse il ragazzo tutto contento, mentre Eliana la guardava con uno sguardo strano, portando Selene a guardarla confusa a sua volta.

- Che c'è?- chiese.

- Ora che ci penso, i vampiri non dovrebbero non riuscire a mangiare il nostro cibo? Insomma, nutrirsi solo di sangue o se se ne è a corto di Black Blood?-

Selene si bloccò per un attimo ma scosse la testa sorridendole.

- Non tutti, ci sono delle eccezioni. Poche ma ci sono. In origine i vampiri mangiavano normalmente anche se poco, non come voi. Col tempo però si nutrirono solo di sangue poiché era l'unica cosa più nutriente, che donava forza oltre che sfamare completamente. Andando avanti nelle generazioni la cosa si è perduta.- spiegò e la rossa annuì affascinata.

Finirono di mangiare in fretta e si diressero poi verso la camera di Eliana essendo più spaziosa di quella della bruna in cui Selene era stata. Una volta dentro ne rimase colpita oltre che meravigliata, quella camera era quasi il doppio di quella di Arlena.

- Ora è come nuova, sai, la ragazza accanto ha usato la magia nella sua stanza, cosa vietata, e ha finito per disintegrare anche la mia.- disse Eliana sbuffando e ripensando a quanto avrebbe voluto far fuori quella ragazza del secondo anno.

- Come mai è così diversa dalla tua?- domandò Selene ad Arlena. Oltre ad essere più grande della sua, era più illuminata grazie all'ampia vetrata di fianco a letto dalle lenzuola pregiate arancio e rosso ricamate, colori che rendevano caldo l'ambiente assieme ai quei mobili in legno con intarsi ben definiti e preziosi, come la grande scrivania piena di libri, l'armadio quasi imponente di fronte al letto e una libreria accanto ad esso. Per terra anche un tappeto pregiato color del fuoco, esattamente come le tende in quella bella vetrata.

- Eliana è ricca, i suoi hanno fatto in modo che non le mancasse nulla. Tutti i ricchi qui hanno le camere migliori cara Selene.- disse Azura buttandosi sul letto della rossa che sbuffò.

- Oh ma dai...- si lamentò mentre si sedeva accanto a lei già con i libri in mano e Selene schioccò le dita, facendone apparire un altro tra le sua mani.

- Ho trovato questo, di solito questo autore spiega bene, potrebbe aiutarvi.- disse porgendoglielo e così iniziarono con quel ripasso, la chiara che nel mentre ascoltava ogni cosa sia annoiata che affascinata. Lei non usava la magia come loro, non doveva ripetere formule magiche per alcuni incantesimi né creare un contatto con l'acqua per domarlo ad esempio.

Il tempo passò e ben presto lo studio lasciò spazio al divertimento, ascoltando avventure spiacevoli del primo giorno di scuola di quei ragazzi. Le piaceva quell'atmosfera che si era creata tra loro, quel sentirsi bene e accolta. Solitamente non le capitava sentirsi così con persone diverse da sé, era la prima volta. Solo tra noi stavamo tutti bene...

Un bussare alla porta portò tutti a guardare l'entrata e per poco Azura non sussultò. La porta era aperta e Amara, sempre con quello sguardo tagliente che non lasciava trasparire alcuna emozione, se ne stava appoggiata allo stipite a fissarli con le braccia al seno, o meglio, fissare Selene. Subito lei guardò l'ora dall'orologio appeso sopra la scrivania, notando che mezzanotte fosse già passata.

- Scusa.- le disse subito ricordandosi del loro appuntamento nell'aula di combattimento, alzandosi e salutando gli altri di fretta, chiudendo la porta e incamminandosi con la corvina.

- Ho perso la cognizione del tempo.- le disse e l'altra fece spallucce.

- Ti trovi bene con loro.-

- Gelosa?- ridacchiò nonostante sapesse cosa le stesse per dire.

- Sta solo attenta a non farti scoprire, non vogliamo una nuova guerra, ne abbiamo già una lasciata in sospeso.-

Selene sospirò, stiracchiandosi.

- Lo so bene, è questa giusto?- domandò poi appena furono davanti ad una porta in metallo spesso, creato apposta per resistere alla magia.

- Già.-

Amara toccò la serratura e questa si sgretolò all'interno, permettendole di entrare. Solitamente era chiusa a chiave, era meglio non renderla accessibile agli studenti durante la notte. Selene poi, una volta dentro entrambe, chiuse silenziosamente la porta, riportando come nuova la serratura. Era meglio far vedere che era a posto all'esterno.

- Pronta per essere una novellina alle prime armi con la magia?- la prese un po' in giro la vampira con un sorrisetto malizioso e Selene la guardò truce.

- Smettila, è già imbarazzante non riuscire a fare niente.- le disse sdraiandosi a terra accanto a lei. Il suo corpo si rilassò poco dopo mentre osservava quella grande stanza vuota. Non c'era assolutamente niente poiché erano i professori a creare armi e attrezzi per allenarsi, in modo che tutto fosse sicuro. Poi osservò la corvina che aveva già gli occhi chiusi, ma non stava dormendo, solo richiamando il proprio potere. Lo sentiva dall'aura negativa che emanava.

Così fece un respiro profondo e lasciò che le proprie sensazioni la trasportassero, chiudendo gli occhi. La prima cosa che sentì fu l'acqua, le sue gocce sulla pelle fresche e che rilassavano con il loro suono come le onde del mare che incontravano gli scogli mosse dal vento. Questo era lieve, come una carezza, facendole percorrere un brivido lungo il corpo piacevole. Il suono delle foglie smosse da esso, la delicatezza dei fiori e i loro colori variopinti, l'erba sotto di sé bagnata dalla pioggia. Poi il calore del fuoco, avvolgente e caldo, la sua forza prorompente che brucia tutto ciò che vuole.

Il suo calore però era già diverso da ciò che ora iniziava a percepire. Questo sembrava più lieve ma in realtà era in grado di essere devastante più del fuoco se lo voleva. Era familiare, la faceva stare così bene. Quello era l'elemento a cui era sempre stata legata davvero, quello era la sua forza più grande. Un potere da non sottovalutare. Lo sentiva in sé e doveva ritornare ad usarlo dopo esser rimasto così tanti decenni all'oscuro. Voleva scatenarsi e l'avrebbe fatto, come aveva detto la corvina c'era ancora una guerra lasciata incompiuta.

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