Capitolo 41: ILLUSIONE O REALTA'

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Il giorno seguente Ashley prende alla lettera il consiglio di Ian. Imbraccia una dozzina di volantini e li attacca in qualsiasi bacheca si trovi a tiro. 

"Credo di aver fatto un ottimo lavoro, adesso non mi resta altro che aspettare" dice, appendendo al vetro della portineria l'ultimo foglio con la scritta: <<Wanted Zorro>>

La segretaria le lancia uno sguardo interrogativo, ma Ashley fa spallucce e procede verso il proprio armadietto.

"Oh, Holly, questa notte l'ho pure sognato" sospira, abbracciando i volumi di anatomia. "Quegli occhi neri come la pece e quella bocca rossa come una rosa fresca!"

Evito di fare commenti a riguardo. Le cotte di Ashley sono sempre piuttosto complicate. Prima amori non corrisposti, immaginari, strafatti e adesso pure avvolti dal mistero.
Non è una ragazza molto scontata sul pianeta del cuore.

Ci avviamo nei corridoi affollati di studenti ancora assonnati. Alcune cheerleaders ci passano a fianco. Salutano Ashley, mentre fingono di non vedere me. Ashley ci resta male e cerca di giustificarle e scusarsi per loro, ma non è necessario. So cavarmela anche senza il saluto di un insieme di ragazze prive di carattere e personalità. D'altronde le ho chiamate oche giulive, mi pare normale che mi disdegnino.

Quando svoltiamo l'angolo per accedere all'aula del professor Wilder, incappiamo pure in Phoebe. Pensavo che il suo soggiorno alle Hawaii fosse più lungo, a quanto pare ha fatto toccata e fuga, giusto per il ponte. Naturalmente la bruna non è da sola. Vicino a lei, infatti, con una mano a circondarle il fianco e l'altra a premere sullo stipite della porta c'è Hunter. La cosa non mi sorprende affatto né mi infastidisce. Dopo l'increscioso episodio a mensa e la pietosa incursione del ragazzo nella mia stanza, non voglio sapere più niente dei due. Tutto ciò che riguarda il mio ex fidanzato e la regina del campus non mi coinvolge. Evito di guardarli e passo oltre. Ashley però viene immancabilmente fermata.

"Ehi, Ash, mi prendi il posto accanto a te? Arrivo tra un attimo" squilla la bruna.

Detesto la sua voce. Detesto la sua prepotenza. La odio. Letteralmente. Le labbra di Ashley si piegano in basso, mentre i suoi occhi azzurri si posano appena sui miei, evidentemente desolati.

"Certo" risponde la mia compagna, abbassando le spalle.

Entro in aula, fingendo indifferenza, anche se, lo sguardo di Hunter mi brucia dietro la schiena. Potrei scommetterci la testa che i suoi occhi celesti mi stanno guardando. Il pensiero del suo alito alla menta e del suo bacio forzato contro la mia bocca mi fa salire un enorme senso di nausea.

"Holly..." Ashley tenta di scusarsi per la seconda volta in meno di dieci minuti.

"Va tutto bene" la rassicuro.

"Non voglio sedere con Phoebe, non più. Voglio sedermi con te"

Improvviso un sorriso gentile, mentre cerco una postazione al centro della stanza. Per una mattina che arriviamo puntuali, voglio poter scegliere almeno una buona visuale.

"Siediti con lei, non è importante, sul serio" poso i libri sul piano, liberando le braccia dal peso. "Non voglio metterti in difficoltà. Le cheerleaders sono il tuo mondo. So quanto tu tenga alla squadra. E' giusto così, è giusto che tu continui a sedere al fianco di Phoebe come hai sempre fatto. Non ci sono problemi per questo. Lo capisco."

"Holly io tengo anche a te, davvero tanto"

"Lo so" annuisco. Poi torno seria. Lancio appena un'occhiata alla porta. Phoebe e Hunter sono ancora a parlare tremendamente vicini. Due cervelli che non fanno per uno, quante cose avranno mai da raccontarsi?

"Sai, Phoebe ha enormi sbalzi d'umore. A volte è la solita Phoebe, altre è agguerrita e aggressiva con le ragazze e anche con me. Soprattutto con me. Ieri sera ci ha fatto ripetere un centinaio di volte la coreografia, le mancava soltanto un frustino da domatrice del circo! Ma io lo so perché si comporta così, è gelosa marcia di noi due, del nostro rapporto speciale" si infervora, "ho una paura tremenda che da un giorno all'altro possa inventarsi qualcosa per dividerci"

"Questo non accadrà" dico, "almeno non da parte mia"

"Idem" sorride lei, rilassandosi un po'. "Ti voglio bene, Holly"

"Anche io" sfioro la pelle del suo braccio. "E adesso vai a prenderle un posto in prima fila. "

Ashley acconsente e si siede qualche sedia avanti a me. Posa i testi sul piano e si prende la testa tra le mani, in attesa dell'arrivo della storica compagna di banco.
***

Phoebe e Ashley escono dall'aula di anatomia a braccetto. La bruna scodinzola più che camminare. Le sue anche si muovono a destra e a manca come mosse da un filo invisibile. La sacca che porta a tracolla è evidentemente di pelle vera. Chissà quanti vitelli hanno dovuto scuoiare per creare quell'accessorio!

Quando le due ragazze mi passano vicino, Ashley si volta appena, facendomi l'occhiolino. E' tutto okay. Almeno credo che significhi qualcosa del genere.

"Un giorno di questi imparerà pure a deporre le uova"

Alle mie spalle, la voce di America mi fa trasalire.

"Non ho mai visto una ragazza tanto montata come quella!" rincara la dose, fissando il fondoschiena perfetto della cheerleader numero uno. "E la sua amica non è da meno" sposta lo sguardo su Ashley.

"Lei non è come Phoebe" mi sento rispondere, difendendo la mia compagna.

"Cosa ha di diverso? Il colore dei capelli o il taglio della divisa?" ironizza.

Sposto lo sguardo sul volto di America. I suoi occhiali rossi sembrano più rossi di sempre e anche il suo apparecchio mi pare più metallico che mai.

"So che Ashley non ti va molto a genio, ma lei è diversa da come appare" cerco di mantenere la conversazione su un tono pacato e neutro, se pur dentro di me sento lievitare un grande senso di disagio. Non mi piace quando attaccano una persona alla quale voglio bene.

America storce visibilmente la bocca. "E' una IN, si atteggia a IN e vive da IN. Mi dispiace che sia la tua compagna di stanza, che sia una specie di tua amica, ma per me è il nemico"

Scuoto la testa in perfetto disappunto. "Non è una specie di mia amica, lei è mia amica!" esclamo.

"Non dovresti fidarti. Quelle come lei non si abbassano ai ceti inferiori e tu, Holland, adesso fai parte della nostra famiglia"

Non so dove sia finito l'entusiasmo e la spensieratezza della ragazza che ho conosciuto alla festa in spiaggia, ma questa non è affatto la stessa persona che ha accettato di fare il bagno nuda pur di entrare a far parte degli IN e nemmeno la ragazza che ha passato una serata al cinema ridendo come una bambina. Dove è finita tutta la sua energia?

"Ciao, ragazze"

Penn ci raggiunge, affiancandosi a noi. Ashley e Phoebe sono ormai sparite tra la gente, inghiottite da un enorme folla di studenti diretti verso la mensa.

"Avete visto questo?" dice il ragazzo, sventolando davanti ai nostri nasi uno dei volantini di Ashley.

Sorrido, distogliendomi dall'amara conversazione con America. "A quanto pare i tuoi occhi neri e la tua bocca rosso fragola hanno fatto effetto!"

Le guance di Penn assumono uno strano colore rosa pallido. Le sue mani piegano più volte il foglio, fino a ridurlo a un piccolissimo quadretto di carta da infilare nel taschino.

"Sapevo che mi avevi riconosciuto" si sistema le spalline dello zaino, improvvisando un sorriso. "Avrei dovuto mettere un paio di pantaloni più lunghi..." dice, riferendosi al suo tatuaggio sul polpaccio.

"Già. E a quanto pare la tua aria da cavaliere mascherato ha fatto colpo. Non sei felice?" gli mollo una pacca sul braccio, "Vuoi spiegarmi cosa aspetti ad andare a dichiararti?"

"Dichiararmi?" La voce di Penn si incrina notevolmente. "Non ho nessuna intenzione di dichiararmi. E' stato solo un ballo e resterà come tale"

"Ma Ashley è letteralmente fuori di testa, sta cercando il suo cavaliere mascherato utilizzando ogni mezzo possibile. Tu devi andare da lei, non puoi non farlo!"

Penn si guarda intorno. Parte del corridoio è tappezzata dai volantini di ricerca.

"Non ho intenzione di rivelare la mia identità. Non ho nessuna speranza con Ashley. Siamo su due piani diversi e la mia dichiarazione causerebbe solo dolore per entrambi. Distruggerei il suo sogno. Sono un OUT, Holland, non dimenticarlo. Prima o poi si scorderà dell'accaduto, fidati!"

"Ashley non scorderà il ragazzo mascherato che per una sera l'ha fatta sentire una vera principessa" cerco di catturare gli occhi neri del giovane che ho di fronte.

"Lo farà" dice lui. "Promettimi che non le dirai niente"

Con amarezza accetto la sua volontà, d'altronde non posso fare diversamente. "Va bene" annuisco.

Penn mi sorride e la sua faccia pian piano si rilassa. "E' stata una bellissima serata, un bellissimo ballo con una bellissima ragazza. Per me resterà un sogno irraggiungibile e per lei un ricordo indimenticabile"

"Non lasciare che tutta questa storia resti soltanto una stupenda illusione"

"E' meglio una stupenda illusione di una cruda verità" replica lui. "Quando Ashley scoprirà che il cavaliere mascherato è il ragazzo OUT da tenere alla larga, ogni suo castello di carta si sfalderà"

"Va bene, ragazzi, che vogliamo fare? Stare qui a parlare di illusioni, sogni e quant'altro o andarci a riempire la pancia con del cibo? Mensa o hotdog? Avete voglia di un po' di maionese e cetriolini? Che ne dite?"

America si piazza in mezzo, prendendoci ciascuno per un braccio. Ci riporta agli armadietti, dove depositiamo i testi e anche la tracolla. Decidiamo di prendere un panino e una lattina e pranzare in cortile. Nessuno di noi tre osa riaprire il discorso "cavaliere mascherato". Le intenzioni di Penn sono più che evidenti. Non vuole rivelarsi. E quelle di America lo sono altrettanto. Non ci vuole un genio della lampada per capire il suo cambiamento repentino di umore. Dopo la festa di Halloween non è più la stessa. E' palese che sia dovuto a quello che è successo tra Penn e Ashley. Altro che amicizia, lei ama questo ragazzo. Potrei quasi metterci la mano sul fuoco.

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