Parte 33 - Punto di non ritorno

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Cobra raggiunse il punto di non ritorno.

Accecato dall'odio, dalla solitudine e dalla paranoia, con la mente incastrata in logiche confuse e deliranti, bramava solo vendetta. Per l'ingiustizia subita, ogni spiraglio di lucidità veniva soffocato da una fitta nebbia intrisa di rabbia che avvolgeva i suoi pensieri e le sue emozioni. Era pronto a dare seguito ai suoi piani con determinazione e furia: «Ho bisogno di un'arma», mormorò tra i denti.

Si sedette di fronte al portatile e scaricò il software per l'accesso al dark web, luogo misterioso e senza regole dove sapeva avrebbe trovato ciò che di cui aveva bisogno. Dopo aver installato l'applicazione, sicuro di non poter essere rintracciato, la avviò senza esitazione. «Con la connessione criptata sfido chiunque a individuare e monitorare la mia attività online», commentò con una luce sinistra negli occhi.

L'agitazione si diffuse lungo i suoi nervi e, per l'ansia, le sue gambe iniziarono a muoversi nervosamente. «Devo essere accorto», si disse, consapevole dei rischi a cui si esponeva. I siti che offrivano servizi illegali erano in cima alle liste di ricerca. Passò in rassegna tutte le varie voci: «Droga, carte di credito, dati sensibili, strumenti di spionaggio, materiali pericolosi, armi...».

Sull'ultima voce si fermò.

«Ecco quello che mi serve...», commentò cinicamente.

Aprendo il collegamento si trovò di fronte un vastissimo assortimento di strumenti di morte: armi da fuoco, armi da taglio, esplosivi, veleni... Cobra si sentì sopraffatto. Per un istante un lampo di esitazione balenò nella sua mente, ma poi fece un respiro profondo e continuò. Il suo dolore esigeva vendetta.

Da subito decise di scartare le armi bianche, considerandole per il suo scopo troppo rischiose. Passò quindi in rassegna tutte le altre opzioni, stabilendo infine di concentrarsi sulle armi da fuoco. Iniziò a leggere le caratteristiche e i prezzi di ciascuna proposta. Man mano che avanzava, tuttavia, la sua convinzione veniva meno. Ogni compravendita nascondeva troppe incognite ed era alto il pericolo di ritrovarsi in mano un'arma inadeguata o fallata. Molte gli sembravano delle truffe. Di base il costo era eccessivo e il pagamento in moneta virtuale non gli andava a genio. L'entusiasmo svanì del tutto quando realizzò che il ritiro doveva essere fatto con mezzi propri. «Nessuna consegna a domicilio», mormorò.

Scoramento e delusione, alla fine, ebbero il sopravvento.

Realizzò che l'acquisto sul mercato nero non era la scelta migliore e nemmeno tanto facile come immaginato. E poi lui non era il tipo da interfacciarsi con delinquenti. Troppi i rischi e poche le certezze. «Devo trovare qualcosa che sia più alla mia portata», bisbigliò perdendosi con gli occhi nel vuoto.

La sua mente restava un turbinio di pensieri malvagi, alimentati da una fiamma vendicativa che gli bruciava dentro. Per mettere in pratica il suo piano aveva bisogno di una soluzione alternativa.

Ebbe quindi l'illuminazione.

Aprì la pagina di un forum sul dark web e postò la domanda: "Che armi si possono fare in casa?".

Le risposte al suo quesito non tardarono ad arrivare, ma fu il messaggio di un utente a catturare da subito la sua attenzione: "Per una soluzione rapida e sicura compra una stampante 3D, scarica i progetti e crea l'arma che più ti aggrada".

«Ma certo!», esclamò ad alta voce. «Come ho fatto a non pensarci prima? Che imbecille!».

Senza indugiare, decise di agire immediatamente. Scelse un negozio specializzato in materiale informatico e, dopo una rapida analisi - non volendo correre il rischio di compromettere la sua missione con un prodotto di scarsa qualità - acquistò una stampante 3D professionale.

Per la consegna non dovette aspettare molto.

Il giorno seguente era già sul suo tavolo, pronta e collegata al portatile. Non perse tempo. Recuperò - come da suggerimento - lo schema di progettazione di una pistola, la caricò sull'apparecchiatura e avviò il processo di creazione.

Con un leggero sibilo, il braccio robotico della stampante cominciò a muoversi. Un esile filamento iniziò a depositarsi sul piano di lavoro in strati sottili e sovrapposti. L'odore di plastica fusa si sparse lentamente per tutta la stanza. Il suono ritmico del movimento era ipnotico e affascinante. I dettagli di stampa impressionanti, ogni strato perfettamente allineato e ogni contorno definito.

Dopo alcune ore di lavoro, le componenti tridimensionali della pistola erano allineate sul tavolo, pronte per essere montate. Cobra, senza grosse difficoltà, le assemblò e poi, con le mani tremanti, scrutò attentamente il risultato ottenuto. Con un certo compiacimento esaminò l'arma da ogni angolazione. Era completa e ben fatta. A vederla sembrava un giocattolo per bambini, ma invece quella era una pistola vera, in grado di sparare un colpo alla volta. Era la perfetta incarnazione dei suoi desideri di distruzione e di morte. «Per i miei scopi un proiettile ben piazzato è più che sufficiente», considerò con un'espressione tetra sul viso.

Quel proiettile, tuttavia, doveva ancora procurarselo. Le munizioni, infatti, erano l'unica cosa che gli mancava. «Sul mercato nero non sono difficili da reperire», valutò scorrendo la lista di alcuni trafficanti online che avevano la tipologia corretta per quel tipo di pistola.

Ne ordinò quindi una scatola da dieci e si mise attesa.

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