Perché taccia il rumor di mia catena di lagrime, di speme, e di amor vivo, e di silenzio; ché pietà mi affrenase di lei parlo, o di lei penso e scrivo.
Tu sol mi ascolti, o solitario rivo, ove ogni notte amor seco mi mena, qui affido il pianto e i miei danni descrivo, qui tutta verso del dolor la piena.
E narro come i grandi occhi ridenti arsero d'immortal raggio il mio core, come la rosea bocca, e i rilucenti
odorati capelli, ed il candore delle divine membra, e i cari accenti m'insegnarono al fin pianger d'amore.
Ugo Foscolo
L' opera titolata "Poesie", solitamente presentata nella sua edizione definitiva del 1803, è composta da dodici sonetti ( tra i quali ricordiamo alla sera, a Zacinto) e due odi ( all'amica risanata e Luigia Pallavicini caduta da cavallo.)
Metro: sonetto (ABAB, BABA, CDC, DCD).
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