31 ~ Fra le tue braccia

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"Aig" gridò Sissi vedendo le sue ali scomparire nel nulla.

"Tranquilla, Sissi. Ti stai solo trasformando in una cucciola terrestre. Pochi secondi e saremo arrivati" sussurrò Ettore per rassicurarla.

Detto ciò, una luce abbagliante illuminò la labrador. I suoi occhi divennero di fuoco lucente. Ormai la trasformazione era avvenuta. Niente più ali né poteri. Per muoversi solo fragili zampe e per difendersi solo la fiducia in sé stessi.

"Ecco. Ora è il momento di dimostrare tutto il mio coraggio" mormorò Sissi, un po' spaventata. Giunsero nel parco. Il luogo del loro primo incontro. Nulla era cambiato. Gli alberi erano ancora alti da sembrar quasi toccare il cielo, visti dai piccoli occhi di un cane. L'erba era ancora verde e fresca e i fiori colorati e profumati. La luna splendeva illuminando il cielo con la sua flebile luce.

"Vieni, Sissi! Torniamo a casa!" gridò Ettore in preda all'agitazione. Finalmente avrebbe rivisto Emma, la sua famiglia, la sua casa. Attendeva impaziente il tepore delle braccia della padroncina, la comodità del divano di pelle, la soffice peluria del tappeto.

~•~•~

I cani, dopo aver corso diversi minuti, non capivano più niente. Erano stanchi e avevano bisogno di riposo. Nel frattempo incontrarono il pastore tedesco che aveva aggredito Ettore nell'area-cani.

"Eccoti di nuovo, botolo!" ringhiò questo guardando il beagle. "Ah, vedo che hai trovato una fidanzata... un po' piccola per essere una labrador...".

Ettore rizzò i peli. "Non provare mai più a parlare così di me e di Sissi, sacco di pulci. Le dimensioni non contano. Me l'ha insegnato qualcuno più intelligente di te. Ora ho capito che tu sei solo un bullo, un codardo. Sparisci, e non farti più vedere!".

"Ah, aggressivo il pidocchio". Il cagnaccio balzò in aria con fare minaccioso. Tentò di lanciarsi addosso al cagnolino, ma venne fermato da Sissi che, tirando su una zampa, gli graffiò il muso.

"Aiuto! Tu non sei una pulce come gli altri, labrador!" disse con la coda tra le gambe. E scappò via, terrorizzato.

"Grazie, Sissi. Ma, come mai è scappato via spaventato?" chiese Ettore leccandole il muso.

Sissi lo guardò e sorrise. "Anche se ora il mio aspetto è quello di una cucciola terrestre, il mio cuore rimane pur sempre quello di un cane dei venti" rispose. Detto ciò, si strusciarono e ripresero la loro passeggiata.

~•~•~

Dopo aver corso per un periodo che pensavano interminabile, i due cuccioli si ritrovarono davanti al palazzo, dimora di Ettore.

Con la lingua penzoloni si diressero al piccolo cortile dell'edificio, dove trovarono Emma. Ettore la guardò e rimase a bocca aperta. Non stava studiando. Stava... disegnando. La matita si muoveva leggera e veloce sul foglio e man mano comparivano figure, sfondi, personaggi.

Ettore vi era raffigurato mentre volava tra le nuvole. Ma con lui c'era anche una labrador con un fiore azzurro in testa. Era Sissi. Emma l'aveva vista nel suo libro nuovo. 'Ettore nel Regno dei Venti' chiamò quel disegno.

"Questa sarà la copertina del mio nuovo libro" esclamò mentre dietro aggiungeva altri due compagni. Due dalmati.

"Loro sono Lily e Wild" disse sorridendo. Aveva cominciato quel disegno quella mattina a scuola. I compagni la prendevano in giro, dicendole che era immatura, ma a lei non importava. Aveva cominciato a scrivere una storia, ma non conosceva ancora la fine.

~•~•~

I due cani corsero abbaiando verso il tavolino sul quale la ragazza disegnava. "Ettore, sei tu! Sei tornato!" gridò Emma accogliendo il cucciolo a braccia aperte.

"Scusami, amore, ti prometto che non ti trascurerò più. Lo studio non è tutto. Ci sei anche tu nella mia vita" disse coccolandolo tra le braccia.

Sissi si avvicinò e grattò la gamba della fanciulla. "E tu chi sei?" chiese Emma carezzandole la testa.

"Un momento. Sei identica alla cucciola di labrador del mio libro sul Regno dei Venti, Sissi". La cagnetta alzò la testa e mugolò.

"...e questo è proprio il suo fiore celeste. Ma allora... Sissi sei proprio tu!".

La prese in braccio e notò il collarino che circondava il collo di entrambi i cani.

"Questa targhetta blu e azzurra è proprio bella. La riconosco. Questo è il simbolo del Regno dei cani dei venti. Tu eri una di loro." La labrador abbaiò.

"Se sei venuta qua sulla Terra ci sarà un motivo...".

Ettore si avvicinò e sfiorò la sua gamba. Poi guardò la compagna.

"Vi siete innamorati... durante il vostro viaggio. E ora volete stare insieme. Mi prenderò cura di voi." Corse in casa a dare la notizia ai genitori.

Sissi sorrise e guardò attentamente Emma allontanarsi. "Ettore..." mormorò guardando il compagno. Lui ricambiò lo sguardo.

"Ti ricordi quanto ho detto una settimana fa, sul fatto che non abbiamo padroni..." Ettore annuì.

"Be', mi sbagliavo...".

Dopo alcuni istanti ricomparve la fanciulla. "Ho preparato la cuccia per entrambi. Benvenuta a casa, Sissi. Il Regno dei Venti esiste davvero! Tranquilli amici. Manterrò il segreto". Poi corse nuovamente dentro all'edificio, scomparendo dietro al muro.

Ettore e Sissi, rimasti soli, si acquattarono nell'erba, con la luna alle spalle. Ripensarono a tutto ciò che avevano passato e a ciò che avevano visto. A Lily che aveva ritrovato la sua famiglia, a Wild che aveva perso la sua timidezza. E non viveva più da solo, ma con la sua compagna. A Storm e Scarlett che finalmente erano stati annientati, al Regno dei Venti che era tornato quello di prima.

Alcune cose si vedono, altre no. Alcune sono state realizzate, ad altre bisogna solo credere.

"Prima non ci credevo, ma ora ci credo. Questa storia ha avuto il suo lieto fine..." cominciò Sissi guardando il compagno che le stava vicino. Il suo cuore pieno di ricordi batteva più forte che mai.

Il beagle la guardò e disse: "E qual è?".

"Sei tu, Ettore".

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