Prologo

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Londra, 28 Febbraio 2003

Hermione lasciò cadere sul tavolo il Daily Prophet di quella mattina e prese un sorso dal proprio caffè, scuotendo la testa con un sospiro.

Non poteva credere che l'avessero fatto davvero.

"Il Wizengamot promulga la Legge Matrimoniale" titolava il giornale a caratteri cubitali, procedendo poi a spiegarne il contenuto.

La guerra era terminata ormai da un pezzo ma la popolazione magica, decimata dalle battaglie e dagli attentati, non riusciva a risollevarsi. Anzi, sembrava proprio che negli ultimi anni i maghi inglesi avessero perso ogni desiderio di mettere al mondo dei figli.

Le bastava guardare i suoi amici per rendersi conto di quanto fosse vero: nessuno si era ancora sposato, e gli unici che avevano fissato una data erano Ginny e Draco. A lei, nata babbana, ciò non pareva affatto strano: in media i babbani tendevano a sposarsi più tardi dei maghi, nonostante l'aspettativa di vita minore, ed erano pochi quelli che a vent'anni avevano già un figlio. Per il mondo magico, invece, ritardare l'età in cui i giovani "mettevano la testa a posto" significava un drastico calo della natalità.

Non che questo cambio di rotta la sorprendesse: con tutta la merda che Voldemort e i suoi compari avevano sparpagliato su tutto il Paese, con non poco aiuto da parte del Ministero pre-Kingsley, era chiaro che l'ottimismo scarseggiasse. E per mettere al mondo un figlio, almeno un pochino di ottimismo ci vuole.

Il Ministro aveva quindi deciso di prendere in mano la situazione e, con grande sprezzo del pericolo, trovare un modo per aumentare le nascite.

E come aveva deciso di farlo? Con aiuti economici alle nuove coppie? Certo che no.

Con asili gratuiti, forniture di pannolini, rimborsi per chi si rivolgeva alle babysitter, sconti sul materiale scolastico, nuove leggi sul lavoro femminile? Macché.

Con una rete capillare di consultori che oltre a supportare le famiglie organizzassero incontri e serate con esperti per convincere la popolazione che dare alla luce una nuova generazione di maghi non fosse poi un'idea così terribile? Figurarsi.

Agli acutissimi governanti dell'Inghilterra magica era venuta in mente una soluzione ben più geniale (ovvero: molto più economica). Costringere la gente a sposarsi e procreare. E non solo spingendo le coppie di fidanzati di vecchia data a darsi una mossa e pronunciare il fatidico sì... Magari fosse stato solo quello. No, gli scaltri funzionari del Ministero avevano pensato bene che la soluzione a tutti i mali del mondo magico fosse imporre a perfetti sconosciuti di sposarsi tra loro.

Hermione sbuffò. "Cosa mai potrà andare storto?" si chiese, non senza un certo sarcasmo.

La legge sanciva che, a partire dal giorno di entrata in vigore, ovvero il lunedì della settimana successiva, ogni mago o strega maggiorenne e ancora in età fertile avrebbe avuto tre anni per sposarsi con qualcuno di propria scelta e, dal matrimonio, un altro anno per iniziare una gravidanza, salvo acclarati problemi di infertilità. Dopodiché, avrebbero dovuto avere almeno un altro figlio nel giro di quattro anni dalla nascita del primo. L'obbligo di figliare, con le medesime tempistiche, valeva per tutte le coppie già sposate ma ancora senza prole. Pena per i trasgressori: un decennio di soggiorno premio ad Azkaban oppure l'esilio nel mondo babbano previa distruzione della bacchetta.

Alla faccia del rispetto delle scelte personali.

Per le persone ancora minorenni al momento dell'entrata in vigore, i tre anni per trovare un coniuge sarebbero stati contati a partire dal raggiungimento dell'età adulta, ovvero il diciassettesimo compleanno.

Nemmeno la componente LGBT+ della popolazione era stata risparmiata dall'assurda legge: anche loro infatti erano costretti a sposarsi e rendersi disponibili, analogamente alle coppie infertili, ad adottare orfani o a prendere in affido bambini che provenivano da famiglie disastrate. Almeno due per coppia.

E se qualcuno non avesse trovato un partner disponibile a sposarsi e procreare entro i tre fatidici anni? Beh, nessun problema: il Ministero, nella persona di Percy Weasley, Sottosegretario alla Famiglia e alle Politiche Sociali, avrebbe provveduto ad accoppiare come meglio credeva gli sciagurati che si fossero ostinati a rimanere single.

Di nuovo: cosa mai sarebbe potuto andare storto?

Volendo passare sopra al fatto che le inclinazioni personali venivano brutalmente calpestate da una legge di una violenza inaudita, c'era infine una clausola che era semplicemente ridicola: quella che il Ministero aveva introdotto per dare una mano agli innamorati non corrisposti e agli stalker di tutto il Paese.

Un single, infatti, avrebbe potuto fare il nome di una persona qualsiasi e, se quella persona non avesse indicato nessun altro in precedenza e/o non si fosse opposta strenuamente a quella specifica Unione, allora il Ministero avrebbe sancito l'accoppiamento.

Per la serie: almeno qualcuno sarebbe stato contento...

Tre anni. Hermione sospirò di nuovo.

Anche se in quel momento non aveva nessuno per la testa, era probabile che entro il periodo prescritto avrebbe avuto un ragazzo, se non un fidanzato. Non era impossibile che di lì a tre anni sarebbe addirittura stata in procinto di sposarsi spontaneamente. Non rifiutava l'idea del matrimonio e dei figli, anzi, vedeva volentieri entrambi nel proprio futuro, però...

Però le dava sui nervi l'idea di doverlo fare per forza, con una data di scadenza che le pendeva sulla testa come una spada di Damocle. E magari di doversi accontentare di qualcuno che non la convinceva del tutto - accidenti, a venticinque/ventisei anni era lecito voler sperimentare ancora coi sentimenti e il sesso! - per non vedersi affibbiare dal Ministero uno sconosciuto o, peggio, qualcuno di conosciuto che le stava antipatico. Qualcuno che magari puzzava e pensava che le donne dovessero stare a casa a sorvegliare il calderone sul focolare.

Lo sguardo le tornò al giornale accantonato. Sotto il titolo campeggiava una foto di Kingsley e Percy che sorridevano, orgogliosissimi della loro grande idea.

Hermione si trovò a chiedersi se al Ministro fosse dato di volta il cervello: le responsabilità e le difficoltà di rimettere in piedi un Paese segnato da un conflitto fratricida dovevano avergli rovinato qualche neurone.

Sul Wizengamot non si pronunciava nemmeno: un'inutile e preistorica accozzaglia di vecchi maghi che avevano più volte dimostrato di considerare i cittadini come pedine inanimate dei loro stupidi giochi di potere, arroccati nelle loro stanze polverose e completamente incapaci di osservare e comprendere il mondo reale.

Quanto a Percy, beh, era risaputo che si sarebbe prestato con entusiasmo a partecipare a un'orgia con quindici trolls se Kingsley o il Wizengamot gliel'avessero ordinato.

Il trillo di un messaggio in arrivo la fece trasalire e allungò la mano verso il proprio cellulare. Si trattava di un indistruttibile Nokia 3310, l'unico apparecchio di quel tipo in grado di funzionare tra le mani dei maghi. Lei e Harry avevano convinto tutti gli amici a comprarne uno: un sms o una chiamata erano più rapidi della posta via gufo e più pratici del ficcare la testa in un camino connesso alla Metropolvere — almeno col telefono non c'era il rischio di ritrovarsi davanti al naso una coppia intenta in atteggiamenti inequivocabilmente intimi sul tappeto del salotto.

George: H, hai visto il giornale? Sn impazziti!

Hermione: Lo stress d essere ministro deve aver dato alla testa a Kingsley, e i membri del Wizengamot sn csì rincitrulliti dla vecchiaia ke nn sanno nemmeno + cm s kiamano.

George: Pensa se mi accoppiano cn Dolores Umbridge...

Hermione: Pensa se mi accoppiano cn tuo fratello Percy.

George: Ok, hai vinto! Almeno Umbridge è ancora ad Azkaban e sarebbe sl 1 matrimonio d nome. Continuerei a ess fedele alla mia mano destra. Bna giornata, sis!

Hermione posò il telefono ridendo.

Oh, beh. Tre anni erano lunghi e sarebbe potuto succedere di tutto in quel periodo, compreso il ritiro di quella legge del cavolo.

Hermione finì il caffè e si affrettò a uscire: l'unica cosa certa era che il suo capo le avrebbe fatto strofinare a mano tutti i calderoni del laboratorio, se fosse arrivata in ritardo.

Dura la vita dei tirocinanti... 


** Ed eccomi qua, come promesso, con una nuova FF potteriana. Spero che vi piaccia! 
Lot of Love! **

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