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Bethsabea non era stata un'adolescente con gli ormoni a mille. Aveva sempre saputo contenere le proprie emozioni, di qualsiasi genere fossero, e il primo fidanzato che aveva avuto le somigliava molto. Anch'egli molto a modo, pacato, gentile. La loro prima volta era stata imbarazzante ed era avvenuta dopo tempo dal fidanzamento perché entrambi non sentivano il bisogno di farlo.

Con Alec era stato tutto diverso. Quella di Beth non era stata una tempesta ormonale repressa dall'adolescenza, assolutamente no. Lei provava una irrefrenabile attrazione fisica verso il ragazzo sul quale dormiva in quel momento. Aveva la testa sul suo petto e lui le cingeva la schiena con un braccio, in un gesto dolcemente protettivo. Avevano solo un leggero lenzuolo a coprire i loro corpi nudi e Beth era terrorizzata. Era già la seconda volta che non riusciva a resistere al biondo che respirava piano sotto di lei e non credeva fosse cosa buona, affatto. In primis perché i genitori erano in rapporti amicali, poi perché non voleva relazioni e infine perché lei aveva fatto l'amore solo con un ragazzo di cui si era innamorata e quello con Alec era solo sesso, e non le piaceva.

Si alzò dal letto infilando una maglietta lunga e andò in bagno, poi gironzolò per la casa a controllare che tutti dormissero per far uscire indisturbato Alec. Mentre si avviava nuovamente verso la sua camera vide Cassandra davanti la porta che guardava l'interno con gli occhi sbarrati.

"Hai capito la piccola Beth" sorrise quando la notò dietro di lei, mezza nuda e con le guance rosse, "Bella scelta comunque, se non fossi lesbica me lo farei anch'io".

Sorridendo alla battuta della coinquilina Beth fece per entrare nella stanza, ma notò che Alec era già sveglio e quasi vestito. Precisamente si stava abbottonando i polsini della camicia e Beth non poté fare a meno di constatare quanto fosse vera la frase che dice che un uomo mentre si abbottona la camicia e i polsini dovrebbe stare tra le sette meraviglie del mondo. E tra l'altro, se erano già sette, Beth si chiedeva cosa avrebbero dovuto eliminare per inserire un uomo.

Riscossasi da quel pensiero, entrò nella stanza e in fretta e furia prese un jeans e una maglietta a caso ed andò ad indossarli in bagno mentre Alec con un sorriso sornione le diceva: "Buongiorno anche a te eh".
Il profumo della colazione si sentiva fin lì e Beth sciacquò più volte la faccia con l'acqua ghiacciata per tentare di rinsavire. Quando credette di essere a posto, andò in cucina e trovò tutti i suoi coinquilini, eccetto Mark, che facevano colazione e chiacchieravano allegramente con Alec.

"Buongiorno, dov'è Mark?" domandò Beth entrando nervosamente in cucina.

"Non ha dormito qui stanotte" disse Seth riferendosi alla normale amministrazione. Era raro, infatti, che Mark dormisse nel loro appartamento, e quelle poche volte che accadeva c'era qualcuna con lui.

"Caspita ma è tardissimo!" esclamò guardando l'orologio della cucina che segnava quasi le 8.30. A quell'ora partiva la metro con la quale andava a lavoro e se l'avesse persa sarebbe arrivata tardi. Corse a prendere la giacca e la borsa e notò con tristezza che era arrivata l'ora, ma voleva provare comunque a prenderla.

"Ragazzi vado anch'io. Grazie per l'ospitalità e per la colazione" sentì dire Beth da Alec mentre volava giù per le scale con il cappotto che era praticamente diventato un mantello.

"Ehi, aspetta!" esclamò Alec mentre la seguiva.

"Non posso, perdo la metro" rispose disinteressata lei.

"L'hai già persa" la informò lui "Ma si dà il caso che io abbia un'automobile".
Beth accettò di malavoglia un passaggio in auto solo per non andare a piedi ed arrivare in ritardo.

"Allora, che mi dici?" domandò felicemente Alec alla bionda agitata accanto a lui.

"Che stiamo facendo uno sbaglio" rispose torturandosi le mani. Quando era agitata di solito faceva scrocchiare le dita o si premeva sulle ossa per non pensare a quanto avveniva intorno a lei.

"A me non sembra... ma se tu lo credi" finse indifferenza lui, ma in realtà lo urtava il fatto che lei considerasse uno sbaglio due notti insieme.

Bah, sarà una tradizionalista...

"Senti io non voglio una relazione né tantomeno fare sesso con una persona che conosco appena" esordì lei nel migliore dei modi.

"E se è questo il problema risolviamo subito! Ci conosceremo venerdì sera a cena" propose continuando a sorridere.

"No, non intendevo questo, e poi venerdì non ci sono" disse mentre scendeva dall'auto che si era fermata davanti al laboratorio.

"Non mi dai nemmeno un bacetto di ringraziamento? Che ingrata" continuò a scherzare lui dall'interno dell'auto.

Lui non la vide, ma quando scese stava sorridendo.

N.d'A.
Volevo chiarire una cosa: Beth non è una frigida, come si sente spesso dire. Semplicemente è una donna indipendente che non vuole legarsi in alcun modo a un uomo, tanto meno tramite un rapporto esclusivamente sessuale che appaga il corpo ma lascia in disparte l'anima e la sfera del sentimentale
flyerthanwind

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