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Cloe

 Mi sveglio con il suono tranquillo della mattina che filtra attraverso le finestre socchiuse. Il letto accanto a me è vuoto, e il pensiero che Bob sia già andato al lavoro mi riempie di una strana solitudine. Un sospiro sfugge dalle mie labbra mentre mi alzo e inizio la mia giornata.

Dopo aver preparato Ophelia per l'asilo e averla lasciata tra le mani amorevoli delle sue insegnanti, decido di fare una deviazione dalla mia routine quotidiana. Un'idea improvvisa mi porta a casa di Reyna, un rifugio familiare che offre sempre conforto e sostegno.

Entro nella sua casa e trovo Monroe seduto sul divano, con l'aria rilassata e il sorriso contagioso che gli è così caratteristico. La sua presenza è come una nota familiare, e mi sento subito a mio agio.

«Monroe».

Lo saluto con un sorriso, mentre mi avvicino a lui per un abbraccio amichevole.

«Come stai?»

«Hey, Cloe!»

Risponde lui con un cenno del capo.

«Tutto bene, grazie. E tu?»

Mi siedo accanto a lui, cercando di mantenere un tono leggero nonostante il peso delle mie preoccupazioni.

«Beh potrebbe andare meglio».

Ammetto, cercando di trovare le parole giuste per esprimere quello che ho scoperto.

«Ho avuto una conversazione con Nathan ieri sera riguardo a Jake».

Reyna, che è apparsa dalla cucina, si unisce alla nostra conversazione con un'espressione d'interesse.

«Che cosa ha detto Nathan?»

Chiede, il suo sguardo pieno di curiosità.

Ingoio a fatica prima di rispondere, cercando di elaborare le informazioni che ho ricevuto.

«Dice che Jake è coinvolto in un giro di droga».

Spiego lentamente, sentendomi come se stessi pronunciato parole proibite.

«Che lo hanno visto in alcune situazioni sospette ultimamente».

Monroe annuisce, confermando le mie parole con un'espressione seria.

«Sì, ho sentito voci simili».

Ammette, guardandomi negli occhi.

La proposta di Reyna mi coglie di sorpresa, facendomi alzare lo sguardo verso di lei con una miscela di gratitudine e incertezza.

«Hackerare il suo computer e il suo cellulare?»

Ripeto, cercando di valutare le implicazioni di una tale azione.

«Non so...»

Reyna si avvicina, posando una mano sulla mia spalla con un'espressione seria.

«Lo facciamo per Ophelia».

Mi assicura, il tono deciso.

«Per essere sicuri che non ci sia nulla che possa metterla in pericolo».

Il mio cuore si stringe all'idea di Ophelia coinvolta in qualsiasi pericolo, eppure l'idea d'invadere la privacy di Jake mi mette a disagio.

«Non so se possa essere legale».

Ammetto, sentendomi come se fossi sul filo del rasoio tra il giusto e l'ingiusto.

Monroe, sempre pratico, offre la sua soluzione.

«Se hai bisogno di una pausa, sia io che Reyna siamo qui. Possiamo prendere Ophelia sotto la nostra ala e farle passare del tempo con noi mentre risolvete la situazione».

Una parte di me desidera afferrare la mano tesa di Monroe e lasciare che lui e Reyna si occupino del problema, ma so che non posso sfuggire alle mie responsabilità.

«Grazie».

Rispondo infine, con un sospiro di rassegnazione.

«Vi terrò aggiornati su come procede la situazione».  

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