24

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Cloe

 Prendo del ghiaccio dal freezer, avvolgendolo in un panno prima di porlo con delicatezza sulla mano di Bob. Posso sentire il suo respiro irregolare, il suo corpo ancora vibrante per l'impeto di rabbia che lo ha attraversato. Restiamo in silenzio per un momento, lasciando che la calma ritorni, lasciando che il freddo del ghiaccio lenisca il dolore nel palmo della sua mano.

Poi, mentre la tensione si dissolve nell'aria circostante, decido di parlare.

«Bob».

Inizio con voce morbida, il tono lievemente incerto mentre cerco le parole giuste.

«Ricordi quando... quando tua madre è...è morta?»

I suoi occhi incontrano i miei, il ricordo di quel giorno scolpito nel profondo della sua anima. Annuisce leggermente, un segno di assenso silenzioso mentre il passato torna a galla tra noi.

«Promisi a tua madre».

Continuo, il mio respiro un sussurro nella quiete della stanza.

«Che avrei protetto Ophelia. Che l'avrei amata e cresciuta insieme a te, che nessuno avrebbe fatto del male a lei, mentre io e te avremmo mantenuto quella promessa, come una promessa sacra, come un legame indissolubile tra noi».

La mia mano si stringe ancora di più sulla sua, un gesto di solidarietà e affetto mentre riviviamo insieme quel giuramento fatto tanto tempo fa.

«Quel legame è più forte che mai, Bob. E nessuno, nessuno, potrà spezzarlo. Siamo qui, insieme per proteggere Ophelia, per tenerla al sicuro da ogni male che possa minacciare il suo mondo».

Le mie parole risuonano nell'aria come un giuramento solenne, una promessa intatta che ci tiene uniti, indissolubili nella nostra difesa comune.

«Non permetterò che Jake si avvicini a Ophelia».

Continuo, con determinazione increspando le mie parole come un fiume che scorre inesorabile. Il mio sguardo incrocia il suo, una comunicazione tacita che trasmette il peso di quella promessa, la fermezza di quella decisione.

I suoi occhi, riflessi di riconoscenza e amore, incontrano i miei mentre le sue dita si spingono delicatamente sulla mia guancia, un gesto di conforto e sostegno che mi fa sentire protetta, amata.

Ma il nostro momento d'intimità viene interrotto dalle risate di Ophelia che risuonano dal salotto, accompagnate dalle esilaranti battute di Monroe. Il suono gioioso penetra le pareti della nostra casa, riempiendo l'aria di leggerezza e felicità.

Bob e io ci scambiamo uno sguardo complice prima di lasciarci travolgere dalla risata contagiosa di Ophelia e dalla sua gioia innocente. Ci alziamo, lasciandoci portare dalla corrente di allegria che ci conduce nel salotto illuminato dal sorriso radioso della nostra bambina.

«Ophelia!»

La chiama Bob, sollevandola con delicatezza tra le sue forti braccia, stringendola con dolcezza contro il suo petto.

La richiesta di Reyna di parlare ci coglie di sorpresa, e mentre Bob chiede a Ophelia di andare con Hayden, sento un lieve brivido di preoccupazione che solletica la mia spina dorsale. Le nostre espressioni riflettono una certa ansietà mista a curiosità mentre rimaniamo soli con Reyna, Monroe e Martin.

«Penso che dovreste comportarvi normalmente con Ophelia».

Inizia Reyna, le sue parole taglienti come un raggio di sole che squarcia le nuvole.

«Capisco il tuo punto di vista, Reyna».

Rispondo on cautela, cercando di nascondere la mia inquietudine dietro un sorriso gentile.

«Ma non possiamo ignorare il pericolo che potrebbe nascondersi dietro ogni angolo».

«È vero, Cloe».

Interviene Bob, la sua voce risuona con un tono di preoccupazione mascherato da determinazione.

«Non possiamo permettere a Ophelia di correre rischi».

Bob, la sua voce risuona con un tono di preoccupazione mascherato da determinazione.

«Capisco le vostre preoccupazioni, ma non dovete trasmetterle a Ophelia. Deve sentirsi al sicuro e protetta da voi, non avvolta da un clima di paura costante».

Mi perdo per un istante nei suoi occhi penetranti, cercando di decifrare il significato nascosto dietro quelle parole.

«Forse hai ragione, Reyna».

Ammetto con un sospiro, le mie spalle cedono sotto il peso di una decisione così difficile.

Bob sembra riflettere sulle parole di Reyna, un'espressione indecisa dipinta sul suo viso scolpito.

«È solo che... non posso ignorare il pericolo, non posso rischiare la sicurezza di Ophelia».

«Non sto dicendo di farlo».

Ribatte Reyna con fermezza.

«Ma dobbiamo trovare un modo per proteggerla senza soffocarla».

Ma mentre considero le parole di Reyna, sento un brivido di dubbio serpeggiare lungo la mia spina dorsale. È davvero possibile comportarsi normalmente quando siamo circondati da minacce invisibili, da ombre che si allungano nel buio della nostra casa?

Bob non sembra tanto convinto, e io capisco il suo scetticismo. Ma mentre guardo il volto di Ophelia che ritorna nel mio pensiero, so che dobbiamo trovare un equilibrio delicato tra protezione e normalità, tra il desiderio di proteggerla e il bisogno di lasciarla crescere libera e felice.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro