CAPITOLO 1

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Soraya

Avete mai sentito parlare della storia di Winnie the Pooh? Fin da piccola la mamma mi ha sempre raccontato delle storie sull'orsacchiotto e i suoi amici.
<<P-Soray, tesoro vieni giù >> la nonna mi urla dal piano di sotto, ho un brivido quando capisco come voleva chiamarmi, non ho più permesso a nessuno di soprannominarmi Pimpi da quando la mamma se n'è andata, è stata lei a darmi quel soprannome perché pensava assomigliassi a quel maialino carino, sicuramente abbiamo gli stessi problemi, ho paura e mi preoccupo per tutto diventando super nervosa in ogni situazione.
<<Sorellina sbrigati, se non vuoi che ti carico in spalla >> sbuffo e recupero lo zaino a fiori dal pavimento, il mio gemello Jake mi guarda sorridente attaccato alla porta della sua camera che è proprio davanti alla mia, <<non lo so, forse è meglio fare qualcos'altro da presentare alla Columbia>> ora è il suo turno sbuffare <<sei sempre stata fifona, ma a fare questa cosa con te ci sono io >> <<lo so ma->> fa due passi verso di me per poi alzarmi e buttarmi sulla sua spalla a sacco di patate, <<JAKE >> urlo tempestando la sua schiena di schiaffi, <<dovevo farti spegnere il cervello pensi troppo >> <<e ti sembra la soluzione migliore quella di caricarmi in spalla? Cavolo mettimi subito giù! >> <<Su ragazzo mettila giù non vedi che è diventata rossa come un pomodoro >> Jake ride e mi posa sul divano con ben poca delicatezza, razza di cavernicolo indelicato.
Mi sposto i capelli da davanti alla faccia e lo guardo male, <<oh no, sorellina piantala non cambierò idea nemmeno se mi guardi male, faremo questa cosa punto e stop>> sospiro rassegnata << J lo sai che potremmo capitare ovunque? >> Sorride addentando un dolcetto al cioccolato, la nonna lo guarda stranita dalla velocità in cui lo mangia, mentre ne passa uno anche a me, la ringrazio con un bacio sulla guancia per poi sistemarmi comoda sul divano in attesa di una risposta dall'essere che si viene a stravaccare vicino a me, <<nana, andremo a fare volontariato tra i vecchietti con le dentiere e mezzi sordi o forse tra i marmocchi che urlano e piangono come dei disperati >> << non ne sono sicura, mettere la crocetta sulla casella, a sorpresa è stata un cattiva idea >> mi circonda le spalle con un braccio <<non ti preoccupare Sol, capiteremo insieme hai sentito il preside cosa ha detto >> annuisco, il Signor Tom ci ha diviso in gruppi che scopriremo stamattina ma ha già confermato a Jake che saremo insieme come a ogni progetto. <<Va bene J, ma continuo a pensare che succederà qualcosa di brutto. >>
<<Sorellina questo progetto ci serve per entrare alla Columbia University, qualsiasi cosa ci sarà da fare la faremo>> cerca di incoraggiami, riuscendoci << ho promesso a mamma di studiare architettura lì e lo farò >> J mi molla di colpo e si alza stringendo i pugni, <<Soraya, eri una bambina quando disegnavi le case, hai fatto una promessa alla mamma ma le tua vita è cambiata, tu sei cambiata dovresti fare ciò che vuoi veramente non ciò che hai detto quando eri troppo piccola da sapere a malapena cos'era un lavoro>> mi irrigidisco come un pezzo di marmo <<non ricominciare, per favore >> i suoi occhi sputano fiamme <<ho letto ciò che scrivi, ho visto quanto tu tieni a ciò che cerchi e riporti su carta, dovresti veramente pensare di intraprendere un'altra carriera visto che sei ancora in tempo >> la testa mi scoppia, io l'ho promesso alla mamma, io le ho fatto una promessa da bimba, io la renderò orgogliosa di me, ciò che faccio nel tempo libero per svago non sono affari di nessuno, una lacrima solitaria mi riga il viso, cerco di toglierla ma Jake mi scaccia la mano per asciugarla lui con il pollice, <<mi dispiace sorellina non volevo alzare la voce ma penso davvero che tu debba prendere in considerazione un futuro diverso da ciò che hai sempre pensato, hai fatto una promessa alla mamma, ma lei ti ha sempre detto che la vita cambia e che non siamo mai certi del nostro futuro, lei sarebbe orgogliosa di te in ogni caso>> mi stringe tra le sue braccia muscolose finché non smetto di piangere, <<pensi di riuscire a non avere attacchi di panico oggi nana? >> annuisco alzando gli occhi al cielo, andando verso il piccolo bagno del piano terra per sistemarmi, mi lavo velocemente la faccia e torno di là, J mi aspetta con lo zaino in spalla pronto per andare a scuola, <<ciao nonna ci vediamo dopo >> urliamo in coro prima di chiudere la porta, entro in macchina mettendomi al lato del passeggero, mentre mio fratello si accomoda al volante <<oh cavolo lo zai->><<sei proprio distratta è dietro con il mio >> sorrido nella sua direzione, ricevendo in risposta un occhiolino prima che metta in moto per andare a scuola.
New York è la città che non dorme mai, la grande mela è sempre piena di macchine e persone, ognuno particolare a modo suo, mi piace guardare le persone dal finestrino mentre sono in auto, perché mi sembra di osservare un arcobaleno pieno di gioia, la gente qui è stravagante, ma proprio questa pazzia lì rende belli per ciò che sono, ognuno alle spalle ha una storia che potrebbe sia essere bella che brutta ma che in ogni caso dovrebbe essere raccontata.
Non sono una persona molto curiosa ma quando trovo qualcosa di interessante lo divento perché smanio di sapere cos'è successo in passato a quell'oggetto o a quella persona, <<siamo arrivati nana>> prendo il mio zaino e insieme a J ci avviamo nella palestra dove il preside ci darà le indicazioni per i prossimi mesi.


Ciaoooo! 🤍
Eccomi tornata con una nuova storia!
Come state?
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina e commentate! ⭐🤍

Ecco Soraya! 🤍🤍

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro