Capitolo 15.

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Usciamo insieme dal locale ed entriamo in macchina. Non appena chiudiamo le portiere mi lascio scivolare sul sedile e mi godo il silenzio e la tranquillità. 

-Come va?- chiede mettendo in moto l'auto.

-Mi gira la testa- piagnucolo.

-Ora andiamo a casa- poi parte.

Mi lamento tutto il tempo della sua guida e lui sbuffa sonoramente. Arriviamo in venti minuti.

-Sta di fatto che non sai guidare, non salirò mai più con te- mi lamento scendendo dall'auto.

-Sono d'accordo. Sei insopportabile.- borbotta.

Alzo gli occhi al cielo ed entriamo in casa.

-Oh no, le scale- sbuffo scocciata. Mi guarda e ride -Scordati che lo farò un'altra volta- poi mi prende in braccio a mo' di principessa e mi porta in camera, adagiandomi sul letto. Mi tolgo le scarpe e mi siedo.

-Cerca di riposare- Mi da un leggero bacio sulle labbra, poi fa per andarsene ma io lo attiro a me e lo bacio con foga. Cado con la schiena sul materasso e il mio petto contro il suo.Afferro i lembi della sua maglia e li sollevo, facendo scomparire quella stoffa che separa i nostri corpi. Lui fa lo stesso con la mia. Sento le sue mani fredde muoversi sui miei fianchi scoperti e dei brividi si fanno strada sulla mia pelle, brividi che vengono soffocati dal calore dei nostri corpi che sfregano uno contro l'altro. Si allontana dalla mia bocca per darmi dei baci umidi lungo il collo, scendendo sempre di più, fino ad arrivare al petto. Involontariamente inarco la schiena, sommersa dal piacere e lui incastra fra i denti la mia pelle, mordicchiandola e succhiandola. Poi torna nuovamente sulle mie labbra e le nostre lingue entrano ancora in contatto, rincorrendosi come se non ne avessero mai abbastanza l'uno dell'altra. 

Nel giro di un minuto anche il resto dei vestiti raggiunge gli altri sul pavimento e rimaniamo con solo l'intimo. Azzeriamo la distanza fra i nostri corpi che sembrano fondersi guidati dal piacere e dalla passione e io non capisco più niente. Non riesco a pensare a niente, ho il cervello completamente fuso e spento. 

Sento le sue mani arrivare al gancetto del reggiseno e slacciarlo. 

Si blocca per un momento, poi come se niente fosse, riallaccia il gancetto e scivola via dal mio corpo, rimanendo sdraiato a fissare il soffitto senza dire una parola.

Rimango interdetta per qualche secondo ma sono talmente rincoglionita che non riesco neanche a provare imbarazzo perché sono in reggiseno e mutande davanti a lui. 

Mi sdraio con la testa sul suo petto aspettando una qualche giustificazione e lui comincia ad accarezzarmi e giocare con i miei capelli, prendendo qualche ciocca fra le dita e arricciandola. 

Poi finalmente parla.

-Non voglio farlo sapendo che domani potresti non ricordarti nulla o peggio, che potresti pentirti- mi guarda e io gli sorrido. 

-Non potrei mai pentirmi di essere stata con te- cerco di rassicurarlo. Gli passo una mano fra i biondi capelli e lui chiude gli occhi, come per godersi quel momento al massimo, come faccio io quando ci baciamo, come se non aspettasse altro. 

-Tanto domani non ricorderai niente- sembra che voglia rassicurare più se stesso con questa frase, come se volesse convincersi di ciò.

Non ho mai visto Luke così tranquillo e innocente come in questo momento. È davvero bellissimo. 

Mi abbraccia e io mi rannicchio contro il suo petto mentre lui copre i nostri corpi seminudi con il lenzuolo.

-Non ho mai dormito con una ragazza- ammette 

-Ma come..- mi interrompe perché sa già dove voglio arrivare. 

-No, facevamo quello che dovevamo fare poi se ne andava.- conclude secco. 

-Perché?- domando.

-Non voglio. Lei non è nessuno per me- sputa con totale indifferenza. 

-Perché con me si?- 

-Dio Ali quante domande fai...- borbotta ma io non mollo.

-Rispondi- ordino.

-Non lo so, okay? So solo che mi sei mancata ogni fottuto giorno e impazzivo nel vederti con Ash. E odio sapere che ieri in questo letto hai dormito con lui.- pronuncia queste parole tutte d'un fiato e sospira, come se si fosse liberato di un peso che portava dietro da settimane.

-Pensavo non te ne fregasse nulla-  

-Lo pensavo anche io- risponde

-E invece?- insisto ancora.

Sbuffa e bisbiglia un "sei insopportabile"

-invece provo qualcosa per te. Non so cosa, so solo che ho bisogno di stare con te. E non mi era mai successo- confessa. Di tutta risposta lo bacio e lui ricambia. 

-È proprio questo che volevo sentirmi dire- ridacchio e lo fa anche lui.

-Buonanotte Luke-

-Notte piccola- 

Mi addormento fra le sue braccia e non potevo chiedere di meglio. Domani farò i conti con tutto, ma per ora preferisco tenere la mente spenta.

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Mi sveglio con un gran mal di testa e con due braccia che mi tengono stretta da dietro e mi impediscono di muovermi. In un primo momento penso ad Ash, poi subito i ricordi della sera precedente mi invadono. Oh mio Dio. L'immagine di me e Luke che ci baciamo, prima alla festa poi a letto percorre la mia mente, come siamo passati dal non parlarci al dormire insieme nel giro di una sera? Mi sento fottutamente in colpa per aver tradito Ash e vorrei giustificarmi dicendo che ero ubriaca e non capivo cosa stessi facendo, che in realtà non avrei mai voluto che succedesse, ma non posso. Mentirei a me stessa e anche a lui, e non lo merita. Spero vivamente che lui non ci abbia visti, né al locale, né tanto meno qui a dormire insieme mezzi nudi. E se fosse entrato in camera e ci avesse visti? Dio che vergogna. Prego con tutta me stessa che Ashton non abbia messo piede qui dentro.

Sono tormentata anche da un altro fatto: Luke aveva detto di provare qualcosa per me e di aver bisogno di me, e io mi sento felice come una bambina il giorno di Natale. Eppure tutto ciò mi sembra impossibile, oltre al fatto che ho avuto l'impressione che sperasse che io oggi non ricordassi nulla di ieri, perciò non riesco a tranquillizzarmi. Non lo farò mai quando si tratta di Luke, è sempre imprevedibile, quindi decido di non illudermi troppo e vedere come si comporta lui. 

Mi volto verso il biondo e sorrido inevitabilmente. Ha i capelli arruffati che incorniciano il suo viso angelico e sta dormendo beatamente come un bambino. Quasi mi dispiace svegliarlo. Lo chiamo un paio di volte e finalmente decide di sollevare le palpebre, scoprendo due occhi di un blu luminoso. Sembrano ancora più belli. Mi guarda e sorride, poi si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie, muovendole dolcemente e in maniera lenta e armoniosa. Rabbrividisco. Perché deve sempre farmi questo effetto?

-Come ti senti?- chiede soffiando sulle mie labbra.

-Bene. Ho solo un terribile mal di testa- rispondo.

-Poteva andarti peggio- sorride, poi si alza e cerca i suoi vestiti sul pavimento. Li individuo prima di lui così li raccolgo e glieli porgo. Mi rendo conto di essere in intimo e anche se mi ha già vista mi vergogno tantissimo così mi copro con il lenzuolo. 

Lui ride. 

-Ah si, ieri avevi molto caldo- Caldo? Ma che sta dicendo?

-Si infatti. Avevi caldo anche te vedo- gli faccio notare.

-No, io dormo sempre così- si passa una mano fra i capelli, poi si avvicina e mette una mano sul mio petto spostando di poco il reggiseno. Seguo il suo sguardo e vedo una piccola chiazza violacea sulla mia pelle. 

Sto per dire qualcosa ma mi precede. 

-Ash si dà da fare eh- incrocia le braccia guardandomi attentamente e giuro che io vorrei solo prenderlo a schiaffi. Ma stava dando di matto o cosa? Era stato lui e ora fingeva di non saperlo, ma per quale fottutissimo motivo? 

Decido di stare al gioco per vedere che altro si inventa.

-Già, non ricordo neanche quando lo ha fatto- fingo indifferenza.

-Ovviamente- bisbiglia fra sé e sé -ma forse è meglio così- Poi prende ed esce dalla camera lasciandomi confusa e allibita.

Ma certo, voleva assicurarsi che io non ricordassi niente di ieri, ma perché? Non riesco a trovare alcuna spiegazione che regga. Forse si è pentito. 

Mi catapulto in bagno per struccarmi e lavarmi e, una volta finito, indosso un vestitino leggero verde militare e raccolgo i miei capelli in una crocchia disordinata. 

Raggiungo gli altri e subito Mikey mi assale -Buongiorno ubriacona- mi da un bacio sulla guancia e io gli tiro un colpetto sul braccio -Allora tu e Luke...- dice a bassa voce tirandomi delle gomitate

-Che cosa?- chiedo indifferente

-Vi ho visti ieri sera in atteggiamenti direi non amichevoli- mi fa l'occhiolino

-Ero ubriaca- rifilo la scusa più banale che potessi dirgli. Mi guarda male e alza un sopracciglio. 

-Devi dirlo ad Ash, non merita di soffrire- e io non posso fare altro che dargli ragione, solo che non è facile. -Lo farò- prometto -ma ti prego non dirgli nulla finchè non lo farò io- lo imploro e lui mima di chiudersi la bocca con la cerniera. Gli sorrido e non posso fare altro che essergli grata. 

Spero solo che nessun altro ci abbia visti.

Vado in cucina e sia Luke che Ash stanno facendo colazione.

Ash si irrigidisce immediatamente poi come se nulla fosse torna sorridente e viene verso di me.

-Ehi piccola- mi attira a sé e mi bacia. 

Le parole di Luke mi squillano nelle orecchie "non farlo più davanti a me" così interrompo il bacio e mi siedo di fianco al biondo e preparo il mio toast con la nutella.

-Come hai dormito stanotte?- chiede il riccio.

-Bene grazie- rispondo tesa.

-Sono contento che Luke ti abbia fatto compagnia- esclama sedendosi di fronte a noi. Spalanco la bocca ma non trovo le parole. Come faceva a saperlo?

-Oh si giusto, sai ero venuto a vedere come stavi e vi ho visti- Ci ha visti. Dio Mio.

-Ah- è tutto ciò che riesco a dire.

-Tranquilla non sono arrabbiato. Dopotutto è il tuo lavoro- sputa con veleno prima di abbandonare la stanza.

Avrei preferito vederlo urlare e incazzarsi, vederlo furioso mentre mi diceva che sono stata una stronza, che avrei dovuto essere totalmente sincera con lui e che non avrei mai dovuto illuderlo, avrei sopportato tutto ciò ma che Ash mi consideri una puttana e pensi che mi sto solo divertendo e giocando con i loro sentimenti, non lo posso accettare. È dal primo giorno in cui li ho incontrati che cerco di farmi conoscere per quella che sono realmente e dimostrargli che non ero lì solo per il sesso o la fama, ma perché volevo conoscerli, volevo affezionarmi e che loro si affezionassero a me. Non volevo illuderlo, volevo solo darmi e dargli una possibilità di essere felici insieme, ma ieri ho capito che non potrà mai accadere, perché provo qualcosa di forte per Luke. 

Non riesco a bloccare le lacrime che mi rigano le guance.

-Ehi piccola, non piangere, gli passerà. È solo arrabbiato- Luke cerca di consolarmi mentre mi accarezza la schiena.

-Non è solo arrabbiato. È deluso. E non c'è cosa peggiora di deludere qualcuno- lo correggo guardandolo con gli occhi colmi di lacrime. 

-Perché vuoi che dimentichi quello che è successo ieri?- chiedo diretta e lui spalanca gli occhi, non si aspettava questo.

-Tu ricordi tutto?- domanda.

-Ogni singola cosa- preciso.

È chiaramente teso -Pensavo non ricordassi, quando ti ho detto che Ash si era dato da fare, tu..tu non hai ribadito perciò..-balbetta.

-Pensavi..o speravi?- ammicco incastrandolo e costringendolo a guardarmi negli occhi. 

Non risponde e distoglie lo sguardo. 

Ecco l'altra pugnalata.

Inizia a farfugliare cose del tipo "non lo so" "non so cosa fare" "non posso" ma io non lo sto più ascoltando. Non voglio più sentire nulla. Non posso sopportare altro.

-Io voglio un uomo Luke, non un bambino- mi alzo e prima di uscire dalla cucina mi volto -quando deciderai di crescere ne riparliamo- concludo in lacrime lasciando quella stanza e Luke.



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