Ho perso le parole

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

So che lo sai,
Le mie parole non servono più.
🎄

🎄

Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa.

Luca fin da sempre è stato il mio amore di una vita. Ma quell'amore segreto, quello che non lo riveleresti ad anima viva.

L'amore segreto va così, si è migliori amici, si ride e si scherza, fin da bambini, fin dalle prime cadute in bici, dalle prove con le minimoto. Cadute, scherzi, litigi e pure qualche gioco rubato, perché essendo io un po' un maschiaccio avevo del feeling con tutto ciò che da bambina mi poteva sembrare adrenalinico . Che poi non so cosa si fosse di così tanta adrenalina nel tirare fuori il proprio beyblade, ma va bene lo stesso.

Mi trovavo con lui a giocare al nostro gioco preferito con ancora la pietra storica della PlayStation 2, Crash Bandicoot , mi batteva quasi sempre ma a me non importava, mi divertivo un casino e mi sentivo la bambina più felice di sempre. Quel diavoletto della Tasmania era pazzesco, o almeno ero e sono convinta sia quell'animale lì, sennò non mi spiegherei la forma.

Crescendo però le cose cambiano, diventi una bambina più grande e inizia quel periodo di distinzione tra maschi e femmine, e chi voleva stare da entrambe le parti come me, si ritrova ad avere quattro amici in croce con le bambine più popolari che ridevano perché andavi in giro con qualche maschio, rozzo e puzzolente , citando parole sentire dire talmente tante volte che quasi me la tatuo in fronte.

Scherzi a parte, crescere con la costante parola giudicante è veramente snervante. Se mi sono goduta i primi anni di adolescenza? Assolutamente no, ho sofferto, mi sentivo esclusa, ma nonostante ciò sapevo che quando mi trovavo a casa avevo Luca, e nella fermata dell'autobus trovavo anche un'altra mia amica d'infanzia Carlotta, detta Totta.

La cosa che ogni anno aspettavo di più in assoluto era il Natale, o per lo meno qualche giorno prima dove io e Luca avevamo questo giorno ricorrente dove le nostre famiglie cenavano insieme e ci scambiamo i regali che però aprivamo solo io giorno di Natale.

Io e Luca sembravano quasi fratelli, solo che, tornando all'amore segreto, crescendo durante gli anni delle medie, scoprii che Luca dopo tutto mi piaceva.

Dovevo dire cose, cose che sai, che ti dovevo, che ti dovrei.

Avrei avuto molte opportunità per dire a Luca il mio amore , ma non ne ho mai avuto il coraggio, per esempio l'ultima che mi ricordo era dell'anno scorso, eravamo insieme a fare compere di Natale e stavamo girando tutta Pesaro per trovare quello che volevamo, tra regali e addobbi richiesti dalla rispettive madri.

In centro a Pesaro quell'anno avevano messo un cuore che al centro aveva un rametto di vischio dove gli innamorati che si mettono sotto devono baciarsi , come tradizione chiama; il bacio sotto il vischio.

L'occasione c'era e il contesto pure, ma non ne ho avuto mezzo di coraggio solo di fare un passo in avanti per portarlo là sotto e dirgli tutto. La paura di rovinare tutto e di buttare all'aria anni di amicizia era più grande, della voglia di liberarmi di un peso che, per me, era enorme.

Ho perso le parole , può darsi che abbia perso solo le mie bugie, se son nascoste bene, forse però semplicemente, non eran mie.

-Luca! Allora? Sai qualcosa della nostra fatidica cena pre Natale?- chiedo. Era quasi metà dicembre e nessuno delle nostre famiglie non ne aveva ancora parlato.

- No , ma penso che tra non molto uscirà fuori la proposta da qualcuno di noi.- Dice mentre guardiamo le vetrine dei vari negozi. Devo trovare un bel regalo per il mio nipotino, ma non so proprio dove andare a parare.

-Uffa non c'è niente che mi convinca!- Suffo mentre cerco di scalare le mani in tutti i modi possibili. Sono talmente fredde che ormai sono rosse.

-Passerai un altro giorno, ora che ne dici di una cioccolata calda, sei gelata.- Dice.

-Come fai a sapere che ho freddo?- chiedo.

-Uno ti conosco da sempre, due hai le guance rosse e tre hai le mani congelate. - Dice nell'istante in cui mi prende le mani per sentire quanto effettivamente sono fredde.

Ringrazio di essere già rossa dal freddo perché una situazione così non so se la reggo tanto. Sento una vampata di calore invadere il mio corpo arrivando fino alla punta dei capelli. Sono in panne. L'unica cosa che faccio è muovermi , mentre lui ancora mi tiene per mano, verso il nostro bar preferito.

Entriamo, salutiamo i camerieri e i ragazzi al bancone, che ormai ci conosco da tanto, tantissimo , tempo. Individuiamo un tavolino vuoto e ci sediamo immediatamente.

-Allora? Felice di com'è andata l'ultima stagione?- Chiedo, mentre pian piano ritorno in me.

-Beh tutto sommato si. Son felice dei progressi che ho fatto, delle pole, sono migliorato nel giro in qualifica, poi si sono andato bene anche in alcune gare, insomma sono nel complesso felice.- Dice, per poi essere interrotto dalla cameriera per ordinare le nostre cioccolate.

-Tu non ti sbilanci mai? Sei sempre freddo come il marmo. Dai sono la tua migliore amica! Puoi metterci un po' di emozione in più.- Dico, dandogli un calcetto amichevole allo stinco, sottobanco.

-Ahia! Come ti permetti di maltrattare così il tuo pilota preferito.- Dice.

-E se il mio pilota preferito invece fosse Marc Marquez? - Ribatto ridacchiano.

-Ti chiederei se hai la febbre e le allucinazioni, perché non ci credi nemmeno te.- Sorride per poi farmi la linguaccia.

È vero il mio pilota preferito è lui e lo sarà per sempre.

Credi, credici un po' metti insieme un cuore, prova a sentire e dopo, credi, credici un po' di più, davvero.

Sorrido mentre mescolo la mia cioccolata appena arrivata, è fumante e prima di iniziare a berla si deve un po' raffreddare. Di accompagnamento ci hanno offerto qualche biscotto, perché effettivamente non c'è cioccolata calda senza biscotti.

-Ma tornando alla nostra serata tra famiglie pre Natale, credo che quest'anno la facciamo a casa di mamma Stefi, l'anno scorso eravamo venuti noi da voi.- Dice addentando poi un biscotto inzuppato nella cioccolata.

-Si vero! Mamma aveva fatto la sua lasagna speciale, radicchio, salsiccia e provola, che buona! - Dico sognando ad occhi aperti la lasagna di mamma :- E poi la Stefi aveva fatto il suo dolce speciale! Il ciambellone ripieno di crema. - Queste cene sono fantastiche, penso tra me e me.

-Ti sento già brontolare lo stomaco solo mentre pensi alle cose buone che fanno ogni anno.- Dice Luca, sorseggiando la cioccolata:- Ahi scotta ancora!-

-Troppa fretta mio caro!- Sorrido.

-Quando sto con te non ho mai fretta.- Sento dire. Mi sento confusa, e la mia faccia di sicuro lo fa intendere.

-Cosa?- Chiedo, apposta per farmi ripetere quella frase, precisa.

-Cosa?- Ribatte lui consapevole che forse ha detto una bugia.

-Tornando al discorso moto: con la Honda come ti sei trovato nei test?- Chiedo.

-Bene, non credevo invece tutto sommato bene. Hanno ancora molto su cui lavorare e in Malesia forse arriverà qualcosa di più interessante.- Dice.

Il resto del tempo lo passiamo a parlare della mia università ancora da finire, visto che sono finita fuori corso due volte, e sul suo futuro nella prossima stagione. Sono felicissima di quello che è diventato, sono orgogliosa del ragazzo ormai uomo che sta crescendo sempre di più. Ho fatto una promessa da piccola, che sarò sempre al suo fianco, vada come vada.

Finiamo di bere la cioccolata , paghiamo e usciamo dal bar. Ormai il sole è sceso e sta dando spazio alle stelle della sera. Guardo l'orario ed è quasi il momento di tornare, visto che a cena deve arrivare mio fratello con la sua compagna e il mio splendido nipotino.

-Tra poco devo andare che Edo aspetta la zia.- Ridacchio.

-Ah non far mai aspettare i propri nipotini.-

-Come sta Giulietta?- Chiedo a proposito di nipotini.

-Ah benissimo! È una bomba quella bambina, non sta ferma un secondo, è bellissima.- Dice con gli occhi di uno zio innamorato perso della sua nipotina.

-Si vede che sei perso per lei.- Dico dandogli una leggera gomitata sul fianco.

-E dovresti vedere Vale.- Sorride mentre mi guarda.- Dai, ora ti accompagno alla macchina così poi vai da Edoardo.-

-Grazie Luca.- Sorrido.

Passeggiamo ancora per una decina di minuti, per fortuna non avevo parcheggiato la macchina troppo distante dal centro. Sono riuscita a trovare un buco in un parcheggio non a pagamento, sono fiera di me.

-Sophia.- Quasi sussurra davanti alla mia macchina.

-Luca?- Dico il suo nome interrogativa , non capisco cosa vuole fare. Mi prende le mani e posa i suoi occhi azzurri e freddi come il ghiaccio sui miei marroni e caldi come la cioccolata che abbiamo bevuto poco fa. Un brivido, e non di freddo, invade il mio corpo. Una scossa elettrica risale la colonna fino ad arrivare alla mia testa che va in tilt, non appena lo vedo socchiudere gli occhi e avvicinarsi a me per baciarmi.

Il cuore sta facendo scintille, la testa lancia al sistema nervoso un SOS, che manda in tilt ogni mio movimento, sentendomi come una lastra di ghiaccio, immobile davanti a quello che ho sempre desiderato e sognato dalle medie.

Socchiudo le labbra, lasciando che Luca faccia il resto, posa le sue sulle mie e il gioco è fatto, una scintilla si accende e da fuoco a tutto il mio corpo. Sento gli organi in subbuglio e la felicità uscire da ogni poro della pelle.

Lascio che le emozioni trasportino il bacio più desiderato di sempre. Sono felice, anzi al settimo cielo. Le sue labbra delicate si staccano dalle mie, mi guarda e sorride, probabilmente ho una faccia da ebete che potrebbe essere invidiabile da chiunque.

-Sai non pensavo ricambiassi. Avevo paura mi mandassi a quel paese.- dice passandosi una mano tra i capelli.

-Scherzi? Io... Ah tu non sai da quanto desideravo questo momento.- Dico in preda alle emozioni.

-In realtà si. Da quella volta del vischio in centro a Pesaro.- Dice tenendomi per mano.

-Come fai a saperlo?-

-Perché continuavi a parlottare di regali di Natale, di un regalo che sognavi da un vita. Solo che io non avevo il coraggio di dire i miei sentimenti, poi quest'anno mi sei stata ancora più vicina, soprattutto dopo l'infortunio che ho avuto e da lì ho capito che io senza di te non potevo stare. Ho capito che in realtà nel mio cuore c'eri sempre e solo tu.- Dice dandomi un tenero bacio in fronte.

-Luca, io sono contenta che tu te ne sia reso conto, ho aspettato anni, ho sperato per anni e ho continuato a crederci. È il regalo più bello di sempre! - Dico.

-Nah tranquilla che a Natale ne riceverai uno ancora più bello. Ora si che posso divertirmi con i regali per te.- Dice.

-Ma come? Io credevo che questo fosse il tuo regalo!- Dico scioccata.

-Nah, questo è solo l'inizio e poi la cena di Natale della tradizione di famiglia deve ancora essere fatta , è lì che si scambiano i veri regali .- Do un altro bacio da quello che da ora in poi sarà il mio ragazzo.

-Ora corri che sennò Edoardo si arrabbia con te!- Dice aprendo la portiera della macchina.

-Oddio è vero!- Dico salendo in fretta per poi accendere la macchina:- Luca, ti amo.- Esterno poi quello che non ho detto fino ad ora.

-Sophia, ti amo anche io.- Dice dandomi l'ennesimo bacio a fior di labbra della serata per poi chiedere la portiera.

Mi sono innamorata del principe azzurro giusto, solo che al posto di vendermi a prendere con i cavalli bianchi, lui guida una moto, con un bel po 'di cavalli.

Il regalo per Natale più bello di sempre, lo amo. Ma lo amo veramente tanto.




Alice's space.
Ciao ragazzə è da un po' che non ci becchiamo in queste storie, ma son stati giorni complicati.
Sarò breve!
Quindi Buon Natale 🎄!
Ali 💫.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro