9- Chi cerca, trova?

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La professoressa Lust era di sorveglianza nel corridoio al primo piano quella notte.  Odiava essere di sorveglianza. Significava passare una notte insonne andando in giro per i corridoi cercando di cogliere nel sacco studenti fuori dal letto. E lei aveva bisogno di dormire di notte, o si sarebbe trovata con delle orrende occhiaie che le avrebbero rovinato il viso. E sembrava un mostro se aveva le occhiaie. Per non parlare del fatto che la mancanza di sonno accelerava la formazione di rughe sul suo viso. E non poteva permetterselo. Lei era ancora giovane e bella, non poteva sembrare più vecchia di quel che era. Tutte le creme e maschere che si metteva non sarebbero servite.

Procedeva lentamente, illuminando davanti a sé con sua bacchetta e facendo ondeggiare delicatamente i lunghi capelli neri sulla schiena. Il rumore dei suoi stivali con il tacco risuonava ad ogni passo nel corridoio vuoto tutto intorno a lei.
Ad un tratto un grosso topo nero le passò davanti sbucando dall'oscurità, facendola fermare. Il ratto si fermò in mezzo al corridoio e voltò la testolina pelosa nella sua direzione posando i suoi piccoli occhietti rossi su di lei. La fissò per qualche secondo, e le sembrò quasi che il topo stesse sorridendo. Poi l'animale le passò accanto e si immerse nel buio impenetrabile dietro di lei.
La donna rabbrividì. Odiava i ratti. Li odiava più di ogni altra cosa. Rimase a guardare il punto in cui il buio aveva fatto sparire l'animale per qualche secondo, poi proseguì nella direzione in cui stava andando, sperando di non incontrare altre cose orrende per quella notte.

Non passò neanche un minuto che sentì delle voci. Erano due persone che parlavano, un maschio e una femmina.
Due studenti fuori dal letto! Lust sperò che non fossero due studenti della sua casa, Serpeverde. Loro erano rispettosi delle regole, non le avrebbero mai infrante.
Girò l'angolo e li vide. Non erano due studenti, e nemmeno di Serpeverde.

-...le assicuro che è la verità!- stava dicendo un ragazzo. Era alto, aveva corti capelli neri e indossava l'uniforme con lo stemma di Corvonero.

-Law, quello che stai dicendo è assurdo...- con lui c'era una professoressa con lunghi capelli neri raccolti in una coda.

-Cosa succede, Izumi?- chiese la professoressa Lust avvicinandosi.

La professoressa di Trasfigurazione si girò verso di lei. -Ho trovato il signorino Law che girava per i corridoi a quest'ora di notte.-

-Le ho già spiegato il motivo, professoressa. C'è un intruso che si aggira dentro le mura di Hogwarts!- si difese il ragazzo.

-È impossibile.- disse subito Lust in tono gelido.

-È quello che pensavo anche io prima di vederlo con i miei occhi!- esclamò Law. -È una mutaforma, aveva preso le sembianze di Robin e poi ha mostrato il suo vero aspetto a Itachi! Sono convinto che lui c'entra qualcosa!-

-Non può essere. Itachi è un ragazzo modello, non infrangerebbe mai una regola, men che meno fare entrare in intruso.- la professoressa di Difesa contro le Arti Oscure prese le difese del ragazzo di Serpeverde.

-È quello che ho visto! E c'era anche Ryuk! Erano fuori dal dormitorio di Serpeverde...-

-Law calmati, stai delirando.- lo interruppe Izumi. -E comunque, anche se tutto questo fosse vero, cosa alquanto improbabile, che ci facevi tu a spiare Itachi?-

-Stavo seguendo Robin, l'ho vista uscire dal nostro dormitorio e non volevo che si cacciasse nei guai...-

-Invece sei tu ad esserti cacciato nei guai, Robin non l'abbiamo vista.- disse Lust.

-E Itachi neppure.- concluse Izumi. -L'unico che sta infrangendo le regole sei tu.-

Law era in crisi. Neppure le professoresse gli credevano, eppure Robin continuava ad essere in pericolo. Non si sapeva dove fosse, se stesse bene, se fosse viva... Il ragazzo si sentiva impotente in quel momento.

-Law, torna subito nel dormitorio, devi riposare.- la professoressa Izumi non riusciva a vederlo in quello stato. -Altrimenti dovremmo darti una punizione.-

-Come minimo togliamo 30 punti a Corvonero per il fatto che sei in giro per i corridoi di notte.- disse Lust in tono gelido. Izumi le lanciò un'occhiata che però lei non vide. Non tutti provavano simpatia nei confronti della professoressa Lust. Era altezzosa, egocentrica e aveva atteggiamenti egoistici. Per non parlare del fatto che gli unici argomenti di cui parlava erano cosmetici o la bravura dei suoi studenti. E si lamentava di ogni singola imperfezione nel suo aspetto fisico. Era ovvio che alcune persone la trovassero pesante e noiosa.

-Ti accompagno al dormitorio. E che non succeda più.- disse Izumi e i due si allontanarono nel corridoio lasciando la professoressa di Difesa contro le Arti Oscure di nuovo sola.

~

La mattina seguente la Sala Grande era gremita come al solito di studenti intenti a fare colazione.

Asuna si alzò dal suo tavolo e si diresse verso quello dei Tassorosso.
-Buongiorno ragazzi.- disse in tono cupo.

-Ciao!- la salutò Hinata allegra.

Al si accorse dell'aria tenebrosa dell'amica. -Asuna, c'è qualcosa che non va?-

-Avete visto Robin?- chiese la bruna. -Stamattina il suo letto era intatto e in sala comune non c'era. Pensavamo fosse scesa a fare colazione presto, ma non l'abbiamo vista... Per caso è andata via prima che arrivassimo?-

Gli studenti di Tassorosso si scambiarono occhiate preoccupate.
Misa scosse la testa. -Nessuno di noi l'ha vista stamattina.-

Asuna fece un debole sorriso e si allontanò.

-Itachi, hai una brutta cera...- disse Reiju al tavolo di Serpeverde.

Il ragazzo scosse la testa. -Ho solo dormito male, niente di che...- rispose duro.

La rosa aggrottò le sopracciglia e aprì la bocca per dire qualcosa ma venne interrotta da Temari che si presentò al loro tavolo.

-Ragazzi, avete visto Robin stamattina?- chiese.

-Perché dovremmo averla vista noi?- chiese Sasuke in tono stizzito. -È nella vostra casa, non nella nostra.-

-Questo lo so, grazie.- rispose Temari con una nota arrabbiata. -Ma è da stamattina che non la troviamo, pensavamo fosse uscita prima di noi, magari voi l'avete vista nei corridoi.-

Subito Zoro e gli altri si fecero attenti.
In quello Itachi si alzò da tavola e se ne andò senza dire una parole né degnare nessuno di uno sguardo.

-Che gli prende?- chiese Ichiji.

-Hai dormito male.- fu la risposta della sorella.

Hancock si alzò dalla panca e si avvicinò a Temari. -Non è successo qualcosa a Robin, vero?- chiese visibilmente preoccupata.

La ragazza di Corvonero alzò le spalle. -Speriamo di no.-

-In ogni caso Robin non è una che si caccia nei guai facilmente.- fece notare Reiju.

-A differenza di qualcun altro...- aggiunse Ino guardando nella direzione del tavolo dei Grifondoro, dove Luffy e Naruto stavano facendo un baccano tremendo solo per una fetta di pancetta.

In quello al tavolo dei Grifondoro arrivarono Winry e Sabo.

-Ragazzi, sapete dov'è Robin?- chiese il ragazzo.

I due litiganti si fermarono. Luffy sembrò pensarci. -Mmm...non lo so.- veloce come un fulmine prese l'ultima fetta di pancetta dal piatto e se la mise in bocca in un sol boccone sotto lo sguardo scioccato di Naruto.

-AVEVAMO DETTO CHE AVREMMO FATTO A METÀ!- gridò il biondo arrabbiato.

-Basta voi due! È una cosa seria, non vediamo Robin da ieri sera!- Winry era pronta con il pugno chiuso.

Improvvisamente arrivò Nami correndo e si aggrappò al braccio di Luffy urlando. -Che schifo! Che schifo, che schifo, che schifo!-

-Che succede Nami-san?- chiese Brook.

-Ho visto un topo orrendo! Era enorme, aveva un lungo pelo nero e due occhi rossi inquietanti!- strillò la ragazza dai capelli arancioni. -Mi è passato davanti venendo qui, è stato orribile!!- spinse il ragazzo dal cappello di paglia davanti a lei come scudo.

-Nami, guarda che è normale che ci siano dei topi nel castello...- le fece notare Ace.

-Ma quello era bruttissimo!- si lamentò lei rabbrividendo. Poi si accorse dei due studenti di Corvonero. -Sabo, Winry, che ci fate qui?-

-Stiamo cercando Robin.- disse la ragazza. -L'ultima volta che l'abbiamo vista è stata ieri sera...-

-Magari si è alzata presto ed è andata a spedire una lettera a sua madre via gufo.- ipotizzò Edward.

-O in infermeria.- propose Vivi. -Forse stanotte si è sentita male ed è andata lì...-

-Conoscendola potrebbe essere in biblioteca.- aggiunse Nami. -Probabilmente ha fatto fatica a dormire e stamattina presto si è recata lì. Scommetto che ha saltato la colazione perché non si è accorta del tempo che è passato.-

-È vero, quando Robin legge è come se fosse in un altro mondo.- disse Sabo.

Winry parve rincuorata. -Verrà di sicuro a lezione, non salta mai.-

Ma Robin non si fece vedere alle lezioni successive, né a Difesa contro le Arti Oscure né a Cure Magiche.

-Vado a cercare Robin in biblioteca, magari è ancora lì...- propose Winry allontanandosi dal gruppo di Corvonero e Grifondoro.

-Vengo con te!- disse Sakura seguendola.

Le due ragazze setacciarono centimetro per centimetro la biblioteca del castello, ma senza trovare alcuna traccia di Robin. Però ad un certo punto incontrarono Kirito.

-Che ci fai qui?- gli chiese Sakura.

-Sto cercando "il Quidditch attraverso i secoli", magari riesco a prendere spunto per qualche nuova strategia di gioco.- rispose il ragazzo. -Voi avete trovato Robin?-

Winry abbassò lo sguardo. -No, non si è presentata a lezione stamattina e siamo venute qui a cercarla, ma non l'abbiamo trovata. Tu l'hai vista?-

Kirito scosse la testa. Le due ragazze uscirono dalla biblioteca a testa bassa e con l'umore a terra.

-Spero solo che non le sia successo nulla di male...- sospirò Winry.

Sakura le mise una mano sulla spalla per confortarla. Stavano scendendo una rampa di scale non lontane dalla  biblioteca quando incontrarono Kirito che stava salendo le scale nella loro direzione.

Le ragazze si bloccarono di colpo. -Kirito...non eri in biblioteca?- chiese Sakura dubbiosa.

-Ci sto andando ora.-

Winry e Sakura si scambiarono uno sguardo interrogativo.
-Ma noi ti abbiamo appena incontrato lì...- disse la prima.

-Mi sono dimenticato di cercare un libro, quindi sto tornando là.- rispose lui. Aveva un che di strano nella voce, il tono che usava era più freddo del solito...

Winry abbassò lo sguardo verso le mani vuote del ragazzo e aggrottò le sopracciglia. -Il libro del Quidditch dov'è?-

-Non l'ho trovato.- rispose lui. -Qualcuno l'aveva già preso.-

Le ragazze erano comunque dubbiose. Loro erano uscite dalla biblioteca prima di lui. Era sostanzialmente impossibile che lui fosse uscito dopo di loro e lo avessero incontrato non così vicino alla biblioteca. Ma tennero i dubbi per loro.

-Ok...- disse Sakura con una nota esitante nella voce. -Ci vediamo in sala comune.- e lo superarono proseguendo nella direzione in cui stavano andando.
Il ragazzo le fissò finché non scesero dalle scale e svoltarono l'angolo, poi fece un sorriso poco rassicurante.

~

Misa e Al rientrarono nella sala comune di Tassorosso. Durante la pausa pranzo avevamo aiutato nelle ricerche per trovare Robin, ma non avevano trovato nulla.

-Perché quelle facce imbronciate?- chiese una vocina. Perona comparve nella stanza e si sedette sullo schienale di una poltrona vuota. -È una bella giornata di sole, dovreste essere felici.-

-Non troviamo una nostra amica.- rispose Misa. -Non si è fatta vedere da ieri sera...-

-E chi è questa amica?- chiese il fantasma curioso.

-Nico Robin.- rispose Alphonse. -Ed è della casa di Corvonero. Tu l'hai vista?-

-No.- rispose Perona torturandosi una delle due lunghe code rosa. -Potrebbe essere morta.- aggiunse con nonchalance.

Misa sbiancò. -Speriamo di no, poverina!- esclamò. -È scomparsa solo da un giorno...-

-A me non c'è voluto molto...- disse il fantasma della ragazzina. -Sono morta velocemente. All'improvviso. Fino a un minuto prima ero viva, e poi...morta.-

I due ragazzi si fecero attenti. -Come sei morta?- chiese Al.

Perona si alzò e svolazzò in giro per la stanza. -Quell'antipatica di Rebecca mi aveva presa in giro per la mia voce. Ancora una volta.- mise il broncio. -Così sono andata in bagno a piangere. Poi ho sentito una voce. Era la voce di un maschio. Nel bagno delle ragazze! Però era buffo, non capivo quello che stava dicendo, parlava una lingua strana... Io ho aperto la porta del gabinetto per dirgli "vattene via!" e... oh, sono morta...- il fantasma si lasciò scivolare giù fino a sedersi sul caminetto.

Misa e Al si scambiarono un'occhiata sconcertata.
-Sei morta così? Cioè hai aperto la porta e puff! sei morta?- domandò il ragazzo.

-Lo sapevo che non dovevo raccontarvelo!- si arrabbio il fantasma. -Pensate che la mia morte sia divertente!-  Perona sparì attraverso un muro.

-Perona, aspetta!- provò a fermarla Misa, ma lei era già scomparsa.

~

"Se devi chiedere, non lo saprai mai. Se lo sai, devi solo chiedere."
Erano ore che Law fissava quelle parole scritte con l'inchiostro su un pezzo di pergamena e cercava di trovare la soluzione.

-Dai Law, è un'eternità che stai a fissare quel foglietto!- Sabo lo riscosse dai suoi pensieri. -Cos'è, un bigliettino d'amore?- domandò poi prendendolo in giro. Erano in giardino durante la pausa pranzo, seduti all'ombra degli alberi vicino alla Foresta Proibita.

-No.- rispose secco Law. -È una cosa ben più importante.-

-Ovvero?- chiese Nami curiosa. -Magari è la mappa di un tesoro...-

-Fatevi gli affari vostri, impiccioni.- chiuse il discorso il ragazzo.

Ino alzò gli occhi al cielo. -Sei proprio burbero come Zoro. Andreste d'accordo voi due.-

Il ragazzo dai capelli verdi stava sonnecchiando insieme a loro. In realtà era sveglio, teneva gli occhi chiusi e ascoltava le loro conversazioni. Anche se all'apparenza non sembrava, lui era molto agitato. Era in pensiero per Robin, lei era una sua cara amica, ci era affezionato... Anzi, molto di più, lei gli piaceva. Era una ragazza fantastica, gentile, intelligente, bella... Era disperato per il fatto che fosse sparita e nessuno sapeva dove fosse. Era in agitazione, si sentiva impotente dato che non sapeva niente di lei, se stava bene o dove si trovasse. Ma fuori doveva apparire calmo. Cosa avrebbero detto i suoi amici se l'avessero visto in preda al panico?
Sì sentì chiamato in causa e aprì l'occhio buono, il destro, e osservò i ragazzi intorno a lui.

-Law, di punto in bianco sei diventato più scontroso e solitario del solito...- notò Alphonse.

Law accartocciò il foglio con l'indovinello nel palmo di una mano. -Sono preoccupato per Robin. Insomma, non è da lei sparire senza dire nulla...-

-E quello c'entra qualcosa vero?- domandò Edward indicando il foglietto.

Il ragazzo dai capelli neri serrò le labbra. Non sapeva se raccontare quello che aveva visto o tenerlo per sé. Aveva paura che non gli avrebbero creduto... Ma loro erano i suoi amici. Fece un respiro profondo.
-Ho seguito Robin che usciva dal dormitorio di notte. Non volevo che si trovasse nei guai. Però l'ho persa di vista e quando l'ho ritrovata non era più lei. Ero nascosto dietro una statua quando l'ho vista arrivare e incontrarsi con Itachi. Aveva le sue sembianze ma non era la vera Robin. Era un intruso che può prendere l'aspetto di altre persone.-

Gli altri ragazzi si scambiarono occhiate preoccupate.
-È impossibile...- mormorò Ace. -Un intruso non può entrare.-

-Eppure è così.- continuò Law. -Poi Itachi, una volta scoperto che Robin non era Robin, ha chiesto dove si trovasse e l'intruso ha detto una sorta di indovinello...- tese il foglietto accartocciato a Nami che lo lesse ad alta voce.

-"Se devi chiedere, non lo saprai mai. Se lo sai devi solo chiedere." Ma che razza di indovinello è? Non ha senso!- esclamò la ragazza.

-Sei sicuro che sia la risposta a dove si trova Robin?- domandò Hinata. Law annuì.

-Non sappiamo nemmeno se si trova nel castello...- osservò Zoro.

-È impossibile che si trovi tanto lontano.- disse Edward. -Se questo intruso l'ha presa, messa da qualche parte e preso le sue sembianze tutto nel giro di poco tempo deve averla nascosta da qualche parte nel castello.-

-Ma se è qui, allora perché Robin non ha cercato di farsi sentire?- domandò Ace. -Avrebbe potuto gridare e chiedere aiuto.-

-Potrebbe essere svenuta o essere stata addormentata.- ipotizzò Nami.

-Quello che avete detto può essere giusto, ma la soluzione è l'indovinello.- ricordò Law. -Se non lo risolviamo non la troveremo mai.- ora il ragazzo era visibilmente preoccupato.

-È impossibile risolverlo!- esclamò Ino. -Le due frasi sono una il contrario dell'altra!-

In quel momento però suonò la campanella che segnava la fine del tempo libero e l'inizio delle lezioni pomeridiane.
I ragazzi si alzarono e mentre si dirigevano verso le aule delle successive lezioni ognuno promise che avrebbe cercato in tutti i modi di risolvere l'indovinello.

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