III

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-Certo che siamo pronti- esclamò Peter con un certo entusiasmo nella voce –o per caso mi sono mai tirato indietro da un qualche gioco?-

Lara sorrise. –Allora iniziate a scrivere-

Presi il foglio che avevo davanti ed afferrai la penna. Scrissi il mio nome senza difficoltà, scarabocchiando un po' perché l'inchiostro inizialmente non si posava sul foglio, poi restai qualche secondo ferma, concentrandomi sul possibile desiderio. Il fatto che il secondo foglietto potessi tenermelo io mi permetteva di scrivere ciò che volevo...oppure no, forse Lara non era stata del tutto sincera, forse alla fine avrebbe chiesto di mostrare i biglietti per metterci tutti in imbarazzo. Era successa una cosa analoga durante uno dei suoi giochi organizzato molti anni prima, anche se non ricordavo esattamente di quale gioco si trattasse. Mi mordicchiai le labbra. Ma se alla fine il mio desiderio avesse avuto una qualche possibilità di realizzarsi? Non dovevo rischiare? E avrei sempre potuto dire di aver perso il foglietto. E così con mano tremante scrissi il mio più oscuro desiderio.

Lara aprì la casetta non appena tutti finimmo di scrivere. Si levò una nube di polvere. Tossii e lo stesso fecero gli altri.

-Da quanto tempo non veniva aperta quella cosa?- chiese George.

-Da parecchio tempo direi- gli fece eco Peter.

Lara non rispose ed aprì completamente la casetta mostrando il suo interno: era identico a quello della casa in cui ci trovavamo, stesse disposizioni delle camere, addirittura stessi mobili. In ogni stanza c'era una qualche decorazione che richiamava il Natale, solo che pareva che fossero quasi fuori posto lì dentro.

-Incredibile- esclamò Ambra.

-Ognuno scelga la sua stanza- disse Lara.

Rimanemmo tutti immobili aspettando che qualcuno facesse la prima mossa.

-Credo che la cavalleria dica che tocca alle donne- disse Peter.

-Lo faccio io- si offrì Mary dopo alcuni secondi in cui la stanza era stata dominata dal silenzio.

-Ottimo, posizionalo dove preferisci- disse Lara.

Mary si alzò in piedi. In quel momento pareva straordinariamente piccola. Si allungò sopra la casetta ed osservò attentamente ogni stanza. Mi chiesi se anche lei notasse l'inquietante somiglianza con la casa in cui ci trovavamo. Non pensavo che non l'avesse notata, solo che effettivamente dirlo ad alta voce sarebbe stato come confermarlo, come dire che c'era qualcosa d'inquietante in quella storia. Alla fine Mary fece la sua scelta: il corridoio.

-Perfetto, chi è il prossimo?- chiese Lara.

E così tutti scegliemmo una stanza. Io optai per la camera degli ospiti, Sarah la sala da pranzo, George il giardino d'inverno, Lara la sua stanza da letto, Ambra lo studio e Peter la biblioteca.

-Ora tocca solo all'Ombra-

-Spiritosa, se...- le parole morirono in bocca a George quando vide una piccola statuina comparire come dal nulla. –Ehi, io quella prima non l'avevo vista- esclamò.

Penso che nessuno di noi l'avesse vista prima, ma nessuno parlò, ci scambiammo solo qualche sguardo sorpreso, ma forse era tutto parte del gioco.

-Il gioco comincia- dichiarò Lara, con un battito di mani –Auguro a tutti buona fortuna! E che vinca il migliore!-


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