«Mi dici dove stiamo andando?».
Roxanne si muoveva a malapena tra il fiume di persone che si era riversato nei corridoi dell'istituto, trascinata verso un posto ignoto da Benedetta e Sara.
«Vorrei saperlo anch'io» disse quest'ultima, continuando tuttavia a trascinarla imperterrita. All'esterno il parco era in fiore e l'aria di primavera era rinfrescata da un leggero venticello. A pochi metri dall'ingresso, Gabriele si aggirava con aria sospetta nei pressi della siepe scura. Sara lanciò un'occhiata a Betta, la quale sorrideva irriverente e iniziava a sbracciarsi per attirare l'attenzione del ragazzo.
A giudicare dal suo sguardo - confuso, stupito, perso -, non aveva idea del perché le tre ragazze si stessero dirigendo a passo svelto nella sua direzione, ma si affrettò ad abbandonare l'aria sospetta e a metter su un bel sorriso.
«Se non ci fossi io voi due potreste marcire in questa fase» sancì Betta, rendendosi incomprensibile ai più. Il suo obiettivo, infatti, era quello di spiengere i due ragazzi a fare un passo avamti, non importava a quale costo.
«Cosa sta succedendo qui?».