Capitolo 18

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Sabato 15 Giugno 10:54

È passata una settimana esatta dall'ultima volta che ho visto Aaron.
Mi manca anche Jade, non ci vediamo più ogni giorno sedute insieme a raccontarle tutte le mie vicende.
Passo solo le giornate con il telefono e arrivata la sera mi metto a piangere e mi sento costantemente io il problema, fortunatamente c'è Jade a dirmi che non è vero ma sento di aver rovinato tutto.

Sono al mercato con mia mamma e Isobel, ho paura di incontrarlo e della faccia che farà appena mi vede.

«Come va con Aaron?» Mi chiede mia madre.

Cazzo, non sa niente di quello che è successo e non mi sento pronta a dirglielo.

«È da un po' che non mi parli di lui, avete litigato?» Continua insistente.
«Si, una piccola discussione. Passerà..» Dico mantenendo un tono freddo ma dentro sto morendo.

Mia madre annuisce solamente, forse ha intuito che non va tutto bene ma sono sicura che capirà come mi sento in questo momento.

«Isobel, tu ne sai qualcosa?»

Come non detto. Mia madre non cambierà mai, lo capisce sempre quando qualcuno le mente, soprattutto noi due che siamo due figlie.

«Mamma, se vuole sarà lei a dirtelo. A stento a me racconta ciò che le succede nella sua vita» Sputa indifferente.

Sembea seccata, forse le sarà successo qualcosa anche a lei..

Mi fermo di colpo e lo vedo. Cazzo..è dall'altra parte del marciapiede e lui butta l'occhio da me.
Merda mi sta guardando. Ho bisogno di qualcuno che mi dia supporto in questo momento, ho il respiro affannoso e il cuore che mi martella nel petto come se volesse uscire da un momento all'altro.

Lo vedo camminare verso di me e appena ce l'ho davanti mi sorpassa e mi dice un "ciao" quasi sussurrando e leggermente seccato.
Io sto immobile, non lo saluto nemmeno.

È con suo fratello e i suoi genitori, un po' come me.
Ad un certo punto, mi sento toccare la spalle e per poco non giro con la mano spalancata per tirargli uno schiaffo.

«Ehi, ehi. Calma sono io»

È Glory, c'è ci fa qui?
Abbasso la mano e tiro un sospiro di sollievo.

«Merda pensavo fossi Aaron» Mi metto la mano al petto.
«Tesoro ti lascio con la tua amica, io e tua sorella andiamo più avanti» Dice mia madre e io annuisco soltanto e loro si allontanano finalmente.
«Che sei venuta a fare qui?» Le chiedo mentre mi riprendo.
«Passavo da queste parti e volevo vedere se eri qui» Aspira un po' di fumo dalla sigaretta «I miei non sanno che sono a Guardavalle, sono venuta con la mia macchina dicendogli che avrei fatto un lungo giro nel paese.» Continua a fumare e quel odore mi indona le narici «Vuoi?»

Non esito nemmeno, sorrido e prendo la sigaretta in mano. Visto che mia madre si è allontanata me ne affroffito per fare qualche tiro, ne avevo proprio bisogno.
Mi metto a ridere e parlare con Glory quando ad un tratto sento una presenza dietro di me e appena mi giro vedo Aaron buttarmi la sigaretta a terra.

«Non fumare, ti fa male poi» Dice serio e con un filo di preoccupazione nella sua voce.
«Ma faccio quel che voglio, no?» Mi rivolgo a mia volta incazzata.
«Hai buttato la mia sigaretta a terra!» Ribatte Glory anche lei incazzata
Alza le mani in segno di difesa «Mi preoccupo per te tutto qui, ma se fai così non importa ti starò lontano quanto vuoi»

Si gira e se ne va da suo fratello Matthew e lo sento dire «andiamo» mentre gli tocca la spalla e si incamminano per andare via da me.

«Non ti merita Phoe, è un coglione» Dice lei prendendo un'altra sigaretta dal pacchetto.
La fermo «Non c'è bisogno, ho cambiato idea»

Mi guarda storta e con un sopracciglio alzato, ma poi fa come dico io; le chiude e le rimette nella sua borsa.

***

Sono appena uscite le pagelle e anche quest'anno sono uscita senza debiti.
Entro nel gruppo classe e noto che tutti noi siamo stati promossi.
Me lo dovevo aspettare che la preside è troppo buona e promuove anche chi non fa nulla. Scuola italiana.

Sono le 20:17 e sto uscendo con Isobel e Matthew. Ho chiesto se con noi verrà anche Aaron ma non ho avuto alcuna risposta da mia sorella.
Sono un po' perplessa, non so se lo fa lo fa solo per non farmi rimanere male o per farmi una sorpresa per farci chiarire.
Dopo quello che è successo stamattina non voglio parlargli, anzi forse è meglio andare avanti. Non tornerà da me ne sono sicura.

Prendo un po' di blush e inizio ad intingerlo nelle guance con la spugnetta.

«Phoebe, sei pronta?» Isobel fa capolino nel bagno mentre mi sto truccando.
«Si, ho fatto»

Metto tutto al loro posto, prendo la mia borsa ed esco di casa in compagnia di Isobel naturalmente.
Appena chiude la porta di casa, Matthew è lì che ci aspetta ma noto una presenza di troppo. Aaron.

«Io penso di voler tornare a casa» Dico mentre mi giro verso la porta d'ingresso.
«Si anch'io» Risponde Aaron a sua volta a quello che ho detto.

Sento la presa di mia sorella che mi fa roteare e scuote la testa.

«No, tu rimani qui e adesso andiamo a casa di Matthew ed Aaron a giocare ad obbligo o verità»
«Ma siete seri?» Sbotta Aaron di punto in bianco. «È un gioco così infantile e poi non voglio giocare con la persona che odio di più al mondo»

A queste parole mi si sgretola il pavimento sotto i piedi. Aveva detto che mi amava, mi ha mentito. È un cazzo di bugiardo e io gli ho creduto..quanto posso essere stupida ad avergli creduto.

«Ari, non dire sciocchezze. Forza andiamo» Dice invece Matthew mentre lo strattona per andare a casa loro.

Matthew e Isobel stanno davanti e iniziamo a fare il tragitto, loro parlano, ridono e scherzano e invece noi in silenzio a non dire niente.
Ogni tanto mi giro per vedere cosa fa e lo trovo a fissarmi continuamente.
Cazzo perché mi guarda.

«Eccoci arrivati, forza saliamo» Sento Matthew aprire la serratura della porta e io fisso solo il pavimento per non incrociare gli sguardi di nessuno. «La casa è libera, i miei sono andati qualche giorno in vacanza quindi possiamo stare tutto il tempo che vogliamo» Dice facendo l'occhiolino a mia sorella.

C'è qualcosa che mi sono persa per caso? Tolgo ogni pensiero dalla testa e dopo aver passato un lungo corridoio arriviamo nella loro stanza.

«Scusate per il disordine, non abbiamo sistemato la stanza prima di uscire» Si scusa Matt sdrammatizzando.

Ci mettiamo tutti a cerchio e mia sorella prende dalla scrivania una bottiglietta e la mette al centro.
Matthew e Isobel si guardano continuamente e poi annuiscono tra loro. Io e Aaron non capiamo cosa sta succedendo e appena mia sorella gira la bottiglia improvvisamente si ferma su di Aaron.
Merda. Sono sicura che si sono messi d'accordo per fare qualcosa quei due.

«Aaron e Phoebe, dovete andare in bagno infondo al corridoio e mettere 10 strati di sapone nelle mani per poi risciacquarle» Rivela mia sorella l'obbligo.

Tutto qui? Mi aspettavo peggio. Io ed Aaron ci alziamo dal pavimento senza spiccare una parola.

Mi abbasso il vestito nero che si era alzato un pochino e sento ridacchiarli da dietro. C'è qualcosa che non mi quadra.

Entriamo in bagno e facciamo come hanno detto senza dire ancora nessuna parola.
Poi sentiamo la maniglia della porta dietro di noi e dopo una chiave a sua volta chiudere la serratura.
Vado correndo verso la porta e cerco di aprirla.

«Merda, merda apriti!» Dico instintivamente cercando di aprirla per poi realizzare che ci hanno chiuso a chiave.

Ci hanno ingannato, l'hanno fatto perché dovessimo chiarire. Allora mia sorella non se n'era dimenticata, ma perché allora mi aveva detto di farlo mentre andava in libreria? Colpa mia che me la sono bevuta, era tutto architetto.

«Cazzo fateci uscire» Urlo prendendo a pugni la porta e sento dall'altra parte gli altri due che ridono.
«Non finché chiarite» Dice mia sorella ancora immersa dalle risate.

Ad una certa li sento allontanarsi e io mi giro e appoggio la schiena nella porta e scendo piano piano finché non arrivo a terra.

«Non abbiamo altra scelta» Dice lui rassegnato.
«Già..» Sussurro..

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