capitolo 7- serve tempo

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"Parlami per favore, non fare così, dimmi qualcosa" disse la ragazza disperata.

"Io non so cosa dire Anastasia, mi hai mentito per tutto questo tempo, mi hai nascosto cose importanti, cosa dovrei dire? Cosa dovrei pensare di te ora se non che sei solo una bugiarda?" Disse lui, questa volta senza urlare, ma con la delusione negli occhi.

"L'ho fatto per un motivo, avevo paura che tu saresti voluto essere mio amico solo per chi sono" disse lei.

"E infatti io voglio esserti amico per quello che sei, voglio esserti amico per la ragazza dolce e gentile, quella che sorride sempre, quella che quando vede qualcosa sembra una bambina per la sua ingenuità, io voglio essere amico di questa ragazza, perché infondo so che tu sei questo, o almeno lo pensavo, ora invece so solo che in realtà in fondo sei solo una bugiarda" rispose lui, le parole del ragazzo ferirono Anastasia, lei aveva fatto tutto quello per non perderlo, eppure ora più che mai sentiva che lo stava perdendo per sempre.

Il ragazzo tornò a casa sua chiedendo del tempo ad Anastasia per capire cosa fare, la ragazza annuì tristemente e tornò anche lei a casa, ormai erano le 7:00 di mattina, a breve si sarebbero svegliati tutti al castello.

Quando entrò a casa stavano dormendo ancora tutti, così lei andò a fare una doccia, sperando che magari lasciando scivolare l'acqua sulla pelle scivolasse via anche la tristezza e il senso di colpa.

Finita la doccia Anastasia si preparò e andò in cucina dove c'era il padre ad aspettarla per la colazione.

"Figlia mia, buongiorno, dormito bene? Sembri molto stanca" le chiese il padre.

"Si padre, ho dormito bene, oggi non faccio colazione esco direttamente" rispose, le si era chiuso lo stomaco, stava troppo male per Filippo e quindi non riuscì a mangiare.

La ragazza uscì subito e andò al mare, sperava di vedere Filippo, ma non fú così, decise allora di andare al cimitero ma anche lì non c'era traccia del ragazzo, decise infine di andare a casa sua, ma mentre era per strada lo vide in un negozio, appena il ragazzo si girò e la guardò abbassò lo sguardo, il ragazzo proseguì verso casa sua e Anastasia lo inseguì.

"Filippo, aspetta, vorrei parlarti" chiese la ragazza nella speranza che lui avesse già preso la sua decisione.

"Io non ho nulla da dirti, devo ancora pensare a cosa fare" disse lui in modo freddo e distaccato.

Anastasia annuì, e tristemente tornò al mare, decise di stare lì fino a tarda sera e non toccò cibo per tutto il giorno, quando si alzò si sentiva debole, provò a camminare ma svení.

Si risveglio dopo qualche ora e notò subito che quella non era la sua camera, si guardò in torno e proprio in quell'istante la porta si aprì.

"Figlia mia, che è successo? Ti hanno portato qui dopo averti trovata svenuta sulla spiaggia, dicono che è stato un calo di zuccheri, hai mangiato qualcosa?" Domandò il padre preoccupato, in quel momento la ragazza capì, non era la sua camera, era quella di sua nonna, il padre l'avrà messa lì perché è la camera più vicina all'ingresso.

La ragazza rassicurò il padre e decise di mangiare le cose che le aveva portato.

La sera Anastasia non dormì molto, continuava a pensare agli sbagli commessi, e pensava anche che a breve ci sarebbe stato il matrimonio con il principe Artù.

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