Quel pomeriggio Leira si trova al parco a fare i compiti. Meglio farli subito e no all'ultimo momento.
Le equazioni si prospettano molto più difficili del previsto quindi le viene già mal di testa.
Per un attimo le é sembrato di vedere i numeri muoversi.
-Ho le traveggole?! -
Riprende a svolgere l'esercizio quando si accorge di aver sbagliato.
-Lo sapevo, devo correggere!- va per prendere la scolorina dall'astuccio accanto a lei ma non c é.
-Come? Ero sicura che...-
Si guarda intorno e la scolorina si trova più in la, irraggiungibile da seduta.
-Come avrà fatto a...oh non importa!-
Si alza e fa per prenderlo ma la penna bianca si allontana dalla sua mano.
-Cosa?-
Si riavvicina ma la penna continua ad allontanarsi strisciando tra l'erba.
-Non ha senso!!-
La scolorima comincia a strisciare lontano, più veloce e Leira la segue.
Alla fine la scolorina si ficca nella tasca di qualcuno.
-Accidenti! - lei si avvicina -Scusi, so che può sembrarle strano ma la mia scolorina si trova nella sua tasca!-
Questa persona ridacchia. A Leira viene la pelle d oca.
-Quella risata...-
La persona si gira: É Marvin.
-M-Marvin!-
-Ciao Leira!-
Lei indietreggia dicendo che non era possibile, insomma lo aveva visto ieri al riformatorio con gli altri fratelli.
Indietreggia fino a urtare qualcun'altro: Thomas.
-C-cosa?! -
Poi le compare accanto anche Tyler.
I tre si affiancano davanti a lei.
-No, non può essere, voi....-
-Niente ci fermerà, neanche le mura di un riformatorio!- dice Thomas.
-Noi, i fratelli Murdock siamo invincibili!- esclama Tyler.
-E siamo qui per vendicarci!- continua Marvin
-Siete pazzi! -
-Si, pazzi di vendetta e sappi...- in un millisecondo si trovarono a pochi centimetri da lei -Che non ci fermeremo per niente al mondo! Il nostro obiettivo é distruggere te e Axel!-
-No per favore, lasciate stare Axel!-
-Troppo tardi!-
Si materializza davanti ai suoi occhi una scena terribile: Thomas e Tyler che tengono dalle braccia Axel mentre questo viene pestato a sangue da Marvin.
-No, basta vi prego!!-

-NOOOOOOOOOOO!!! - grida Leira sedendosi sul letto.
Ha il volto bagnato dal sudore e dalle lacrime, é stato un bruttissimo incubo.
Il cuore le batte ancora fortissimo e il respiro é affannoso.
Lei si mette una mano sulle testa come per consolarsi da sola.
Guarda la sveglia: sono le 17:45.
Il padre é già andato a lavorare. Meno male, pensa lei, non vuole preoccuparlo.
Tira un lungo sospiro.
-Meglio che vada a farmi una doccia!- quindi si alza e va in bagno.

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