Quella mattina Leira decide di non uscire di casa.
Di solito sabato mattina si incontrava con Axel al parco ma la tristezza glielo aveva fatto dimenticare.

Al parco intanto Axel la aspetta invano in compagnia di Ran e Xavier. Si erano organizzati per uscire tutti insieme.
-20 minuti di ritardo! - esclama Ran guardando l'orologio.
-Leira non é tipo da fare cosi tanto ritardo!- dice Xavier.
Il rosso si gira verso Axel, visibilmente preoccupato.
Axel aveva richiesto quell'uscita per distrarsi dalla conversazione avuta col padre il giorno prima.
-Amore, sai che cosa potrebbe avere? Sei la sua migliore amica!- dice Xavier alla sua ragazza.
-Non lo so... Anzi si, ieri Leira mi aveva detto che avrebbe detto la verità al padre!-
Axel allora ipotizza che il padre deve averle detto qualcosa di brutto.
-Vado da lei!- e senza perder tempo corre via.

Suona a casa sua e, ovviamente, Leira quando é triste non apre a nessuno.
Axel prende la chiave di scorta nella tegola e apre la porta.
La trova sul divano ad abbracciarsi ad un cuscino.
-Amore...-
-A-Axel?!-
Lui si siede accanto a lei -Che succede? Ti stavamo aspettando al parco!-
-Oh é vero, mi sono dimenticata di dirvi che non me la sento di uscire!-
Axel la guarda intensamente, la sua Leira, cosi bella, dolce, fragile e indifesa.
Le accarezza dolcemente la pancia -É per tuo padre vero?-
Lei annuisce.
-Che ti ha detto?-
Leira si stringe più a lui e Axel sente che sta per piangere, quindi l'abbraccia.
-Ha...ha detto che devo... Che devo abortire!-
-NO, se lo scorda!-
-Axel...-
-Non permetterò di uccidere nostro figlio... Anche se in genere non si é ancora creato ma non gli permetterò di ucciderlo!-
Continua ad accarezzarle la pancia.
Leira si alza e poi si siede sulle sue gambe.
-Non mi lascerai mai?-
-Mai!-
-Mi ami?-
-Più della mia stessa!-
-E nostro figlio?-
-Perche mi stai facendo tutte queste domande?-
-Ho bisogno di sentirne le risposte!-
-Oh amore...- la bacia con dolcezza, lascia a lei l'iniziativa di approfondire se vuole.
Poco dopo arriva un messaggio al cellulare di Axel.
Lui lo vede: "Per favore vieni all'ospedale con la tua ragazza, devo parlarvi!"
-Chi é? -domanda Leira.
-Mio padre!-

I due arrivano in ospedale.
Entrano nello studio del signor Blaze: il dottore non é solo ma in compagnia dell'avvocato Castillo.
-P-papà?!- esclama Leira stringendosi al braccio di Axel.
-Ho parlato con il signor Castillo sulla situazione...- inizia il padre di lui.
Leira degluttisce e Axel le accarezza il braccio per calmarla.
-Dimmi Axel...- dice l'avvocato -Che cosa ne pensi di tutto ciò?-
Axel prende un lungo respiro e poi fissa l'uomo negli occhi -Sinceramente non so neanche io cosa penso, il fatto di diventare già genitore mi preoccupa un po ma imparerò presto, questa cosa mi lega sempre di più a sua figlia e io non posso che essere felice di crearmi una famiglia con lei! Qualsiasi cosa succeda io sarò pronto!-
L'uomo incrocia le braccia -Sono parole molto coraggiose, ma le pensi davvero?-
-Si!-
Il signor Castillo lancia un occhiata al signor Blaze che si rivolge a Leira.
- E tu? Ti senti pronta ad affrontare la gravidanza? É una cosa piacevole quanto dolorosa!-
-Lo so, signore, ma io non mi farò abbattere da niente, resisterò fino alla nascita di mio figlio...- guarda Axel -Nostro figlio!-
-E a voi toccherà diventare nonni!- aggiunge Axel.
I due adulti si riguardano sempre insicuri.
-Adesso ascoltatemi bene!- si fa coraggio Axel -Noi abbiamo già deciso di tenerlo, se voi non siete d'accordo ...-
-Non c é bisogno che minacci, figlio mio!- lo ferma il padre.
-Anche noi abbiamo deciso di permettere alla gravidanza di Leira!-
-D-Davvero?!-
-Si ma ad una condizione: che ti farai controllare spesso dal signor Blaze!-
Axel guarda suo padre.
-Non guardarmi cosi, sono preoccupato per la salute di Leira, capisco la volontà ma é ancora troppo giovane!-
Il biondo gli sorride come per ringraziarlo.