Immagine Speculare Delle Proprie Insicurezze

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Perché qualcosa di così tanto distante è in grado di generare cotanto dolore? Come può una persona qualunque essere lo specchio delle nostre paure, delle nostre incertezze?

Osservo i tuoi occhi scuri, simili al catrame bollente che mi ricopre il cuore, scaldandolo ma, al medesimo istante, ustionandolo. Le tue labbra piene sono socchiuse, quasi come se provassi stupore nel vedermi di fronte a te.

Io, così piccola e nuda di fronte alla tua immensa bellezza, sono solo un'insignificante goccia in mezzo all'oceano del mondo. Perché dovresti notare me, in un'immensità d'acqua? Cosa dovrei avere di speciale, rispetto a coloro che mi circondano?

Il tuo sguardo è selettivo, mi scruta l'anima, scavandola con le tue unghie affilanti e giudicanti.

No, forse giudicanti non è la parola giusta, meglio dire inquisitore.

Davanti a te ogni incertezza riaffiora più forte di prima, le paure che mi tormentano il cuore stringono il loro laccio doloroso, rafforzando la presa. Qualsiasi insicurezza dimori in me, tu sei in grado di farla riaffiorare. Mi sento improvvisamente a pezzi, l'aria entra a fatica nei polmoni, i quali la reclamano a gran voce. La gola si secca terribilmente, il sudore percorre la colonna vertebrale insieme ai brividi.

Al medesimo istante, tuttavia, sei in grado di farmi sentire bene.

Nei rari momenti in cui sprazzi della tua umanità traspaiono, mostrando un lato sensibile e dolce, quasi da bambino, mi sento confortata. Abbasso le mie difese, convinta che non me ne pentirò. Non me ne accorgo, non sono del tutto cosciente di queste mie azioni, il tutto è fin troppo naturale e spontaneo da risultare inosservato.

Non appena, però, sfioro la mano che mi tendi, una doccia gelata mi riporta alla realtà. Ti sgretoli sotto al mio sguardo, rivolgendomi un sorriso.

Non riesco a capire se si tratta di scherno, derisione o compassione, affetto.

I tuoi capelli scuri, identici alle piume di un corvo, ti nascondono in parte gli occhi dalla forma particolare, probabilmente nascondendo il giudizio che ti sei fatto nei miei confronti, semplicemente vedendomi dal vivo. Le tue iridi scure sono pressanti contro la mia anima, segni di fuoco che incidono il proprio passaggio.

Come può un meraviglioso angelo della notte come te, scendere al livello di una stolta mortale come me? Come può una divinità greca del canto come te, con la voce calda e bassa, profonda, scendere al livello di una misera schiava come me?

Siamo su due piani completamente diversi, livelli opposti e per nulla intersecabili tra loro. Nelle tue mani sono come un fragile vaso di cristallo, sicuro che la sua fine giungerà a momenti per colpa del suo stesso possessore.

Mi sento debole, a pezzi, in balia della morsa che mi avvolge lo stomaco. Sembra tutto surreale ma, allo stesso tempo, perfettamente lucido.

Mi sorridi, una delle luci più belle che abbia mai visto. Mi giri intorno, mi chiedi di rimanere ferma. Non so cosa stai facendo, eppure non riesco a muovermi, a scappare e fuggire come vorrei fare. Mi ripeto più volte di farlo, ma qualcosa mi blocca. Rimango immobile, parlizzata sul posto, in attesa di qualcosa di indefinito. Uno schiaffo, forse? In maniera tale che riesca finalmente a svegliarmi? Oppure una sorta di scossone, in grado di riportarmi nel vero mondo?

All'improvviso, però, percepisco solo delle braccia avvolgere il mio corpo imperfetto, delle ali nere come il carbone avvolgermi e proteggermi l'anima.

Con mia grande sorpresa sei proprio tu, caro angelo della notte.

Sei lo specchio in grado di tirarmi fuori ogni incertezza e timore, ma al medesimo istante lo scudo in grado di proteggermi.

La scelta di quale ruolo tu voglia giocare ti appartiene, è solo ed esclusivamente tua. Rimarrai dietro di me ad avvolgermi con calore, oppure mi accoltellerai all'improvviso, nel momento in cui meno me ne potrei accorgere? Mi trasmetterai sicurezza e aiuterai a superare il lato che più odio e che tu sei in grado di strappare fuori, o mi ferirai senza preavviso esattamente in mezzo alle scapole?

Non sono sicura di voler trovare la risposta. Nel frattempo posso fare una sola cosa: tentare di fuggire via da te.

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