"DIMMI COME STIPULARE UN CONTRATTO CON TE" la sua richiesta mi lasciò sorpreso,  la sua ignoranza in materia mi lasciava di sasso, sapevo perchè era venuto e il suo fregarsene del come stipulare il mio contratto pur di salvarla mi lasciò attonito un secondo, da tanta incoscenza sui rischi del mio contratto, ma partiamo dall'inizio.

Era ora di pranzo, di cose ne successero e da quando Acnologia era sparito di nuovo 7 anni fa, nessuno venne piu a cercarmi, ero rimasto abbastanza tranquillo a non fare nulla tutto il giorno, ogni tanto uscivo da casa a raccogliere del cibo o a spaventare qualche umano impiccione.

Quel giorno fu diverso, ero uscito a caccia di qualche frutto da mangiare sperando di incappare in un mostro, giusto per avere delle proteine, avvertii una debole energia, era l'energia vitale di una piccola creatura, era ferita; non capivo il tipo di creatura, speravo solo fosse commestibile.

Mi avvicinai alla forma di vita e vidi che era un cucciolo di umano, capelli corti blu scuro, gilet sbottonato e short orrendi, mi girai e stavo per andarmene, gli umani sono degli esseri disgustosi, da mangiare e da conoscere, mi bloccai quando la sentii, era il suo odore, anche se doveva essere morta secoli fa, com'è possibile che quel ragazzino avesse su di sè l'odore di Mavis, mi bloccai e tornai a fissarlo.

Era terrorizzato, stava sudando come un pinguino nel deserto, il battito accellerato e il fiatone, stava letteralmente facendosela sotto, guardai dalla parte opposta e vidi un lucertolone inseguirlo, il mio corpo si mosse d'impulso (pétres stalagmítes) l'umano venne protetto da degli puntoni di pietra, che infilzarono le gambe del lucertonole facendolo cadere a terra.

Uscii dal nascondiglio e mi avvicinai al ragazzo, ero dubbioso sull'aiutare un umano, ma volevo comprendere come mai avesse il suo odore addosso, "tutto bene?" Chiesi cercando di mantenere piu calmo possibile il tono di voce, lui indietreggiò, impaurito, rimanendo con le spalle contro un masso, mi avvicinai e gli dissi con tono calmo e pacato "tranquillo, non ti farò alcun che" si lasciò avvicinare, tutto d'un tratto mi spinse via spaventato "ATTENTO!"...