Sola
sulla vuota
panchina,
mi siedo
e aspetto.

Fisso il vuoto

e ascolto i suoni
che l'aria
portano nella mia anima.

Con la mente li disegno
e

con gli occhi smuovo
ogni sua parte.

Spazzo le nuvole
per far entrare la luce,
soffio le foglie secche
per cancellare
il triste colore della morte.

La strada la tingo
di verde
e delle rondini
che librano nell'immenso.

In lontananza
su di una collina
si odono le campane,
segnano il tempo
in sintonia coi battiti
del mio cuore.

Un raggio mi giunge
e mi sveglia dal torpore.

Un colombo
mi guarda
e non mi sento
più sola.