13 dicembre (George Russell)

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DICHIARAZIONI STELLARI
di papayapie

Su una pista di pattinaggio, alle due di mattino, il ventisei dicembre, puoi aspettarti di trovare persone già con i sensi di colpa per le abbuffate al cenone di Natale, ragazzini affetti da iperattività, adulti che hanno bevuto un po' troppe bevande energetiche; di certo non ti aspetti di trovarti un pilota di Formula Uno che cerca di insegnare ad una ragazza comune come pattinare.
Perché George Russel era tutto fuorché un pattinatore professionista (anche se restava il migliore tra i due), e T/N era tutto fuorché una sconosciuta per George, in quanto era la sua migliore amica, per la quale ha una cotta sin da tempi remoti.
I due ragazzi erano migliori amici da una vita, e avevano da poco concluso il tradizionale cenone della sera del venticinque quando decisero di andare a fare un giro per la cittadina di Brighton, per fuggire soprattutto dalle solite domande scomode che sicuramente le signore della famiglia di T/N gli avrebbero fatto, in quanto cercavano di combinare un'uscita tra i due ragazzi sin da quando erano ancora dei ragazzini innocenti, che di certo non pensavano al loro futuro amoroso; quella sera, dopo un po' di tempo si erano imbattuti in una piccola pista per il pattinaggio su ghiaccio, ancora aperta nonostante l'orario. Data l'incapacità di T/N nella suddetta disciplina, George si era prontamente proposto come suo insegnante privato per una notte.
I due amici erano arrivati poco dopo la mezzanotte, ed erano ancora lì dopo più di un'ora e mezza sotto lo sguardo divertito del proprietario dell'impianto, con T/N che aveva fatto un po' di progressi e molte cadute, che la maggior parte delle volte avevano coinvolto pure George, usato da T/N come ancora di salvataggio per evitare di trovarsi ogni due passi con il corpo a contatto con il freddo ghiaccio della pista.
"George! Prova a lasciarmi da sola in mezzo alla pista e ti passo con i pattini sulle palle!"
"Ma come sei melodrammatica T/N! E comunque, prima di mutilarmi dovresti raggiungermi, e non credo tu sia molto in grado di farlo con quelli ai piedi"
In effetti la ragazza era quasi terrorizzata dal muovere un passo in completa autonomia, e nonostante fosse quella con più autostima tra i due, in quel momento era tremendamente goffa, rendendola agli occhi del ragazzo un po' più raggiungibile, e un po' meno la sua super migliore amica che lo ha sempre visto circa come un fratello maggiore impacciato, ad eccezione di quando si trattava di auto.
Il pilota era sempre stato affascinato da T/N, e di come riuscisse sempre ad affrontare i momenti brutti, guardando sempre avanti senza mai lasciarsi scoraggiare, però non abbandonando mai gli attimi felici del suo passato, costituendo quindi un equilibrio solido che la rendeva una delle persone più cazzute che George avesse mai conosciuto.
Per quanto fosse innamorato perso di T/N, George non si comportò mai in modo ambiguo o diverso dal solito, mostrando zero gelosia nei confronti dei vari ragazzi con cui la sua amica aveva avuto una relazione, in parte perché sapeva benissimo che in caso di scelta lui sarebbe sempre stato il primo sulla lista, e in secondo luogo perché credeva che ci fosse una provvidenza divina a comando di ogni cosa, e che quindi a tempo debito avrebbe rimediato ad ogni cosa, persino a loro due.
"Terra chiama Russel! Vuoi degnarti di rallentare? In caso tu non te ne sia reso conto, io per fermarmi mi lancio contro le barriere, ma in questo caso direi che più che frenare la mia corsa verrei sbalzata oltre la balustra"
Era caduto in uno stato di trance, troppo preso dai suoi pensieri per accorgersi che in effetti aveva aumentato di parecchio la velocità; fortunatamente però non aveva cambiato la traiettoria del giro, altrimenti in quel caso sì che si sarebbero fatti molto male.
"Scusa, non mi ero accorto di aver aumentato così tanto il ritmo"
"Me ne sono resa conto, mi sembrava che a guidarmi ci fosse un cieco... Si può sapere a cosa stavi pensando così intensamente?"
"Te lo dico solo se fai un paio di giri senza rimanere alla balaustra e il più possibile staccata da me"
Alla fine riuscirono a fare due giri completi senza che T/N stesse attaccata al polso di George tutto il tempo e senza ulteriori cadute, restituendo poi i pattini e permettendo così al signore che li aveva pazientemente aspettati di tornare a casa sua e riposare, al contrario di quanto fecero T/N e George.
Decisero di andare un po' in spiaggia, il loro posto preferito sin da quando erano bambini e posto in cui si conobbero all'età di quattro anni, quando T/N mise in fuga dei bulli che avevano sotterrato il piccolo George sotto la sabbia, lasciandogli fuori solo la testa.
Già da quel momento il pilota inglese si era fatto un'idea di che tipo di persona potesse essere quella che allora era una bambina tutta guance e con due lunghe trecce a scoprirle il viso dai lunghi capelli. Una bambina, ora diventata giovane donna, che sarebbe stata in grado di conquistare il mondo, ma molto attaccata alla famiglia e agli amici più stretti, che non aveva mai trascurato.
Era innamorato di come T/N riuscisse a mantenere in equilibrio la sua vita nonostante gli opposti desideri di indipendenza e di viversi la vita in famiglia, di voler girare tutto il mondo e di restare a casa sua godendosi la quotidianità.
Erano ormai arrivati a destinazione, e decisero di sdraiarsi per guardare le stelle, che quella notte erano ben visibili per il cielo privo di nuvole, con le spalle e le mani a sfiorarsi, soli in una città deserta e pronti ad aprire i loro cuori l'uno all'altro, finalmente dopo tanto tempo.
"George, tu credi nel fatto che ognuno di noi sia legato indissolubilmente a una persona?"
"Non credo che sia il destino deciderlo, quanto più i nostri atteggiamenti verso gli altri... Tu invece? Chi credi che il destino abbia posto sulla tua strada?"
"Credo che sia tu. Tu sei la persona a cui il destino mi ha affidato"
George perse un battito.
"E so anche che hai una cotta per me. Non sei molto bravo a nascondere i tuoi sentimenti."
Se T/N avesse continuato così avrebbe sicuramente portato il ragazzo all'infarto.
"Sappi che anche tu mi piaci, anche molto a dirla tutta. Non so bene quando l'ho capito ma..."
George però non aveva più bisogno di parole.
Aveva ottenuto tutte le risposte di cui aveva bisogno.
"Vuoi baciarmi o restare lì imbambolato per tutto il resto della notte?!"
"Opterei per la prima opzione se non ti dispiace"
****
Quella notte del ventisei dicembre il cielo sopra Brighton era particolarmente limpido, forse perché anche le stelle non volevano perdersi il momento in cui due giovani prendevano coraggio e si dichiaravano con solo loro a fargli da testimoni.

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