Josuke Higashikata

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⚠️⚠️ Attenzione ho pensato a questo capitolo speciale per ringraziare tutti voi del vostro supporto e sostegno, grazie al vostro aiuto questa storia è arrivata ad avere più di 2k di visualizzazioni vi amo ahahha. Volevo pubblicare questo capitolo la prossima settimana per festeggiare il compleanno di Josuke, ma siccome non sono tanto cattiva da farvi aspettare 2 settimane, per voi ho in serbo altre sorprese, quindi inizieremo i festeggiamenti prima. Vi ricordo che questo capitolo coincide con la storia ma la particolarità è che:

Pw Josuke

Era un giorno come un altro, avrei iniziato a frequentare la nuova scuola, quindi uscì di casa per dirigermi nella struttura; mentre chiudevo la porta pensavo a quanto la mia esistenza mi sembrasse così monotona e noisa, pensando più a fondo nella mia mente mi dissi tra me e me che forse avrei trovato qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita lo stesso giorno!

Ma no Josuke come al solito stai sognando ad occhi aperti, non siamo mica in un anime dove ti cade la ragazza dei tuoi sogni davanti agli occhi!

I miei pensieri furono interrotti da una voce femminile che mi chiamava per nome:

"Josuke Higashikata"

Oh no, persino fino a qui le ragazze mi avevano trovato, scocciato da quella situazione gli risposi:

"Ti prego fino a qui siete arrivate a cercarmi, non so come fai a conoscere il mio indirizzo ma ti prego di non dirlo in gir-"

Le mie parole furono interrotte dalla risposta della stessa ragazza

Una volta ascoltata mi schiaffeggiai mentalmente, ero saltato alle conclusioni troppo velocemente

(T/n) eh? Non era un nome giapponese, e neanche il suo aspetto lo era, in effetti le conferiva qualcosa di diverso dalle altre oche o come le aveva chiamate lei

Guardandola meglio notai che era proprio carina

"Guarda che la scuola è dall'altra parte!"

Gli dissi con un sorriso stampato in faccia

La ragazza divenne rossa dall'imbarazzo e poi mi rispose:

"Lo so era per metterti alla prova!"

Sorrisi di più a quella sua sfrontatezza, anche se a malincuore la lasciai andare mentre mi dirigevo allo fontana per effettuare l'obbiettivo che mi ero prefissato, chissà se sarei riuscito a rivederla presto

Mi domandai mentre cercavo di affrontare le mie paure, tuttavia tre ragazzi più grandi della mia stessa scuola vennero a importunarmi

"Che fai brutto idiota!"

Mi schiaffeggiò uno dei tre senpai

Stavo per scusarmi ma il mio gesto fu interrotto da una voce femminile, alzai lo sguardo e la vidi nuovamente mentre con fare arrabbiato si avvicinava ai teppisti

Per proteggerla chinai il capo con i senpai il più velocemente possibile, ma quello stronzo lanciò la tartaruga sul muro davanti alla ragazza mentre insultava i miei capelli

Una volta fatta pagare a quei ragazzi mi avvicinai a (t/n) che intanto aveva preso il rettile ferito tra le sue mani

"Sei stata coraggiosa ma la tua lingua lunga poteva metterti nei guai con quei tizi"

"Scusami"

Disse solo in un modo troppo carino per restare arrabbiato con lei, anche se le mie parole erano state dure ero felice del suo intervento, si vedeva subito che lei era speciale, aveva qualcosa di diverso dalle altre.

La giornata divenne ancora più strana, una volta conosciuto Jotaro scorpì che (t/n) sapeva dell'esistenza degli stand anche se non ne possedeva realmente uno.

La sorpresa più grande fu ritrovarla nella mia stessa classe; quando arrivò l'ora di pranzo la vidi dirigersi sul tetto tutta da sola, quindi decisi di seguirla, ero preoccupato che magari si sentisse sola o soffrisse di bullismo, ma invece scoprì che aveva una tremenda fame per la dimenticanza del suo pranzo

Quando la sua pancia brontolò non potetti fare a meno di ridere di gusto per poi vederla dinuovo arrossire troppo carinamente.

"Va bene faccianmo metà tanto mia madre fa sempre troppo, e poi così mi farò perdonare per stamattina"

Mangiammo serenamente, quando mi accorsi del residuo dell'onigiri al lato della sua bocca, mi venne spontaneo chiamarla chicco di riso.

Più passavo il tempo in sua compagnia più mi accorgevo che stavo bene, era diventato naturale per lei chiamarmi bei capelli, era l'unica, che secondo me, pensava realmente che la mia acconciatura fosse figa, inoltre non mi considerava affatto un teppista nonostante il mio aspetto che mi aveva dato non pochi problemi con gli altri.

Quando mancò mio nonno lei era lì, fu l'unica a capirmi e a restarmi vicino fino a che non mi addormentai serenamente tra il suo calore:

"Se sei tu puoi toccarli"

Non l'avevo mai detto a nessuno ma a lei potevo concederle di accarezzarmi i capelli, anche se (t/n) non lo faceva spesso per paura di rovinarli.

Mi riusciva a stupire sempre di più, non solo era gentile, coraggiosa e divertente ma sapeva anche cucinare dei dolci buonissimi e giocava molto bene ai videogiochi, quando la vidi colpita dalla freccia il mio cuore perse tanti di quei battiti, era la prima volta che provavo così tanta paura e rabbia per qualcuno che aveva osato ferire una persona a me cara.

Fortunatamente il mio chicco di riso era forte e riuscì ad ottenere uno stand adatto alla sua personalità.

Aspetta avevo forse detto il Mio chicco di riso?

"È davvero bella"

Mi disse il mio nuovo amico Okayusu

"Si hai ragione"

Risposi sorridendo, perché lo era veramente, questo non gli è l'avevo mai detto, come quando stette tre giorni in una specie di coma, andai ogni giorno a farle visita e a pettinarle i capelli.

Passò ancora del tempo e la città dove vivevo si fece sempre più strana, ma ero felice di sfuggire alla normalità, soprattutto perché potevo stare in sua compagnia

"Prenoto un tavolo da Tonio!"

Anche questo non gli è l'avevo mai detto, ma anche se avesse preso un' insufficienza l'avrei comunque portata nel ristorante che avevo prenotato parecchi giorni prima, magari avrei potuto usare la scusa per risollevarele il morale anche se sapevo che sarebbe riuscita a passare il test senza problemi.

Nonostante fossi infastidito dalla presenza del mio amico al ristorante, riuscì ugualmente a passare una meravigliosa serata con (t/n).

"Dormi con me stanotte!"

Mi venne d'istinto dirlo, lei Inziò ad arrossire e a dire parole in successioni, quando capì il suo fraintendimento divenni rosso pure io, anche se non mi sarebbe dispiaciuto entrare in quel tipo di rapporto con lei, ma  non era il momento adatto, dovevo assolutamente proteggerla dallo stand nemico dell'elettricità .

Cosa pensi Josuke! Mi rimproverai mentre la ragazza mi spiegava come si sarebbe introfulata quella notte.

In quella serata per la prima volta feci vedere, oltre a mio nonno e mia madre, ad un'altra persona come fossi con i capelli sciolti.

Sempre negli istanti successivi la ragazza sorrise e Inziò ad acarezzarmi la testa.

Era una sensazione piacevolissima anche se finì con l'addormentarsi.

Il giorno dopo mi sono sentito ancora più in colpa dell'episodio della freccia; gli avevo detto che non avevo bisogno del suo aiuto.

Ci rimasi di merda quando la vidi piangere per colpa mia, provai a scusarmi ma lei non mi ascoltò e se ne andò.

Ero stato troppo duro con lei ma mi aveva fatto arrabbiare, insomma si esponeva troppo al pericolo senza preoccuparsi della sua incolumità, si riteneva non utile quando in realtà non era vero, anzi io avevo bisogno di lei.

Quando cadde in mare non ci pensai due volte a salvarla e a baciarla, quel contatto fu bellissimo anche se lo avevo fatto istintivamente, anche se avrei potuto usufruire del mio stand.

Arrivati in superficie iniziai a piangere come un bambino e a scusarmi per le parole che avevo pronunciato, pensavo di averla persa per sempre.

"Non vale come primo bacio vero?"

"no tranquilla"

Gli risposi con un sorriso sciocco in faccia, in realtà ero felicissimo di essere stato il primo ad appoggiare delle labbra sulle sue.

Dopo la gioia arrivò la tempesta, conobbi per la prima volta cosa fosse la gelosia

"Fata?"

Come si permetteva di chiamarla con un nomignolo, solo io potevo farlo; quel sentimento non fece che aumentare quando, vedevo (t/n) parlare con Rhoan non potevo sopportarlo .

Mentre quei due parlavano in macchina mi decisi a dire al mio, ripeto MIO chicco di riso ciò che provavo per lei.

La tirai verso di me e l'abracciai forte mentre rispuntava dalla caduta del dirupo; ogni volta che usava il suo potere per fluttuare in aria cercavo di prenderla tra le mie braccia per sentirla più vicino, poiché avevo paura che sarebbe volata via da me.

"(T/n) questo tramonto è speciale perché ci sei tu"

Incrociò con me i suoi bellissimi occhi (c/o), era il momento di dirglielo ora che eravamo rimasti da soli.

"(T/n) io ti-"

Le mie parole furono interrotte dalla voce di Okayusu che ci chiamava, che palle sempre nei momenti meno opportuni!

"Josuke cosa volevi dirmi?"

"Nulla di importante andiamo o sarò costretto a mangiare la tua porzione"

Perché? Perché non gli è l'hai detto stupido di un Higashikata?!

La serata procedette, ero preoccupato per i mal di testa di (t/n) ma la mia mente si concentrava a vedere i comportamento del sensei con la ragazza.

"Vieni con me e prova nuove esperienze"

Quando udì quella frase scoppiai, (t/n) l'aveva sempre trattato bene e difeso ma quello era troppo, aveva oltrepassato il limite.

"Ti spacco la faccia!"

Lo minacciai furioso ma la mia rabbia fu seguita da preoccupazione e stupore.

Avevo fatto dinuovo piangere il mio amore.

"Non sono un oggetto!"

Urlò mentre mi pentivo ulteriormente.

Certo che no tu non sei un oggetto (t/n) tu sei solo mia.

È quello che pensai nella mia mente, quando ad un tratto il mio mondo cadde a pezzi.

(T/n) stava scomparendo e l'unica cosa che ero riuscito a fare era stare immobile e paralizzato, mentre la pregavo di non andare via in lacrime.

"Devo andare, ma ho amato i momenti in tua compagnia, saluta gli altri da parte mia, addio"

Il mio corpo si mosse, volevo abbracciarla volevo dirglielo, purtroppo il tempo non fu dalla mia parte.

"(T/N) IO TI AMO!"

Gli è l'ho dissi ma lei non potette sentirlo, poiché quando riuscì ad arrivare davanti alla sua figura trasparente essa scomparve definitivamente.

Urlai dalla disperazione mentre sbattevo i pugni sul terreno e piangevo.

"PERCHÉ LEI?!"

Continuavo a ripetermelo mentre il mangaka andò ad avvisare gli altri dell'accaduto.

Era passata una settimana; mi trovavo nella mia stanza, non ero riuscito ad uscire da quel cubo dalla sua scomparsa, ero troppo triste, mi pentivo di non averle potuto dire due semplici parole; cazzo Josuke erano così semplici hai aspettato troppo, Koichi era stato più coraggioso di te a rivelare il suo amore davanti a tutti mentre tu sei stato un codardo.

Pensavi solo nella tua testa delle frasi che non sono mai uscite dalla tua bocca, si fermavano sempre in gola, ed ora l'avevi persa, non sapevi nemmeno tu per quale astratta ragione, ma eri riuscito a farti scappare l'amore della tua vita, quello che era riuscito a sconvolgertela in meglio, quello che avevi sempre sperato e desiderato.

"(T/n)"

Dissi ad alta voce mentre la chiamavo invano, stringendo il mio cuscino e riniziando a piangere.

I miei singhiozzi furono interrotti da un fascio di luce accecante che proveniva dal centro della mia stanza, chiusi gli occhi per la troppa luminosità.......

Amatemi vi prego ci ho messo un sacco a scrivere questo capitolo ed è il più lungo che abbia mai scritto qui e in altri libri, detto questo spero che vi sia piaciuto questo special ci vediamo nel prossimo capitolo. Ps: vi sto pubblicando questo capitolo in ansia perché oggi ho l'esame di teoria di patente, speriamo in bene!

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