Capitolo 1 - Mai giudicare un libro dalla copertina

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Gli e' sempre piaciuto andare in moto.

Appena inforcava il manubrio del mezzo, il suo corpo reagiva d'istinto sprigionando subito endorfine che lo rendevano euforico.
Il senso di libertà, il gusto della velocità, visitare e scoprire posti nuovi. Tutti miseri input ma che gli bastavano per renderlo estremamente felice.

E appagato.  
Basti pensare che si era fatto comprare una moto di colore rosso fiammante solo per lui.

Invece in questi ultimi mesi, questo sentimento di spensieratezza, non lo accompagna più. 
Riesce a sentirsi soddisfatto sempre quando si ritrova in sella alla sua motocicletta, ma solamente gli istanti prima delle corse.
Quando riconosce l'adrenalina che sale dallo stomaco, per poi fermarsi e stazionare in gola.
Quando scaturisce l'ansia pre-gara e l'assoluta consapevolezza che gli scontri clandestini siano proibiti e che se la sua famiglia ne venisse a conoscenza sarebbe additato solo come un povero sfigato.

Come se ultimamente non lo pensassero già abbastanza.

Lo giudicano; non riescono proprio a capire cosa gli sia successo. Come sia possibile che il modello che era, cioè studioso, diligente e tranquillo, insomma il prototipo del bravo ragazzo, sia potuto cambiare in questo modo, diventando violento e scostante.
Quasi una bestia, sempre sul punto di scattare, dominato solo dagli istinti e dalla irrequietezza.

L'odore del sangue mischiato a quello del sudore, adesso lo fanno andare completamente giu' di testa. Prima gli veniva da vomitare solo al pensiero di far del male a qualcuno.
Mentre ora il rumore delle sue nocche che si infrangono addosso a qualche osso del viso lo rendono addirittura contento, soprattutto se sono accompagnate dall'espressione terrorizzata di quei ragazzi che pensano di poterlo prendere in giro o sbeffeggiarlo solo perche' dichiaratamente gay.
Perché lui non sta affatto bene, ma la ragione non è per la paura dell'accettazione degli altri alla sua propensione sessuale.
No. È qualcosa di più profondo .

Lui si sente incompleto. Vuoto, un corpo insufficiente.

Come se si fosse lacerato e squarciato al centro dello stomaco, aprendone un enorme buco impossibile da riempire o da richiudere.
Non riesce nemmeno piu' a dedicarsi allo studio e alla lettura. I vecchi amici gli sembrano lontani anni luce dal suo nuovo mondo : tutti senza problemi, perfetti e supponenti, avvolti nei loro maglioncini di Gucci e nei culi stretti che si ritrovano.
Ha addirittura abbandonato anche la boxe in questo periodo. Neppure la sua grande passione è riuscita a portare un pò di pace in questo nuovo creato che lo avvolge.

Respira a pieni polmoni, cercando di calmarsi e alzandosi in un gesto involontario i fitti capelli ingellati verso l'alto.

Affianco a lui alcuni ragazzi gli passano accanto e gli danno pacche di approvazione sulle spalle.
Il suo migliore amico, che possiede una montagna di capelli colorati di verde, lo abbraccia veloce e grato.

Poi si stacca e lo osserva mentre che, immobile, cerca di recuperare la calma, sbattendo le palpebre alcune volte, con il petto ancora smosso dai pesanti respiri. 
Questi sono i ragazzi che adesso frequenta.
Sono tutti identici a lui : spezzati.
Tentano di aiutarsi a vicenda, per superare il tempo indenni e arrivare a fine giornata senza impazzire o fare qualche gesto inconsueto.

Volge lo sguardo ancora nervoso verso il ragazzo che è rimasto per terra.
Lo fissa mentre che si strofina la guancia offesa, preoccupato.
Gli parte involontario un ringhio ed arrota il respiro selvaggiamente all'interno della cavita' orale.
Pensa che il moro abbia compreso bene la lezione.

Lui è talmente incazzato con il mondo in questo periodo, che qualsiasi mossa sbagliata possano pensare di fare,  verso la sua persona o del suo migliore amico, non gli cambia nulla e sarà vista soltanto come un barlume di luce, una scusa per scaricarsi da tutta questa rabbia e cattiveria che gli sta mangiando il cuore.

Alza le sopracciglia mentre che emette un sospiro profondo, intrappolando la furia omicida dentro al suo corpo e mettendola faticosamente in catene.
Anche se una bella lezione non gliel'ha levata nessuno a questo idiota.
E vuole che lo guardi ancora, che metta bene a fuoco la sua figura, mentre che si allontana lento in sella alla sua moto.
Vuole che si tatui in mente che qualsiasi cosa succeda ancora, non deve minimante pensare, ne lui ne nessun altro, che non lo andra' a cercare nuovamente.

Perche' lui e' Kirishima Eijiro.

E ad oggi non ha più nulla da perdere.

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La vita è bella se hai la fortuna di chiamarti Katsuki Bakugo.

Il biondo e' sicuramente un bel ragazzo che vive in una famiglia "ricca" e che possiede bei voti e nessun problema che si possa ritenere facilmente risolvibile.
Il suo migliore amico e' identico a lui, tanto è vero che non sono solo compagni di banco al liceo, ma abitano anche nello stesso quartiere privilegiato.
Certo Katsuki rispetto a lui ha un carattere un po' ostico, ma il fatto di tenere distanti gli altri al biondo non dispiace .
Non è che lo faccia proprio proprio apposta a comportarsi in questo modo, è che le persone che gli gravitano attorno sono tutte monotone.

Uguali una all'altra come le ciambelle vendute nei discount : tutte così... scontate.
Sembrano vivere senza emozioni e provano ad attirare la sua attenzione nel solo modo che conoscono e gli hanno insegnato: comprandolo .
Oltretutto non gli è ancora chiaro se preferisce frequentare le donne o gli uomini .

Il ragazzo pensa che potrebbero piacergli entrambi, ma non puo' ancora dirlo con sicurezza visto che a malapena ha scambiato qualche bacio ed effusione solo con alcune ragazze.
Se la sua famiglia potesse anche solo minimamente pensare che sia attratto dai ragazzi, lo farebbero sicuramente internare.
Sarebbe visto come una macchia scura ed indelebile sull'idea del curriculum perfetto che dovrebbe accompagnare la sua vita.

Gia' la vecchia ha un odio radicato verso il suo migliore amico che è apertamente gay.
Se non fosse che Shoto Todoroki potrebbe acquistare tutta la città con un unico schiocco di dita, non accetterebbe nemmeno la loro amicizia.
Magari acconsentirebbe perfino a vederli insieme, fidanzati, se gli comprasse come pegno del loro amore, quella terza casa in Italia che a lei piace tanto ma che suo padre ha rifiutato di acquistare con decisione.

Mah.

Comunque il vero problema non sarebbe comunque questo:
maschio, femmina, unicorno che differenza ci potrebbe mai essere se non sei innamorato?

Il grattacapo che lo assilla da un pò di tempo è che nella sua scuola, nella sua cerchia di amicizie, sono tutti veramente troppo noiosi.
Un pò come il suo migliore amico. Certo adora questo nuovo colore bicolore e ambiguo che si è fatto in testa, che a dirla tutta stona ma allo stesso tempo riprende la diversità cromatica dei suoi occhi.
Ma Santa Maria! Caratterialmente e' smorto, a volte saporifero all'inverosimile.

La loro vita scorre e viene scandita dagli stessi impegni tutti i medesimi giorni :scuola, sport e musica. Bakugo è contento di eccellere in qualsiasi cosa intraprenda di fare, ma alla fin fine si sta stufando persino di quello.
Chissa' come sarebbe per una volta fare diversamente. Magari toppare un esame o un appuntamento.

Naaaahhh.

Katsuki scuote la testolina bionda accennando ad un sorriso. Quante cazzate che si racconta da solo.
La verità è che lui si lamenta sempre ma in realtà è questo il suo mondo, il modo in cui è cresciuto e che alla fine gli piace come è fatto.
La sua vita è stata costruita su un'insieme di equilibrio, sicurezze e acquiescenza alle regole che a lui in definitiva non dispiacciono.
Visto da fuori può sembrare un ribelle, ma in definitiva gli obblighi lo aggradano e lui è seriamente il classico bravo ragazzo obbediente e ligio.

Quello che a prima vista non sembra. Com'e' il detto?

Mai giudicare un libro dalla copertina.

Forse gli manca solo trovare la persona che racchiuda appieno queste caratteristiche disciplinate e magari che abbia anche solo un pochino di intraprendenza.
Ci pensa veramente, grattandosi la nuca distratto mentre una moto di un colore rosso acceso gli sfreccia accanto veloce.

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