Capitolo 24- Quanto siamo bravi a farci del male

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"Se apro gli occhi, la vedo,
la vita che volevo
Ti vedo solo nei sogni"


Sembra indicibile come il tempo si decida a trascorrere in maniera quasi arrogante, senza che nessuno possa fare nulla per fermarlo o addirittura rallentarlo nemmeno un pochino.

E' inconcepibile di quanto alla vita di noi, di come realmente stiamo, non gliene freghi assolutamente un cazzo.

Kirishima si rannicchia ancora di piu' portandosi le gambe piu' vicine, seduto con il sedere per terra, appoggiando una parte delle spalle al letto di camera sua.

Sono gia' trascore alcune settimane da quando Izuku non e' più con lui, ed il rosso non e' riuscito in alcun modo a mitigare la sofferenza che sente premergli dal profondo.

Inoltre al dolore della perdita si e' aggiunto anche l'abbandono di Bakugo.

Eijiro ha tentato di cercarlo per telefono diverse volte; gli ha lasciato vari messaggi e molte chiamate ma il biondo ha deciso di non farsi piu' trovare.

Non ha neppure mai aperto il suo contatto su Whatsapp; le spunte non mentono e dicono charamente a caratteri cubitali che Katsuki ha deciso di ignorare bellamente tutti i suoi messaggi.

Eijiro sa bene che la colpa e' da ricondursi solamente alla sua persona.
Se ne rende conto, ma ha pensato che lasciandogli un pochino più di tempo, Bakugo avrebbe sbollito la rabbia e sarebbe tornato da lui.

In definitiva stavano insieme.

Dopotutto erano cosi' innamorati da parlare di un per sempre.

Kirishima si rannicchia maggiormente nel suo angolino buio, appoggiando la guancia di lato contro un ginocchio.

La visuale viene rapita immediatamente da un fiore di colore giallo intenso.

Eijiro osserva serio la mensola dove svetta il girasole artificiale, fatto di seta, che aveva acquistato una sera insieme a Katsuki.
Era un sabato e lo avevano comprato da un ambulante prima di rientrare a casa sua, dopo aver trascorso la nottata a fare baldoria in giro.

Praticamente un loro classico sabato sera in cui, nemmeno pochi minuti dopo che avevano varcato la soglia dell'abitazione, si erano ritrovati già nudi e affamati, intenti a baciarsi e a fondersi,  promettendosi sulle labbra di non lasciarsi mai.

Sbatte le ciglia scure, deglutendo il groppo in gola con difficolta'.

Il biondo gli manca da morire.

Sente un leggero trillo che segnala l'arrivo di qualcuno e poco dopo dei leggeri tocchi alla porta della sua stanza.

Il rosso aggrotta le soppracciglia confuso.

Non riesce a indovinare chi potrebbe disturbarsi a venire a trovarlo a casa.
I suoi amici non sono ben accetti da sua fratello e quindi ne girano alla larga.

Deve essere per forza una persona al di fuori della solita cerchia.

-E' aperto - Dice a voce alta senza alzarsi dalla posizione in cui si trova ed in special modo dalla desolazione in cui sta lentamente sprofondando.

Una chioma meta' rossa e meta' bianca fa capolino entrando nel suo campo visivo.

-Shoto- Mormora Eijiro prima di alzarsi velocemente dal pavimento.

Per qualche secondo i due ragazzi si osservano, entrambi consapevoli dello stesso identico dolore che vedono riflettere negli occhi altrui.

Il primo passo decide di farlo Todoroki: si avvicina e con le braccia avvolge le spalle del rosso.

-Kiri, mi sento così vuoto - Gli sussurra addosso prima di iniziare a singhiozzare ferito.

Il rosso risponde alla stretta ma cercando di trattenere le lacrime.

Il bicolore ha bisogno di sfogarsi e per quanto Midoriya gli manchi, la sofferenza che deve provare Shoto non e' minimamente comparabile alla sua.

Loro due si amavamo alla follia: come pensa sia lo stesso per lui e Katsuki.

-Scusami- Balbetta dolcemente il bicolore prima di ritrarsi abbozzando un leggero sorriso.

Si asciuga pazientemente gli occhi mentre che Kirishima gli indica una seggiola dove sedersi.

-Ti trovo sciupato -Gli dice il rosso soppesandolo attentamente mentre che si accomoda a gambe incrociate sul letto.

-Anche tu – Ribatte Todoroki restando in piedi.

Il silenzio avvolge le due figure per qualche istante.

-Comunque sono passato non solo per vedere come stavi. Ma perchè volevo darti questa.-

Shoto si allontana per prendere una busta che aveva lasciata appoggiata all'ingresso della stanza.

Da questa estrae una bella cornice di legno e la porge a Eijiro.

-E' per te. Pensavo potesse farti piacere averla.-

All'interno del riquadro spicca una fotografia.

Lui e Izuku, vicini e sorridenti, come lo erano sempre quando stavano insieme.
E' stata scattata la stessa sera di quella maledetta gara.

Gli occhi di Kirishima iniziano a pizzicare dolorosamente.

-Grazie Shoto. E' il più bel regalo che potessi farmi- Mormora con voce rotta.

Eijiro si passa una mano sopra gli occhi cercando inutilmente di disperdere il tormento, prima di rialzarli e appoggiargli a quelli eterocromatici del ragazzo.

- Come sta Katsuki?-

Kirishima non e' riuscito a trattenere la domanda.

Il bicolore abbassa a disagio lo sguardo.

-Non lo so. Spesso non risponde ai miei messaggi e ogni volta che gli chiedo di vederci dice di essere sempre impegnato. Penso che si inventi delle scuse per non farlo-

Il rosso sbuffa tristemente.

Se Bakugo si nega anche al suo migliore amico vuol dire che deve stare male sul serio.

Un moto di impazienza lo avvolge mentre che guarda distratto il calendario prima di sobbalzare.

-Che tu sappia, e' poi partito per la vacanza premio? Perché se lo ha fatto, dovrebbe rientrare stasera!-

Il rosso si ricorda a memoria tutti gli orari, e molto altro del viaggio, ed e' sicuro che il ritorno a casa sia proprio tra qualche ora.

Shoto prende un lungo respiro prima di ficcargli le iridi contro.

-Kiri, io bisogna che te lo dica.

Bakugo e' partito per quella vacanza premio.

Ma non lo ha fatto da solo-

Todoroki si prende un attimo prima di  continuare.
Giusto il tempo per Kirishima di rientrare in possesso delle sue normali funzioni corporee e ricominciare a respirare correttamente, cercando di convincere la mente che il mondo non stia effettivamente per crollargli addosso.

-Katsuki si vede con un'altra persona.-






Il biondo e' steso sul letto completamente sfatto dell'Hotel.

E' nudo, nulla a coprire le sue vergogne.

Sulle coperte su cui e' appoggiato, risalta forte l'odore del sudore mischiato maliziosamente a quello del sesso appena finito.

Bakugo stiracchia le gambe mentre rimane sdraiato a pancia all'insù; smuove piano la schiena spostando meglio sul petto la chioma castana.

La ragazza stringe forte il biondo mentre che percorre, felice, con i polpastrelli quella pelle chiara che tanto aveva desiderato nei suoi sogni.

Quando arriva verso l'alto alza il volto rivelando un sorriso estasiato. Guarda fisso Bakugo, perdendosi un attimo nella sua contemplazione mentre che Katsuki mostra invece un'espressione distaccata e pensierosa.

Ochaco riappoggia la guancia al pettorale del biondo e riprende a percorrere in senso inverso la traiettoria con la mano, sfiorandolo leggermente, fino a soffermarsi sulla forma del girasole.

Osserva a lungo il disegno, notando quanto la posizione così vicino all'inguine lo renda incredibilmente erotico.

-Questo tatuaggio e' bellissimo. E ti si addice molto. Ha qualche significato? – Domanda curiosa.

Bakugo si irridisce subito. Serra le labbra senza rispondere.

Katsuki non si sente affatto bene. Ha fatto sesso con Ochaco solamente per dimenticare Kirishima.

L'idea che ha avuto non e' servita a nulla: non solo non ha fatto altro che pensare al rosso, ma in questo modo ha anche usato la ragazza.

E' solamente un emerito stronzo.

Uraraka rialza gli occhi verso il suo volto per sincerarsi che sia tutto a posto visto che il biondo si ostina a rimanere in silenzio.

-Kat- Mormora osservandolo.

-Io sono molto felice. Voevo che lo sapessi. E che sapessi anche che penso di amarti ...-

Il biondo trattiene il respiro qualche istante prima di spostare la castana sul letto e alzarsi di botto.

-Vado a preparami che tra poco dobbiamo partire per tornare a casa-

Bakugo scappa praticamente via senza guardarla.
Sente bruciare sulla schiena lo sguardo deluso e ferito di lei.

Avrebbe potuto provare a consolarla o mentirle, ma proprio non ci riesce.
Non adesso.

Si chiude la porta del bagno alle spalle e apre l'acqua del lavandino, facendola scorrere a vuoto. Le prime gocce salate iniziano a solcargli il viso.

Chiude con forza gli occhi ma continua ugualmente a vedere una chioma rossa, un sorriso affilato e dei meravigliosi rubini a mandorla.

Singhiozza piano per non farsi sentire, portandosi una mano sulla bocca.

-Che cazzo mi hai fatto Eijiro...- Sussurra piano appoggiando i palmi al lavandino freddo mentre che le lacrime scendono copiose sul volto.

-Come cazzo hai fatto a distruggermi in questo modo?-

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