Capitolo 9 - Non sei piu' solo

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-Sai che sono mesi che non ti alzi la mattina così presto?
Hai per caso deciso di non arrivare tardi a scuola per una volta? -

Il fratello di Kirishima osserva il rosso con un leggero sorrisino insolente ad increspargli le labbra. Sono solamente le 7 e mezza, ma Eijiro è già pronto, vestito perfettamente e con le chiavi della moto strette in pugno.

-Oggi non vado a scuola! Oggi vado alla ricerca della felicità!-

Ribatte il rosso agitando le mani in aria e guardandosi allo specchio per un'ultima volta prima di uscire. Il fratello gli gira le spalle scuotendo il capo divertito ed impadronendosi della posta. Una lettera attira subito la sua attenzione. Il sorriso di inizio giornata si raffredda sul volto.

Riconosce il mittente e questa comunicazione non preannuncia nulla di buono. La apre velocemente, rompendone i bordi frastagliati con le dita ed estraendo la lettera quasi di forza.

La denuncia che ha fatto Bakugo verso Eijiro e' arrivata. Il fratello afferra con ferocia il braccio del rosso che era già pronto per uscire dalla porta di casa, facendolo voltare verso di lui.

-Eijiro che cavolo hai fatto? Ti è arrivato un altro richiamo in tribunale!- Urla stupefatto ed in preda all'angoscia.

Kirishima prende la lettera ancora stretta tra le sue mani e senza leggerla, la riappoggia sul tavolo dell'ingresso senza dargli nessuna importanza.

-Nulla, non ho fatto nulla. È solo un equivoco- Risponde pacato.

-Come la scorsa volta? Come quando hai quasi ammazzato un uomo qualsiasi solo perché non sapevi cosa fare? -

Eijiro a queste parole si irrigidisce e indurisce la mascella adirato. Abbassa lo sguardo scosso dai tremiti di rabbia, stringendosi le labbra tra loro per evitare di rispondere.

-Oddio e adesso come facciamo...- Borbotta il fratello in ansia spalmandosi la mano sugli occhi.
-Se la mamma lo viene a sapere...-

-Cosa fa? Dimmelo.
COSA CAZZO FA'? – Urla Eijiro alzando le iridi di scatto verso il fratello.

-Non mi parla da sette stramaledetti mesi – Grida ancora incapace di controllare la rabbia.
Il petto si muove e si abbassa furioso, mentre che si tira alcune ciocche dei capelli rossi in segno di nervosismo.

-Lei non ce l'ha con te Kiri, solo non si aspettava che il figlio minore si comportasse in quel modo. Sei sempre stato un ragazzo esemplare e ci hai lasciato senza parole. Ancora non abbiamo ben capito cosa sia successo. Se solo tu volessi spiegarcelo...-

Kirishima alza le spalle.

-La mamma è solo una stronza. E io adesso devo andare .- Sentenzia Kirishima sbattendo la porta alle spalle.

Eijiro guida velocemente arrivando sotto scuola di Bakugo in fretta ed andando a nascondersi con il mezzo dietro all'edificio. E' nel punto esatto in cui si sono dati appuntamento lui e Katsuki. Si toglie il casco per prendere aria ma i respiri ancora non escono fluidi, come se una morsa gli stesse stritolando il petto. E' stanco di tutta questa furia che lo opprime, sembra quasi un cappio alla gola che stringe e stringe, lasciandolo in mancanza d'aria.

Il respiro inizia quasi a mancargli del tutto sul serio quando d'improvviso vede arrivare Bakugo. Il biondo si muove preoccupato, in spalla lo zaino che sobbalza insieme a lui ad ogni passo.

-Cazzo!.- Impreca appena lo raggiunge, afferrando il casco che gli porge Eijiro.

-Non ho mai fatto fuga da scuola. Muoviamoci- Esala con tono affettato guardandosi attorno e salendo in sella alla moto.

- Buongiorno anche a te, biondino – Dice di rimando Kirishima sogghignando.

Il groppo alla gola che aveva e' andato via, nel petto sente soltanto la voglia di godersi la giornata con Katsuki.
E basta.

Quando partono il rosso si bea della vicinanza, le mani del ragazzo attaccate ai suoi fianchi e le gambe appoggiate alle sue.
Si sente ... felice. Dopo mesi d'inferno potrebbe dirsi addirittura quasi sereno.

Si ferma ad un semaforo rosso, sgancia una mano dal manubrio e la appoggia sulla gamba di Katsuki, mentre una macchina cabrio si affianca a loro. Eijiro gira la testa distratto osservandola, per poi sussultare. Per alcuni secondi non si muove, gli occhi fermi sulle due figure al suo interno.

Il respiro gli si blocca nuovamente in gola ed il cuore sembra che smetta di battere. Kirishima non si capacita di come un singolo secondo possa rovinare un bel momento o addirittura l'esistenza stessa.
L'uomo e la donna appena lo riconoscono partono fulminei in sgommata.

Il rosso rimane fermo ancora qualche secondo prima di riscuotersi e farlo anche lui, aumentando il gas a tutta velocita'.
Katsuki si appiccica al rosso, terrorizzato.
Stringe gli occhi in quanto sta avendo talmente paura che potrebbe mettersi a singhiozzare da un momento all'altro.
Non e' abituato ad andare in moto e anche se fosse, sicuramente non in questo modo.

Kirishima raggiunge la macchina e la obbliga a fermarsi parandosi davanti a loro e parcheggiando la moto quasi in mezzo alla strada.

-Scendi.-
Ordina al biondo che esegue subito il comando senza fiatare, togliendosi il casco e sgranando gli occhi stupito. Eijiro si libera il volto e si avvicina all'uomo. I pugni delle mani chiusi e un'espressione furiosa in volto.

-No, non farlo. Basta, lasciaci in pace!- Gli urla la donna mettendosi le mani sulla bocca.

Kirishima non accenna a volersi fermare, cammina lentamente verso l'unica cosa che riesce a distinguere adesso. La mente bloccata, che rivive all' indietro l'episodio avvenuto sette mesi fa.
L'uomo non scappa, si copre solo il volto rimanendo fermo come se fosse in attesa.

Ad un tratto Eijiro sente delle braccia che lo stringono da dietro ed un profumo distinguibile che lo avvolge.

-Ti prego Eiji, stai fermo. Ti prego.
Io ... Io ... ho paura- Sussurra Katsuki vicino all'orecchio del rosso, abbracciandolo ancora piu' forte.

Appena sente la voce increspata dal pianto, Kirishima interrompe subito il movimento e abbassa la testa per catturare una mano del biondo ferma sul suo costato.
La imprigiona con la sua e la bacia dolcemente. 

-Andiamo via subito prima che combino un altro casino. -




Bakugo e' scosso. Ha ancora le gambe che gli vacillano e le mani che tremano.

Lui e Kirishima si siedono su un telo che hanno posizionato in un angolino nascosto sotto a degli alberi vicino ad un laghetto naturale.

Il panorama e' stupendo ma il biondo e' molto agitato. Sta combattendo tra il timore e la voglia di chiedere a Eijiro cosa gli sia successo prima. Alza le ginocchia verso di sé e le abbraccia con entrambe le braccia. Mette la testa in mezzo alle gambe, pensieroso.

-Scusami – Dice Kirishima appoggiandogli un palmo sulla schiena.

Katsuki sobbalza. Si morde il labbro nervoso ancora con il volto nascosto.

-Chi era quella donna?- Bakugo lo sà che non sono affari suoi e se il rosso non volesse rispondergli andrebbe bene lo stesso. Purtroppo non è riuscito a trattenere la domanda.

-Mia madre.- Mormora Eijiro dopo alcuni secondi con la voce rotta dall'emozione. Il biondo alza la testa guardando in viso Kirishima che ricambia a sua volta. Ha gli occhi buii, al loro interno ci si potrebbe immergere in una pozza piena di dolore. Il ragazzo tenta di abbozzare un sorriso triste.

-Lei non mi vuole più parlare. Non si presenta alle cene di famiglia dove sa che ci sono io. Mi ha chiesto espressamente di andarmene da casa nostra e ha bloccato tutti i miei contatti.

Questo perchè sette mesi fa ho picchiato quel tizio, lo stesso che oggi era in macchina con lei –

Eijiro nervoso si alza in piedi e prendendo un sasso da terra, lo lancia con foga contro lo specchio d'acqua. Osserva per un attimo le increspature.

-La cosa più buffa e' che sono io che non dovrei piu' rivolgerle parola.-

Anche Bakugo si alza e gli si mette vicino. Percepisce un dolore immenso provenire dal rosso, ma ancora non riesce a spiegarselo.

-Perche' ?– Si arrischia a chiedere.
-Perché non ti parla più ?-

-Perche' l'uomo che era con lei oggi e' il suo amante. Erano a letto insieme, in casa nostra, nel letto dove ancora dorme con mio padre, quando gli ho scoperti .-

Le parole aspre rimangono leggere nell'aria.

- Non sono riuscito a fare finta di nulla. L'ho picchiato a sangue -

Katsuki ha li occhi sgranati. Adesso capisce la rabbia sorda che questo ragazzo si porta dietro ogni giorno.
Ma il biondo vive in un mondo diverso dal suo, un universo semplice e puro: proprio non capisce come fare per aiutarlo.
Gli appoggia la guancia sulla spalla, stringendogli la mano.

-A tuo padre va bene cosi?-
Kirishima scuote la testa.

-Loro non sanno niente. Non ho detto nulla nè a lui nè a mio fratello. Pensano che sia impazzito...
Ma già dovro' conviverci io con questo schifo per tutta la vita, perché dovrei far star male anche tutti gli altri? -

A Katsuki gli si stringe il cuore al pensiero di quello che sta vivendo Eijiro, ai demoni che sta cercando di sconfiggere.
Da solo.
La sua famiglia crede che sua madre ce l'abbia con lui per l'atto vergognoso che ha fatto, mentre invece dovrebbe essere lei stessa a vergognarsi.

Bakugo si sente improvvisamente come se fosse stato attraversato da una scarica di corrente elettrica. Afferra le spalle del rosso e lo gira in modo che si possano guardare.

-Eiji, non lo avevi mai detto a nessuno? Qualcuno conosce il vero motivo della denuncia? -

Kirishima lo osserva dritto negli occhi prima di fare un pallido cenno scuotendo la testa.

Bakugo gli prende il viso tra le mani e lo avvicina a se'.
Un'unica consapevolezza in mente:
Lo ha detto solo a lui.

Quando le labbra si toccano chiudono entrambi gli occhi .
Non e' un bacio dato per passione, e' un atto compiuto in un momento di tenerezza.

E' il modo di Katsuki di dirgli :
Eijiro da adesso non sei più solo.

Ed il rosso lo capisce subito perche' si stacca per abbracciarlo forte forte.

-Grazie di esserci.- 
Mormora con un tono roco appena udibile.

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