Ciliegi in fiore sul far della seraanche quest'oggiè diventato ieri.

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Bakugo

-Ti rendi conto che e' il secondo sabato di fila che passo insieme a te invece che trascorrerlo nel mio locale preferito, in mezzo ai miei amici pazzoidi e a fiumi di alcool?-

Mi sistemo meglio sul divano, muovendo leggermente il Nerd che e' appoggiato con il capo alla mia spalla.

-Gli stessi amici pazzoidi con cui vivi e che ancora non mi hai presentato ? – Mi risponde grattandosi un braccio irritato.

-Puoi andare dove vuoi, comunque. Non sei obbligato a stare qui assieme a me.- Si sposta dal mio petto indispettito.

Mi nasce spontaneo, un sorriso.

- Meh, ti sei svegliato storto oggi ? Qualcuno ti ha ammazzato il gatto?

 O stai facendo solo il permaloso per caso ?-

-Non e'cosi. -Ribatte lui, alzando la voce scontroso senza guardarmi in faccia.

-Potresti sempre venire con me se ne hai voglia- Dichiaro punzecchiandolo divertito. Non mi interessa veramente uscire, ma la sua aria seccata mi diverte.

-Non mi va. Preferisco stare a casa. Non mi piace il casino, la calca e il rumore. Quindi se vuoi andare fallo tu. Non mi cambia niente se rimango da solo senza di te-

-Ah beh, se la metti cosi. Visto che non ti cambia nulla ...-

Mi alzo di scatto, staccandolo del tutto dal mio corpo e lasciando intenzionalmente la frase a meta'. Mi metto veloce le scarpe e recupero il giubbotto dall'attaccapanni.

Lo guardo salutando con la mano ed esco sbattendo la porta.

Una volta uscito, mi appoggio al muro della casa, leggermente nascosto, contando mentalmente.

1

2

3

4

5

La porta si spalanca e Midoriya esce di corsa dall'uscio cercandomi con lo sguardo.

Mi nota subito, con le spalle contro le parete, le braccia incrociate sul petto e sul viso un enorme sorriso presuntuoso.

-Ci hai messo ben 5 secondi per uscire a cercarmi. Pensavo ci mettessi di meno-

-Non trovavo le scarpe ...– Mormora ammettendolo stupito dalla situazione.

Ridacchio sfrontato davanti alla sua espressione confusa.

-Tu! Tu sei uno str..-

Lo tiro per la felpa attaccandolo alle mie labbra.

-Smettila di fare il permaloso. Altrimenti me ne vado sul serio – Gli soffio addosso.

Rientro in casa tenendomi Izuku attaccato contro. Sento il suo cuore battere forte contro il mio. Appoggio una mano sul suo petto e lo guardo interrogativo.

-Ci sono rimasto male. Pensavo stessi andando via sul serio - Dice a disagio distogliendo lo sguardo.

Gli tocco i morbidi capelli, che non capisco come facciano, ma hanno dei riflessi naturali che tirano verso il colore verde.

-Oh povero Nerd. Tocca che mi faccia perdonare allora- Sussurro nell'orecchio provocandogli un brivido.

Lo prendo per le per gambe alzandolo e appoggiandolo alla tavola della cucina. Mi appoggio a lui mentre faccio vagare la lingua sulla sua forma perfetta delle labbra, per poi infilarla all'interno della sua cavita' orale.

Mi sposto a leccargli il collo, succhiandolo sulla ghiandola che rilascia il suo fantastico odore di menta. Inspiro attaccato alla sua pelle, a pieni polmoni.

Nessuna dimostrazione e' meglio di questa perche' manifesta a caratteri cubitali cosa prova quando e' con me.

-Mmm, sei per caso eccitato? – Domando languidamente facendo scendere la mano dal collo, lentamente verso le sue spalle, il suo busto fino al bacino. Poi la appoggio dolcemente sopra il suo membro gia' eretto.

-F...Forse un pochino – Balbetta imporporandosi subito.

Mi appoggio meglio a lui, strusciando guancia contro guancia, stringendolo forte in modo che le nostre intimita' possano scontrarsi. Il verdino emette un versetto di piacere.

Afferro gli orli della sua felpa e gliela sfilo. Il suo rossore si moltiplica disegnando linee immaginarie tra le sue lentiggini. Sposta una mano sugli occhi.

-Izuku non puoi fare l'Omega cazzuto, che predica l'autonomia, che non chiede mai aiuto a nessuno, e che poi si vergogna se il suo ragazzo lo vede quasi nudo. -Lo prendo in giro.

-E' diverso Bakugo. Degli altri non mi interessa cosa pensano. Di te invece si.-

Che cosa carina che mi ha appena detto. Prendo la sua mano e gliela tolgo da davanti agli occhi.

Mi mette a fuoco e sgrana gli occhi sorpreso.

-Ma hai forse detto che sono il tuo ragazzo? – Annuisco serio.

-Guardami con i tuoi bellissimi occhi verdi. Ho voglia di fare l'amore con te. Prometto di farti sentire a tuo agio e di regalarti la tua prima volta con me, e con un Alpha , fottutamente perfetta.-

Mi tolgo alcuni indumenti rimanendo a petto nudo mentre che lui incantato continua a fissarmi . Lo guardo in attesa.

-Non vedo l'ora di fare l'amore con il mio fantastico ragazzo Alpha- Dichiara con un grandissimo sorriso sul volto.

Lo riprendo artigliandolo per le gambe e lo trasporto in camera sua.

Stesi sul letto ci tocchiamo dolcemente, leccandoci e mordendoci per un tempo lunghissimo. Non siamo impazienti anche se il suo odore di menta lasciato libero di uscire, mi sta mandando fuori di testa.

Geme senza sosta.

-Katsuki, Ti prego...-

Smetto di mordicchiargli i capezzoli alzando lo sguardo verso i suoi occhi vogliosi. 

Mi sta forse pregando?

-Per favore, non resisto più- Ammette imbarazzato.

Lo spoglio completamente ed inizio a masturbarlo portandolo in poco tempo a venire nella mia mano.

-Perche' mi hai fatto venire cosi? -Mormora appena riesce a recuperare fiato dall'orgasmo.

Porto la mia mano sporca di lui sulla mia bocca e la lecco languidamente.

-Perche eri troppo eccitato e io non ho intenzione di scoparti mentre che sei troppo sensibile e frettoloso. Voglio farti godere per bene.- Lo accarezzo dolcemente.

-Adesso possiamo farlo con piu' calma. E tranquillo che verrai di nuovo. Non solo una volta-

Un singulto parte dal suo stomaco.

Gli apro le gambe e sondo la sua apertura. Come pensavo e' gia' bagnata a sufficienza per evitare che possa fargli troppo male.

Lo penetro spingendomi al suo interno, completamente e in un'unica spinta, mentre i nostri odori si mischiano e i nostri gemiti anche.

Continuiamo fino a che non veniamo entrambi. E poi lo ripetiamo ancora. E ancora, regalandoci una prima notte insieme piena di passione, che si ferma alle prime luci dell'alba. Per poi riprendere appena ci svegliamo.



Quando rientro a casa domenica sera, sono sfatto, stanco e visibilmente assonnato. La maglia stropicciata cade storta lungo i fianchi ed i capelli scendono sulla fronte senza un ordine logico.

-Ragazzi- Li saluto con un cenno. Con loro c'e' anche Mina .

-Bakugo ma si puo' sapere dove sei finito ? -Mi chiede Todoroki soppesandomi.

-Sei distrutto. E ultimamente sei sempre in giro. Inoltre sono due sabati che ci dai buca per imboscarti non sappiamo dove.-

-Principino, lo so che tu non scopi e che non ne senti nemmeno il bisogno di farlo, ma le persone normali, e quindi io, invece si. Quindi fai lavorare i tuoi neuroni. 

Secondo te, conciato così, dove posso essere stato ?-

Apro le braccia di fronte a lui per farmi osservare meglio.

Mi scruta ancora piu' a fondo, stringendo le iridi bicromatiche.

-Una scopata, o come la definisci tu, non implica due sabati senza i tuoi amici e tutte le sere fuori. A me sembra piu'una relazione. – Dichiara lui.

Scrollo le spalle.

-Potrebbe – Ammetto tranquillamente.

-Ti sei per caso fidanzato Bakugo ?- Domanda Mina tirandosi prepotentemente Kirishima vicino, come a volere farmi intendere la sua proprieta'. Non rispondo ignorandola. Mi sta palesamente sul cazzo e non ho voglia di rispondergli.

-Comunque siete dei rompicoglioni. Il prossimo sabato ci sono anche io al locale. E finalmente rientro anche a giocare! Ho scontato la mia pena! –

Proclamo sorridendo, facendo la finta mossa di tirare dei pugni immaginari sulla spalla di Kaminari, che ride apertamente rapito dalla mia insolita allegria.

-Era ora Bro –Borbotta Shinso .

- Ieri abbiamo anche perso. Qualcuno non è molto in forma ultimamente-

Rimbrotta guardando nella direzione di Kirishima.

Il rosso sfugge al mio sguardo. E' molto irritato per qualcosa che forse è successo prima che arrivassi io.

-Sono stanco. Noi andiamo in camera – Dichiara afferrando Mina per un braccio.

-Stasera dorme qui. – Afferma veloce trascinandola con lui.

Una disperazione sorda parte dal cuore, per scendere nello stomaco e propagarsi in tutti gli organi.

Ma e' giusto cosi. Ognuno per la sua strada, cosi' e' stato deciso e cosi deve essere.

Prendo il dolore e lo accantono in un angolo nascosto del mio corpo.

Ad un certo punto tutta questa sofferenza straripera' fuori e mi toccherà fare i conti di tutte le volte che l'ho ignorata.

Ma non e' oggi quel giorno, e per ora, a me va bene cosi.

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