Lo specchio è chiaroe tersotra i fiori di neve.

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Todoroki

Non pensavo potesse esistere in tutto il mondo, una persona che riuscisse a scuotermi dall'aridità dei miei sentimenti.

Fino ad oggi ho sempre evitato qualsiasi coinvolgimento affettivo,mascherandomi nella mia apatia.

Ed invece una semplice lista di domande, mi ha mandato in piena confusone.

Ma non per la richiesta delle stesse, ma per la persona che me le ha poste.

Il suo leggero odore di menta, i suoi enormi ed intelligenti occhi verdi, il suo modo di fare dolce e calmo. La sua cultura, un mix perfetto tra le tante qualita' che apprezzo.

Ed infine la sua voce, vellutata e piena, come una carezza bollente sulla guancia resa fredda da una camminata invernale.


-Cosa ne pensi della difficile convivenza tra i diversi Status?- Inforca gli occhiali e mi guarda in attesa.

-Penso che ognuno sia libero di vivere come meglio crede. Un simbolo sul collo, un odore di ferormoni diverso, un aspetto fisico prestabilito, non detta chi tu sia.

Anzi, conosco Omega come te e Beta come me, che sono piu' intraprendenti, intelligenti e dotati rispetto ald alcuni Alpha. Non siamo nati con un'etichetta cucita addosso. Siamo noi a decidere cosa vogliamo essere-

Il mio tono di voce e' rimasto atono nel rispondere, ma lui deve essere una persona veramente eccezionale perche' deve aver notato alcune inflessioni involontarie nel tono della voce.

Spegne il registratore osservandomi.

-Sei decisamente diverso da tuo padre.- Asserisce sorridendo.

-E' quello che vorrei scrivesse il tuo amico nell'articolo.- Rimarco serio.

Cerca nello zaino un pacchetto di sigarette e se ne accende una. Distolgo a fatica lo sguardo dalle sue labbra piene.

-Lui cosa dice ? - Domanda. - Tuo padre intendo-

-Che vorrebbe un figlio diverso. Probabilmente mi odia-



Ripensandoci a mente fredda, forse l'ultima frase avrei dovuto evitarla, sono stato troppo sincero e ho toccato tasti miei personali che solitamente evito.

Forse l'ho anche messo a disagio.

Mi gratto il collo, devo trovare una scusa per scrivergli e magari invitarlo ad uscire. Non sono capace per queste cose, a malapena ho baciato qualcuno. Il mio temperamento e' freddo e distaccato, questa improvviso interessamento che sento per lui, mi risulta difficile da gestire.

Quando varco la soglia di casa, sono ancora distratto dai miei pensieri e sobbalzo quando sento delle urla provenire da dentro.

Kirishima e Bakugo, in piedi in sala, stanno discutendo furiosamente.

-Ragazzi- Dico semplicemente entrando e sistemando il mazzo di chiavi nel suo posto.

-Oh Todoroki per fortuna sei arrivato. Ho bisogno del parere di qualcuno altrimenti impazzisco-

Aggrotto le sopraccciglia, se Bakugo mi chiede aiuto significa che la questione e' piu' seria di quel che posso immaginare.

-Dimmi pure- Rispondo mentre mi dirigo verso di loro, deviando per la cucina e per prendermi un bicchiere d'acqua.

-Questo pazzo di Kirishima si e' fatto mordere da me, proprio sulla ghiandola. Poi ha detto qualche formulina magica del cazzo e Puf!!!

Adesso non e' piu' un Alpha- Dice tutto d'un fiato. Ha gli occhi rossi sgranati e respira pesantemente.

Bevo dal bicchiere mentre che li guardo di sottecchi e faccio smuovere le rotelline degl' ingranaggi del mio cervello.

Sono forse ubriachi? Cerco davanti a me delle bottiglie di alcool, ma non ne vedo nessuna.

-Non sto dicendo cazzate- Continua il biondo seguendo il mio sguardo.

- Se non mi credi controlla il suo collo.-

Kirishima abbassa lo sguardo imbarazzato. Mi rendo conto che l'unico modo per uscire da questa situazione e' fare esattamente quello che mi ha chiesto Bakugo.

Mi avvicino quindi al rosso e guardo sul suo collo.

La lettere R svetta chiaramente.

Mi cade il bicchiere dalla mano, rovesciando l'acqua rimasta sul tappeto.

-Meh, adesso mi credi, bastardo a metà ?-Mi ringhia contro Katsuki.

Prendo il cellulare con le mani che tremano e velocemente compongo il numero di Shinso.

-Devi venire subito a casa . E portati Kaminari.

E' urgente e se le dico io capisci che la situazione e' davvero preoccupante-

Spengo la comunicazione e guardo ad occhi stralunati i miei amici di fronte a me.

-Eijiro, cos'hai combinato?- Sussurro.

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