Pioggia:attraversa il mio cancelloun mazzo di iris.

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Midoriya

Che strano posto per incontrarsi e fare un'intervista.

Mi guardo attorno spaesato dalle urla e dalla moltitudine di persone presenti.

Sono seduto sugli spalti, in attesa che finisca una partita di calcio e che il figlio del politico Enji Todoroki, mi raggiunga per fare due chiacchiere.

Non mi interessa  piu' di tanto lo sport, in linea generale, oltretutto ancora di meno quello falloso e rumoroso come questo.

Attorno a me e' un continuo strepitio e ad un boato piu' forte degli altri, la folla impenna in alto  in maniera forsennata.

Curiosamente lo faccio anche io.

Cerco gli occhiali nello zaino, in modo che possa indossarli e cercare di capire qual'e' il giocatore di cui si sente invocare il nome da quando sono arrivato.

Katsuki Bakugo.

Katsuki Bakugo.

Le persone sembrano ipnotizzate, ripetono questo nome e cognome allo sfinimento.

Sul campo verde si vede, a terra, un ragazzo biondo, che alzandosi furioso e togliendosi pezzi di zolla da addosso, lancia imprecazioni contro un giocatore di una squadra avversaria.

Tutta la squadra, probabilmente conoscendo il suo temperamento, occorre per calmarlo ed un ragazzone con una chioma rossa infuocata,  dall'altra meta' del campo, arriva correndo e lo stringe in un'abbraccio  da dietro, con il chiaro intento di sedarlo.

Questa buona azione, pero', non viene assolutamente apprezzata dal giocatore biondo, perche' liberatosi  velocemente , lo respinge brutalmente buttandolo a terra in malo modo.

L'arbitro fischia e lo espelle.

La bionda chioma ribelle si allontana inviperita dal campo, mentre tutto il pubblico ineggia lo stesso nome di prima.

Ah ecco, e' lui il famoso Katsuki Bakugo.

Stringo gli occhi rendendoli sottili e simili a due fessure, ho come l'impressione di averlo gia' visto da qualche parte...

Dopo alcuni minuti che il gioco riparte, scendo dagli spalti mettendo via gli occhiali e aspettando la fine della partita , distante, lontano dal caos, dietro alle tribune.

Mi accendo una sigaretta nascosto dalla vista di qualcuno ed il gusto rotondo del fumo mi avvolge per un attimo, facendomi chiudere gli occhi beato.

-Scusa, mi daresti una sigaretta? -

Sobbalzo al suono di una voce rauca, spalancando le iridi e rimanendo per un attimo senza fiato.

Di fronte a me ci sono gli stessi occhi rossi dei miei sogni.
Non ci posso credere.

-Ehm,  Ti ho chiesto se mi dai una sigaretta- Ribatte il proprietario.

-Eh? Ah, Si si eccola. – Rispondo imporporandomi leggermente e guardando la sua divisa.

-Ma sembri  uno sportivo e quindi non dovresti fumare.- Dichiaro in modo involontario. Ho la brutta abitudine di agitarmi e, quando lo sono, dico quello che penso senza filtrarlo prima.

-E tu invece sembri una persona intelligente e quindi non dovresti farti i cazzi degli altri.-

Ma guarda che tipo! Penso mentre che inizio a ridere sommessamente .

-Touche'-  Rispondo cercando di tornare serio.

Prende dalle mie mani l'accendino e dopo averla accesa e dato una poderosa aspirata, me lo riporge guardandomi negli occhi concentrato.

-Noi  due ci siamo già  incontrati-  Non e' una domanda, e' una constatazione.

Non dico nulla, non ne vedo il motivo,  ma rimango a osservarlo. E' proprio carino, sicuramente molto di piu' di come me lo ricordavo.

Ma non e' solo il corpo ed il suo viso ad esserlo, tutta la sua persona trasuda bellezza e, purtroppo, arroganza.

-Scrivi ?- Mi chiede, sputando fuori il fumo e indicando il taccuino.

-Oh, si ,alcuni articoli .Oggi però sono qui solo in veste di aiuto per un'amico. Ma alcuni testi li faccio io- Spiego alzando le spalle. Nessuno deve sapere che Deku in realta' sono sempre io.

-E cosa scrivi principalmente?-  Non capisco se sia seriamente interessato o meno.

Alzo il tiro della chiacchierata dandogli una risposta brutale, così per farmi un'idea piu' trasparente di lui.

-Prediligo scritti che raccontano dei difficili rapporti tra Alpha e Omega. E di quanto siano impari i vantaggi di uno a discapito di un altro.

Diciamo che mi batto perche' abbiano tutti gli stessi diritti e opportunità-

Non ribatte alle mie parole, come farebbe un qualsiasi Alpha sicuro del suo Status da privilegiato.

Alza lo sguardo verso il cielo, odombrandosi tutto d'un tratto.

-Essere un Alpha fa schifo-

Spalanco la bocca sorpreso. Mi apettavo una risposta ma sicuramente non questa.

-Devi sempre essere il migliore, non solo rispetto agli Omega o ai Beta.

Devi essere il miglior Alpha anche in mezzo agli altri Alpha.

Hai sempre paura di deludere le aspettative, alte, che gli altri hanno su di te e come se non bastasse  non puoi decidere un cazzo della tua vita.

Libero arbitro due gran palle.

Anche i ferormoni ti rendono attraente verso chi e a chi, non gliene frega un cazzo di te. Però almeno puoi dire che ti sei fatto una scopata .-

Sospira dolorosamente.

-Odio essere obbligato ad essere qualcosa che non ho scelto, e che forse non lo avrei neppure fatto- 

Prende il mozzicone della sigaretta , lo spegne contro la suola della scarpa e se lo mette in tasca.

Lo guardo stranito anche da questo ultimo gesto.

-Non mi piace inquinare per terra. Lo tengo qui e lo butto al primo bidone.

Meh, buona intervista allora.- Mi dice voltandosi.

Poi come se ci avesse ripensato, si gira e si avvicina ,ricordandomi la prima volta che ci siamo incontrati.

Incastra le sue iridi rosse nelle mie verdi,  e allunga una mano. Il suo leggero odore di vaniglia mi arriva alle narici.

La mia fragranza di menta sfugge al controllo, uscendo forte e avvolgendo la figura del biondo che velocemente  ritrae  subito la mano.

-Hai veramente degli occhi bellissimi. -Sussurra piano.

Continuo ad osservare la sua schiena mentre che si allontana.

Ho il cuore a mille, la testa pesante, la bocca asciutta e le gambe molli.

I miei feroromoni sono in tilt e stanno rilasciando odore di menta senza dare cenno di volersi fermare.

Katsuki Bakugo,
possibile che tu sia l' Alpha giusto per me?

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