Silenzio.Graffia la pietraun canto di cicale.

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Kaminari

-E' andato a casa, Kat. -

Glielo comunico così, diretto e crudo, mentre che siamo a tavola e lui continua a girarsi e a guardare nervosamente verso la porta della cucina, aspettandosi l'arrivo del rosso da un momento all'altro.

-Cosa cazzo vorrebbe dire? – Chiede aspramente volgendo le iridi rosse verso le mie e stringendo la mascella.

-Secondo te cosa significa la frase "E' andato a casa"?– Rispondo dolcemente allungando una mano a toccare la sua.

- Kirishima ha anticipato le vacanze di Natale-

-E perche'? -Mormora pacato, distogliendo lo sguardo dai miei occhi. L'espressione che rivela una tempesta interiore in corso, ma la disperazione nel cuore.

- Vuole lasciarti libero di prendere la decisione giusta. Pensava che rimanere qui ti avrebbe, indirettamente, manipolato il pensiero. -Risponde per me Shinso.

-Ok – Borbotta lui frustato giocherellando con i piselli contenuti nel suo piatto.

-Bakugo, veramente non hai un'idea della decisione che prenderai?- Gli domanda Todoroki osservandolo.

-E dire che la scelta e' cosi semplice – Brontola pensieroso, con il tono basso ma non talmente basso da non farsi, invece, udire da Bakugo che piccato ribatte subito acido.

-Se la fosse stata, l' avrei già' fatto, no? O pensi forse che io sia idiota? -

- Idiota no, ma che tu non voglia vedere le cose ovvie, sicuramente si. Sembra quasi che ti crei piacere questa tensione. – Ribatte aspro Shoto, battibeccandolo.

Katsuki non replica. Stringe ancora di piu' la mascella, digrignando i denti .

Mi tocco i capelli, massaggiandomi il collo. Spero che non ci siano altre litigate tra di loro, di nuovo,come ieri pure oggi.

Inizio ad essere stufo di questa aria di burrasca.

-Katuski, prima che mi dimentichi, volevo informarti che il ventritrè Dicembre, io e Izuku, avremo la cena da mio padre, per la presentazione della nuova legge contro gli Omega. Presenzieremo come se fosse il nostro primo appuntamento. Ovviamente se non dovesse essere già in calore. O se tu lo scegliessi prima. – Todoroki mastica piano il cibo, guardandolo senza distogliere lo sguardo dal viso del biondo.

-Va bene-Afferma lui senza mostrare interesse.

Chiude le mani, indurisce le nocche. Prova a deglutire, bevendoci dietro un'abbondante sorso d'acqua, ma decide presto di mollare.

-Non ho piu' fame. -Esclama rabbioso arrotando i denti e alzandosi da tavola.

Di scatto lo fà anche Shoto, seguendo la sua stessa manovra.

-Bakugo chiariamo questa faccenda tra noi – Gli sbatte addosso il bicolore.

Mi stringo la testa amareggiato. Ancora ?

Io tra poco li strozzo entrambi.

Katsuki e' uno degli Alpha piu' Alpha che conosco e Todoroki e' sempre stato un Beta tranquillo e apatico. Adesso invece e' diventato indisponente come un gatto attaccato ai maroni.

Lo sta sfidando, il gesto e' chiaro a ognuno di noi presente al tavolo.

Bakugo alza la testa insolente e appoggia i suoi occhi rossi superbi in quelli eterocromatici del bicolore.

Non tentenna neppure un attimo, buttando fuori dal petto un ringhio in un chiaro gesto di guerra aperta.

-Ti anticipo che questa volta non mi tirero' indietro, mi avete rotto il cazzo sia tu che il tuo comportamento da saccente di merda.

Pensavo fossi un amico ed invece non stai facendo altro che tirarmi letame addosso facendomi sentire uno schifo.

Parli, sventoli verità a destra e sinistra. Dispensi opinioni. Come se ne avessi bisogno, principino dei miei stivali.

Per quanto mi riguarda sai dove te la dovresti infilare..- Sogghigna beffardo.

E' furioso e io mi trovo a stringere la tovaglia preoccupato, ruotando la testa prima a destra verso uno e poi a sinistra verso l'altro.

-Chi cazzo ti credi di essere? Meh?

Lo capisci che sono talmente angosciato per il mio futuro che sto addirittura prendendo in esame l'idea di rimanere da solo, per sempre?

Che il pensiero di fare la scelta sbagliata mi spaventa a tal punto che ho incubi tutti i giorni, anche ad occhi aperti?

Pensi che Midoriya sia la tua anima gemella? Prenditelo, porca puttana!

Vale la pena, il tuo cazzo di nerd, tutto quello che stai facendo passare a me? Ad uno che dovrebbe essere un tuo amico? –

Urla Katuski, nervoso e borioso, ma gli occhi tradiscono il suo stato d'animo e gli si riempiono di lacrime che cerca di nascondere.

Serro piu' forte il tessuto attorno alle mie dita, facendo sbiancare le nocche. Anche Shoto finalmente si accorge di come realmente si debba sentire Bakugo, colpito dal suo improvviso palesare i sentimenti che tiene sempre nascosti, ma adesso visibili anche a lui.

Sgrana gli occhi, meravigliato, investito da questo turbine di sensazioni lanciate dal biondo.

-Sei solo un perfettino del cazzo. – Gli soffia addosso Katsuki.

-Che tu sia stato un mio amico, adesso non lo sei più. Il tuo comportamento rivela quanto mi sia sbagliato su di te.

E se pensi di venire qui a mettermi i piedi in testa, ti avverto. Ti stai sbagliando di grosso.

Fai quello che ti pare fino a che non decido, ma quando l'ho fatto, qualsiasi cosa io sceglierò, tu stammi lontano.

O ti spacco la faccia. Sono stato abbastanza chiaro? – Finisce Bakugo con il petto che si alza e si abbassa forsennato, tanto per le urla quanto per la rabbia trattenuta.

Lo guarda ancora in cagnesco per qualche minuto mentre l'aria si impregna di odore di vaniglia. Un aroma forte , come se si stesse preparando ad uno scontro imminente.

Shoto lentamente, ma lasciando gli occhi nei suoi, affianca il tavolo e camminando arriva di fronte al biondo.

Sento il mio cuore andare in tilt, quando a rallentatore lo vedo alzare una mano verso di lui e artigliargli la felpa, spalmandoselo contro.

-Scusa. Scusami Bakugo. Scusami . – Dice attaccato a lui.

-Mi sono comportato malissimo con te. Perdonami.- Lo tiene attaccato a sè, mentre che lo tocca sulla schiena, spingendoselo ancora più addosso.

-Sono tuo amico, non voglio perdere la tua amicizia. – Sussurra addosso ai suoi capelli.

Bakugo e' immobile, non ricambia nessun gesto del bicolore, ma io sorrido a testa bassa, senza farmi vedere, perche' lo conosco. E sò che per lui e' gia' tutto a posto.





"Camminiamo vicini, quasi a sfiorarci le mani. Sbircio il mio amico biondo imbronciato ma lo faccio di sottecchi, cercando di intravedere nei suoi profili mascolini, nella sua mascella contratta e nei suoi occhi turbolenti, se all'interno di quel corpo muscoloso e' arrivata un pochino di calma.

Oggi e' stata completamente una giornata da cancellare.

A pranzo sua madre che ci ha sgridati perche' non abbiamo deciso di stare insieme, come fidanzati.

Poi quegli stupidi dei nostri compagni, e anche alcuni che ritenevamo amici, che mi hanno preso di mira, insultandomi.

Prima dopotutto avevo il favoloso Alpha a proteggermi ma adesso che lui mi aveva "scartato", ero diventato nuovamente solo un inutile e schifoso Omega.

Bakugo si era arrabbiato moltissimo a quelle parole, aveva fatto a botte, picchiandoli tutti.

Non gliene era sfuggito neppure uno, obbligandoli in ginocchio a chiedermi scusa, mentre io imbarazzato dalla vergogna continuavo a dirgli che non me ne fregava nulla, che non ne valeva la pena.

E' ancora agitato ed il suo odore di vaniglia mi penetra nel naso, furioso, facendosi strada negli strati dell'epidermide e azzerando qualsiasi altra sensazione che potrei provare.

-Kat cosa c'e'? -Non risponde. Le nocche aperte, tracce di sangue sulla maglietta e un grosso livido sul  volto.

-Kat ...- Lo chiamo ancora.

-Sei forse arrabbiato con me?- Chiedo insicuro di me stesso, perche' proprio non capisco cosa gli sia preso.

Si ferma a testa bassa. Sta tremando, ma non per il freddo ma per la rabbia repressa che gli scorre nelle vene.

-Sono molto arrabbiato con te.- Risponde con la voce incrinata.

Sobbalzo alle sue parole. Si e' pentito e io lo avrei dovuto immaginare.

Non avremmo dovuto accettare la richiesta dei nostri genitori ed iniziare ad uscire insieme. Non avremmo dovuto confidarci che non provavamo attrazione nei confronti uno dell'altro. Non avremmo dovuto passare così tanto tempo insieme, raccontandoci le nostre intime sensazioni, le nostre paure e debolezze tanto da diventare, in poco tempo, uno parte integrante dell'altro.

Perche'nonostante ci sentiamo una prosecuzione, rimaniamo a conti fatti sempre un Alpha e un Omega non destinati a stare insieme. E lui non potrà proteggermi in eterno.

Deglutisco il magone che mi logora dentro.

-Se vuoi me ne vado-Sussurro.

Alza le iridi rosse sulle mie, furibondo come non mai.

-Se vuoi andare, vattene. Anzi, fallo adesso. Perche' ho tantissima voglia di prendere a pugni anche te in questo momento. – Mi sbraita addosso.

Mi giro dandogli le spalle, le lacrime che mi rigano il volto.

-Denki, dove cazzo vai! Mi spieghi come hai potuto farlo? –Lo sento chiedermi.

-Come hai potuto abbassarti alla mercè di idioti e farti umiliare in quel modo.

Come hai potuto abbassare la testa e farti ripetere che non conti nulla solo perché io e te non stiamo più insieme? – La voce incrinata dall'emozione mi obbliga a girarmi di nuovo verso di lui.

-Ma io e te non stiamo più insieme – Ribatto confuso.

-Si, ma tu sei speciale! Ed il nostro rapporto, quello che abbiamo costruito, e' piu' importante di un marchio,  porca puttana!- Urla.

- Ci siamo scelti come fratelli!- Si avvicina e mi prende le mani, tremanti.

-Cosa mi hai promesso l'altro giorno?-Mi domanda mentre i suoi occhi rossi sono ancorati ai miei.

-Che saremmo rimasti insieme, uniti come se fossimo una vera famiglia, qualsiasi cosa sarebbe successa.- Pispiglio sottovoce.

-E cosa stai facendo adesso?-

Sorrido a me stesso, in mezzo alle lacrime.

Me ne stavo andando, ecco cosa stavo facendo. Dopo essermi fatto oltraggiare, diffamare senza ribattere, convinto che Bakugo alla luce del sole non sarebbe rimasto accanto a me.

Stavo tagliando la corda.

La nostra amicizia e' fuori dal comune, non solo perche' lui e' un Alpha e io un Omega, ma anche perché i nostri ferormoni ci invadono ma non ci rendono bramosi uno dell'altro.

Ma si riconoscono, legandosi come un'elica, interagendo tra loro fino a stabilizzarsi e a formare una nuova ed intera molecola. Quella della nostra amicizia.

Le lacrime continuano a scendere copiose sul mio sorriso diventato enorme, mentre che i miei capelli biondi si muovono leggeri solleticati dal vento.

-Stavo restando. Ecco cosa facendo.

Rimango per combattere e far sapere a tutti che Katsuki Bakugo mi ha scelto per essere suo. Ma in modo diverso, più di tutti gli altri.

E che anche io, Denki Kaminari, ho scelto di essere suo. Piu' di tutti gli altri.

...Fratello... – "








E' passato tempo da quel giorno di anni indietro, ma tra di noi nulla è cambiato.

Stiamo ancora insieme, come una famiglia, e un domani magari i nostri figli giocheranno insieme, forse scegliendosi anche loro.

E quello spocchioso di Bakugo, Shoto lo ha già perdonato.

Deve solo dare tempo al suo orgoglio di ammetterlo, senza spaccargli prima la faccia.

Ma qualsiasi cosa succederà, io sarò comunque sempre qui per lui.

Always.

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