Tutta la voceconsumata nello strillare:resta il guscio della cicala.

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Todoroki



Mio padre e' un'emerito bastardo.

E lo dico con cognizione di causa.

E' un borioso pallone gonfiato, spocchioso, sicuro di avere sempre ragione. Si muove indisturbato per le vie della nazione, sotto gli occhi vigili delle persone che lo seguono senza fiatare, accecati da vane promesse che non diventeranno mai vere.

Stendo irritato il giornale ancora una volta, guardando la sua foto sorridente in prima pagina.

Il titolo cita a caratteri cubitali:

Il grande Politico Enji Todoroki che predica il suo sermone alle povere anime bisognose di essere riportate verso la retta via.

Sfuocata, dietro di lui, la figura di mia sorella Fuyumi, che lo segue sempre, bisognosa di attenzioni come un cagnolino in cerca di una carezza.

Che disdetta deve essere stata per il mio caro paparino, avere una famiglia come la nostra.

Una moglie internata per pazzia, un primogenito Alpha scappato dal dominio assoluto del padre, una secondogenita anch'essa Alpha ma femmina, e che Dio ci scampi da dare il potere alle donne, e altri due figli, compreso il sottoscritto, Beta.

Che fallimento madornale!

Lui che predica come una preghiera, l'assoluta superiorita' della razza Alpha su tutti gli altri, lui che predica la superiorita' anche del genere maschile.

Omofobo, sessista e stronzo. Altissime qualità per un solo uomo.

Mi viene spontanea la fuoriuscita di una risata amara. Accanto a me alcune teste si girano a guardarmi sorprese.

Metto veloce una mano davanti alla bocca e chiudo il giornale riponendolo in borsa. Mi sposto dagli occhi una ciocca cremisi, la mescolo con i polpastrelli freddi insieme a quella bianca. Adoro questo colore di capelli, si intona perfettamente con l'eterocromia dei miei occhi, rendendomi talmente appariscente da farmi notare dal mondo, in qualsiasi cazzata io decida di fare.

Questa non te l'aspettavi stronzo di un padre, vero?

Un fischio dell'arbitro mi riporta alla realta'.

Allungo il collo per cercare di capire dagli spalti da dove sono seduto, cosa stia succedendo.

Sento delle grida e dei mormorii arrabbiati, se tutto fila come al solito sicuramente Kirishima avra' fatto un fallo in difesa, spuntandola sempre.

I suoi gomiti alti, quando salta, fanno venire i brividi anche a me. Servono, lui dice, a far capire subito ai giocatori della squadra opposta, chi comanda nella sua parte del campo.

Ha rotto piu' zigomi e nasi lui che tutti gli attaccanti del resto del campionato.

E' un mistero Kirishima, e' il ragazzo piu' dolce che conosco, ma in partita diventa un vero animale.

A differenza di Katsuki che lo e' sempre, un animale intendo, in campo come fuori.

Guardare giocare il biondo e' ogni volta un'emozione.

Staziona impavido al limite del fuorigioco, sempre. Gli avversari sono costretti a marcarlo in continuazione perche' la sua sete di vittoria lo porta inesorabile a fare giocate che per altri sono anche solo inconcepibili da pensare.

Ma lui tenta, si aggrappa, strappa terreno un centimetro alla volta, zolla d'erba dopo zolla, minuto dopo minuto, fino a riuscire a fare tutto quello che gli pare, impadronendosi di qualsiasi campo di gioco in cui e' andato.

Come adesso, Kirishima lancia una palla lunghissima, difficilissima da intercettare, penseranno gli avversari che partono in ritardo e di malavoglia, costretti a fare la mossa per dovere, ma sicuri che non gli arrivera' mai.

E invece Katsuki e' gia' li che la attende, per lui e' fuori discussione il fatto che non sara' perfetta.

Come si capiscano quei due ragazzi e' un mistero per tutti noi. A volte non parlano neppure, basta un semplice sguardo.

Spunta sul viso di Katsuki il classico sorriso rivelatore, lui non perdona mai uno sbaglio e la mette dentro ringhiando.

Mi alzo in piedi per applaudire mentre il pubblico inneggia il suo nome.

Orde di ragazzi e ragazze sono qui per lui, perche' Kirishima e' veramente il ragazzo piu' bello che io conosca, ma Katsuki e' un sogno.

Il cliche' del ragazzo bello e dannato non delude mai.

Dopo aver segnato corre verso Kirishima scansando gli altri giocatori e saltando addosso al Rosso che lo abbraccia stretto tenendolo, dalle gambe, ancorato a lui.

Tutti noi speriamo che Enjiro diventi un Omega, se dovesse diventare un Alpha sara' molto difficile continuare il loro rapporto.

Solo loro non sembrano accorgersi di come gravitano uno accanto all'altro, come magneti. Come se fossero destinati a stare insieme.

Sospiro stancamente. Chissa' se io riusciro' mai a trovare la mia anima gemella.

Il fatto di chiamarmi Todoroki non mi aiuta moltissimo. Direi quasi per niente.

Tutti i social media o ci acclamano o ci deridono.

Nessuno riesce a tenere testa a mio padre, a parte ...

A parte questo ragazzo, un omega che si fa chiamare con il nome d'arte di Deku.

Deve avere una grande forza d'animo perche' pur facendo parte della categoria disprezzata da mio padre e dai suoi seguaci, sta facendo una terribile campagna contro di lui, una vera e propria battaglia in cui lo descrive per come e', stronzo quindi, declamando invece la parita' di tutti quei diritti che lui vorrebbe negargli.

Ah vorrei conoscerlo, vorrei tanto conoscerlo, solo per stringergli la mano e dirgli che anche se io mi chiamo Todoroki, io sono esattamente come lui.

Non come mio padre.

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