57°capitolo

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Giustine, per un attimo ritornò al suo sogno; socchiuse gli occhi, immaginandosi in sella su quel cavallo bianco con le braccia che cingevano la vita di Bernard. Si sentiva sicura e protetta, certa di potersi lasciare andare senza aver il timore di cadere. All'improvviso una frenata l'aveva destata ritornando nuovamente alla realtà.

La radio in sottofondo irrompeva il silenzio che si era perpetuato dal momento in cui l'auto era partita; stava andando in onda una canzone romantica. Le parole allontanarono i loro pensieri, costringendo per un secondo Bernard a distogliere gli occhi dalla strada, per spostarsi su di lei.

Increduli, quella canzone stava raccontando la loro storia e la malinconia li avvolse.
Bernard fermò la macchina; con la mano sfiorò il viso incupito dell'amante come per volerla confortare.
Era combattuto dall'amore che provava per lei e dagli obblighi dei doveri famigliari.

Dall'istante in cui era uscito di casa, Bernard,  aveva ben chiaro nella mente cosa volesse dirle; si era ripetuto più volte di rimanere distaccato, quando l'avrebbe incontrata.
Perché era tutto così difficile? Perché il destino gli aveva portato Giustine sulla sua strada? Non che fosse pentito, avrebbe rifatto la stessa cosa rivissuto quei momenti della loro relazione ma probabilmente con meno trasporto, con meno baci e carezze, con più leggerezza come le altre che aveva incontrato prima di lei.

Non avrebbe dovuto portarle dei fiori.

Bernard tirò su un sospiro e le disse senza aver il coraggio di guardarla negli occhi:

"Giustine... inizio col dirti che quella ragazza con cui mi hai visto in atteggiamenti equivoci, non è nulla per me. Non è facile da spiegare. Marylin, così si chiama, è una mia collaboratrice; è stata l'unica ad aiutarmi dal momento in cui sono entrato a lavorare per la stessa azienda. Per non togliere tempo alle ore di lavoro abbiamo iniziato a vederci al di fuori dell'orario, il venerdì,  restando in ufficio. Un giorno, lei si è confidata con me e mi ha commosso; sarà stato per pietà ma ci siamo ritrovati uno tra le braccia dell'altro. Lei sa benissimo come stanno le cose e non mi ha mai chiesto niente al di fuori di quei venerdì..."

Giustine, lo interruppe: " Ma anch'io non ti ho mai chiesto niente e so benissimo come stanno le cose: però lei è una donna come me e si sarà innamorata..."

Bernard rispose: "Forse hai ragione, ma a me non interessa e di questo argomento con Marylin ne avevo parlato: spero che tu mi creda.  So solo che con te è stato un fulmine che mi ha colpito in pieno petto e non avrei mai voluto, ma di questo ne abbiamo parlato molte e molte volte"

Giustine: "Quindi mi stai dicendo che con lei hai chiuso, vero?"

Bernard: "Giustine, non è affatto facile, diciamo che la sto allontando con scuse famigliari. Vedi lavorando nella stessa azienda e nello stesso ufficio diventa difficile non avere contatti"

Giustine:"E invece noi? Tu sai che sono anch'io molto frenata per i miei bambini; la base di una famiglia per la loro crescita è importante e questo me lo dicevi anche tu. Però mi sono chiesta cosa se ne fanno di una madre che non è felice? È vero con loro ho sempre cercato di essere serena ma l'onestà dove la mettiamo? Secondo me anche se piccoli non sono però stupidi. Tu come fai? Come riesci, oggi, a nascondere i tuoi sentimenti visto che dici di amarmi?"

Bernard, a quella domanda non riuscì a rispondere. Non voleva raccontarle un'ennesima scusa alla donna ed al suo cuore.

Giustine:" Bernard, ti ho fatto una domanda! E noi? E quei fiori? Sai, oggi ho sognato tutto il giorno ed ho capito che mi basta solo una tua parola per aver il coraggio di far cambiare la mia vita; la nostra vita. E tu? Perché oggi sei qui? Perché non dici nulla?"

Già, perché Bernard non le dice nulla?


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro